5 tipi di relazioni insane da evitare

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor


La via per essere felici passa anche attraverso i rapporti interpersonali ma è fondamentale capire quali sono i rapporti fondati solo per una forma di bisogno/guadagno e quelli che nascono da una spinta di condivisione.

Immersi, come siamo, in diversi gruppi sociali fin dalla nascita, non è sorprendente che spesso sorgano dei conflitti che alterano il nostro equilibrio psicologico.

Tuttavia, in alcuni casi il problema è ancora più grave in quanto non si tratta di situazioni specifiche ma di conflitti ricorrenti. Infatti, non è raro incontrare delle persone che si lamentano continuamente perché, in un modo o nell’altro, finiscono sempre per essere vittime degli altri.

Si tratta di persone che, anche se cambiano lavoro, città o il gruppo degli amici, finiscono per cadere sempre negli stessi modelli disfunzionali di rapporto. Queste persone non sono sbagliate o insane di per sé, il problema è che il loro comportamento e gli atteggiamenti attirano quelli che lo sono.

Quali sono i rapporti insani?

Una relazione è insana quando non vi è alcuna possibilità di sviluppare il proprio potenziale. Da questo punto di vista, i rapporti insani possono stabilirsi non solo nella coppia, ma anche tra genitori e figli, amici e anche colleghi.

La relazione insana è basata sul soddisfacimento di un bisogno, ossia cercare amici o partner perché si ha paura di rimanere soli con se stessi. Da soli non siamo nulla, la nostra sola compagnia non ci soddisfa. Ci servono amici che ci facciano guadagnare qualcosa: evitare il vuoto, la noia, venire in possesso di giocattoli nuovi, opportunità di lavoro…

Desideriamo una relazione amorosa perché vogliamo guadagnare piacere, che sia sessuale, emozionale ecc. In sostanza, i rapporti che si ergono su questo genere di basi (quando non sono consapevoli, ma spesso anche quando lo sono), rispecchiano una grande insicurezza.

Scendendo ancor più in profondità, e per dirlo in modo psicologico, abbiamo bisogno di essere riconosciuti da un altro essere vivente simile a noi: guardami, io sono qua, io esisto! Parla di me, parla con me, pensami, toccami, amami.

In sintesi… un meccanismo di difesa, una struttura nata per lenire le ferite di una vita insopportabile all’essere umano!

Quali sono i rapporti più pericolosi?

Le relazioni che mirano a “riempire” la persona

Alcune persone pensano che la loro vita sarà piena e meravigliosa se incontrano qualcuno con cui condividere i loro sogni e i problemi. È vero! Incontrare qualcuno con cui condividere i propri sogni, qualcuno che ci sosterrà nei momenti più difficili, può essere confortante. Tuttavia, perché un rapporto sia sano e maturo prima devono esserlo ognuna delle persone coinvolte, e separatamente.

L’idea che l’altro possa riempire il vuoto è sbagliata. In realtà, queste persone non riescono a liberarsi della loro miseria e della noia, così terminano per sentirsi frustrate e accusano l’altro.  Non è una buona idea quella di iniziare una relazione per sopperire a delle carenze personali. Solo quando amiamo veramente noi stessi saremo in grado di amare pienamente gli altri.

Inoltre, in queste relazioni, ad una persona viene affidata la responsabilità di “completare” l’altro. E alla fine questo ruolo genera angoscia e si ripercuote negativamente sulla qualità della relazione, facendo in modo che questa si deteriori.

I rapporti in cui una sola persona prende il controllo

Nella maggior parte delle relazioni si verificano lotte per il potere, alcune possono essere più visibili, altre restano implicite. Tuttavia, una volta che la relazione si consolida, ognuno assume un determinato ruolo ed il potere viene distribuito il più uniformemente possibile. Ad ogni modo, vi sono casi in cui una persona assume completamente le redini del rapporto.

In un primo momento, questo può anche risultare comodo perché è l’altra persona che decide e si assume tutte le responsabilità. Ma questo rapporto è molto limitante, perché uno dei due perde il diritto di esprimere la sua opinione e decidere. Perde la sua autonomia, l’indipendenza, l’autostima e la fiducia in se stesso. Pertanto, quella persona si sentirà in trappola, impossibilitata a crescere.

Ogni relazione prevede la cooperazione, è necessario che entrambe le persone coinvolte si sentano libere di esprimere le proprie opinioni e che queste vengano prese in considerazione. Le decisioni dovrebbero essere prese di comune accordo, non per imposizione o inosservanza dei doveri.

Le relazioni che si basano su delle aspettative irrealistiche

Alcune persone non accettano gli altri, e fanno di tutto per cambiarli, vogliono trasformarli in persone uguali a loro. In questi casi, il rapporto non è stato avviato con la persona “reale”, ma con la persona “ideale”. Per esempio, qualcuno può iniziare una relazione di coppia pensando che le caratteristiche dell’altro che non gli piacciono scompariranno come per magia.

Tuttavia, la base di tutti i rapporti interpersonali è l’accettazione. Le relazioni basate sulle aspettative irrealistiche, con il tempo, causeranno frustrazione e sofferenza perché la delusione non tarderà a fare la sua comparsa.

Inoltre, la persona a cui si chiede di cambiare, si sentirà inadeguata perché percepirà che non viene valutata per quello che è realmente, ma è oggetto di continue critiche. In ultima analisi, queste relazioni finiscono per essere molto dannose perché uno dei due non accetta l’altro, il quale, per tanto che si sforzi di cambiare, non riuscirà mai a soddisfare tutte le aspettative.

I rapporti co-dipendenti

In questo tipo di rapporto entrambe le persone sono dipendenti, assumono un ruolo passivo e perdono la loro individualità. È curioso perché nessuno accetta il ruolo dominante ma entrambi hanno bisogno dell’approvazione dell’altro per prendere qualsiasi decisione, anche la più piccola. Questo perché danno sempre la priorità ai bisogni dell’altro.

Anche se a prima vista questo modo di relazionarsi può anche sembrare ideale, il problema è che queste persone tendono ad accumulare un sacco di risentimento, perché anche se hanno scelto loro questo tipo di rapporto, finiscono per incolpare gli altri delle loro disgrazie e delle decisioni sbagliate.

Infatti, in ogni rapporto entrambe le persone devono assumersi la responsabilità delle loro azioni. È importante contare sull’altro per prendere le decisioni, ma questo non significa che dobbiamo perdere la nostra identità.

Le relazioni basate nel ricatto

In questo tipo di relazione c’è sempre un manipolatore, qualcuno che conosce perfettamente le debolezze dell’altro e non esita ad utilizzarle a suo vantaggio per ottenere quello che vuole. Questa persona mantiene il rapporto solo perché gli conviene, ma non esiterà a sbarazzarsene quando non gli servirà più.

In questa relazione uno dei due si sottomette all’altro, perché prova un senso di colpa. La persona si sente intrappolata in una ragnatela di emozioni e ha paura di fuggire, a causa delle possibili conseguenze che potrebbe avere la sua decisione.

In ultima analisi, il rapporto con un ricattatore finisce sempre per essere molto costoso, soprattutto a livello emotivo. Quindi è meglio porvi un freno perché queste persone non esiteranno a fare delle richieste sempre più esagerate.

PER CONCLUDERE

Se uno degli scopi di un rapporto sano è conoscere l’altro, domandiamoci ora: cosa significa conoscere l’altro? (Senza dimenticare che conoscendo l’altro conosci te stesso, e conoscendo te stesso conosci l’altro).

Illustrazione: Curtis Wiklund

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