Quando a sbagliare non sono i figli: 7 errori che devastano lo sviluppo emotivo del bambino

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
Non ti sbagliare, un figlio non deve realizzare i tuoi sogni, o essere quel che non sei riuscito ad essere tu. È nato per essere se stesso. Lascialo volare e sognare perché possa essere felice.

Crescere un figlio non è affatto semplice, richiede un grande impegno per abituarsi ad assumere il ruolo di genitore, con tutte le responsabilità che comporta! Generare, crescere ed educare un figlio sono eventi che rivoluzionano letteralmente la vita di una persona, mettendola di fronte a responsabilità, impegni, aspettative, illusioni e delusioni, rinunce e scelte, in un continuo processo di adattamento e accomodamento reciproco, con il partner e con il figlio stesso.

Mettere al mondo un figlio non garantisce affatto di essere buoni genitori!

Non esistono cure ideali, perfette, bensì cure adeguate per lo sviluppo normale della relazione e, quindi, del bambino stesso. Ogni neonato è diverso e ha esigenze proprie: è quindi importante darsi del tempo; si imparerà a osservare il comportamento non verbale del proprio figlio (sguardo, tono del pianto, posture, movimenti), a conoscerlo diventando più capaci di rispondere alle sue necessità e ad assecondare i suoi ritmi

Molti genitori hanno grosse difficoltà a  costruire un rapporto sereno e bilanciato con i propri figli a causa di esperienze e traumi pregressi della propria infanzia o perché semplicemente ripetono comportamenti senza accorgersi che sono sbagliati o inefficaci. Particolarmente comune è l’esperienza del genitore che, memore di esperienze infelici con il proprio padre o la propria madre, proclama spesso: “farò esattamente il contrario di mio padre/mia madre!” per poi ritrovarsi a commettere gli stessi identici errori di cui è stato vittima in passato.

Gli sbagli dei genitori

Ci sono genitori, che sviluppano un attaccamento morboso nei confronti del figlio altri, invece, che hanno difficoltà a dimostrare attenzioni ed affetto nel modo in cui il figlio desidererebbe. Ci sono poi i genitori, che per la loro stessa incapacità di tenere a freno capricci o pretese infantili, finiscono per essere troppo severi, mentre altri, confusi riguardo ai ruoli o timorosi di perdere l’amore dei figli, diventano troppo permissivi.

Tutti questi comportamenti possono generare condotte confuse e destabilizzanti nei figli: da ribellioni apparentemente irriducibili ad estrema insicurezza, timore e isolamento. Purtroppo non è possibile allevare i figli con un libretto di istruzioni in mano ma per quanto un genitore abbia ben presente le regole importanti da insegnare a un figlio, può capitare di avere degli atteggiamenti che inconsapevolmente comunicano ai bambini l’esatto contrario.

7 errori che devastano lo sviluppo emotivo del bambino

Il presente articolo non ha lo scopo di fugare tutti i dubbi di un genitore su cosa sia meglio fare o non fare per educare al meglio un figlio ma vuole evidenziare solo alcuni fra gli errori più comuni che i genitori in maniera a volte inconsapevole fanno e sulle conseguenze che questi stessi errori hanno sullo sviluppo psicologico dei figli.

I bambini imparano da ciò che facciamo più che da ciò che diciamo. Di questo se ne saranno già accorti tutti i genitori che hanno sentito i propri figli ripetere una parolaccia detta distrattamente o che si sono visti copiati durante un gioco. I bambini imparano dai nostri esempi come delle vere spugne.

La maggior parte dei genitori cercano di dare il meglio di sé nell’educare i loro figli. Purtroppo, le buone intenzioni spesso non sono sufficienti. In molti casi, i genitori finiscono per mettere in pratica dei metodi educativi che, lungi dal fare bene ai loro figli, danneggiano la loro autostima e creano delle ferite emotive.

In alcuni casi il problema è che i genitori ripetono i modelli educativi appresi dai loro genitori, in altri casi il problema è che mettono in pratica esattamente il modello opposto. Quali sono i modelli genitoriali che danneggiano i figli?

1. Essere ipercritici

Le critiche costruttive sono sempre benvenute, perché aiutano il bambino a crescere. Una critica positiva sottolinea gli errori e fornisce opportunità di cambiamento. Tuttavia, la critica costante ed eccessiva può essere distruttiva, provocando nel bambino una sensazione di fallimento. Un bambino con dei genitori ipercritici finisce per diffidare delle sue capacità, sviluppa una bassa autostima e ha la tendenza al perfezionismo, che con il tempo si trasformerà in un ostacolo.

2. Punire le emozioni negative

La distinzione tra emozioni positive e negative è assurda. La paura può salvare vite umane in determinate circostanze e può diventare un ostacolo in altre. Tuttavia, molti genitori reprimono nei loro figli quelle che credono essere emozioni negative come la paura, la rabbia, la tristezza o la frustrazione.

In questo modo ottengono solo di incapacitare i loro figli, facendoli sentire inadeguati perché provano delle emozioni che non dovrebbero provare, secondo loro. Dobbiamo tenere presente che non possiamo evitare di provare le emozioni, la questione è riuscire a canalizzarle. Pertanto, non si deve reprimere le emozioni nei bambini, ma insegnare loro a gestirle.

3. Lasciarli decidere da soli

Molti adulti pensano che i bambini non abbiano voce in capitolo, che non sanno e non devono decidere. Ma il fatto è che i bambini nascono con una specie di bussola della felicità. Forse non hanno esperienza, ma sanno cosa li rende felici e cosa li rattrista.

I genitori che decidono sempre per i loro figli e gli impongono le loro idee finiscono per creare un figlio ribelle o un piccolo insicuro ed emotivamente dipendente, che non è in grado di prendere delle decisioni per conto suo. Pertanto, la migliore alternativa consiste nel dare loro progressivamente più libertà perchè inizino a prendere quelle decisioni che hanno a portata di mano.

4. lnculcare la paura

I bambini non hanno il senso del pericolo, ma questo non è un motivo valido per instillare in loro la paura della vita. È vero che i genitori devono preoccuparsi che i bambini siano al sicuro e devono evitare loro incidenti inutili, ma da qui a proibirgli qualsiasi cosa mettendoli sotto una campana di vetro c’è differenza.

I bambini hanno anche bisogno di esplorare, di fare i propri errori e sperimentare il dolore. In questo modo diventano più forti e imparano ad affrontare la vita con fiducia, contando sulle loro capacità. Se gli infondiamo paura, otterremo delle persone insicure e timorose della vita. E vivere nella paura non è vivere.

5. Generare senso di colpa

Essere genitori è difficile, ma non è una scusa per scaricare le frustrazioni sui figli. Infatti, ci sono genitori che danno la colpa ai loro figli di non essere stati in grado di completare i loro studi, per il fallimento del loro matrimonio o addirittura delle loro malattie. In pratica, trasformano il bambino nel solo responsabile della loro felicità o infelicità.

Ma quando un bambino cresce con il pesante fardello della colpa, si piegherà sotto il suo peso e diventerà un adulto che dipende dall’approvazione degli altri e che non è capace di prendere delle decisioni dato che teme le conseguenze. Pertanto, è importante fare attenzione alle parole che usiamo con i nostri figli, ed evitiamo le recriminazioni.

6. Condizionare l’amore

Durante i primi anni di vita del bambino si presenta un periodo critico durante il quale il bambino deve sviluppare un attaccamento sicuro. Se i genitori soddisfano le sue esigenze, non solo fisiologiche ma anche affettive, il bambino capirà che sta crescendo in un ambiente sicuro. Al contrario, se i genitori condizionano il loro amore a certi comportamenti o successi, il bambino penserà che non è degno di essere amato.

Questa è una sensazione che probabilmente trascinerà con sè per buona parte della vita, penserà che non è degno di amore e di rispetto da parte degli altri, e ciò condizionerà i suoi rapporti interpersonali e di coppia. Pertanto, sarebbe meglio evitare di usare frasi come “sei stato cattivo, non ti voglio più bene” o “hai preso dei voti orribili, non ti meriti tutto quello che ti diamo”. Invece, dovreste dirgli che lo amate incondizionatamente al di là dei suoi errori.

7. Non impostare dei limiti

Uno degli errori più grandi che commettono i genitori moderni è quello di non stabilire dei limiti. Alcuni genitori confondono la libertà con la licenziosità. Ma i bambini che crescono senza limiti o regole tendono a sviluppare dei comportamenti di sfida, semplicemente non sono felici. Quando i bambini sono piccoli e stanno scoprendo il mondo, i limiti servono a mantenerli al sicuro.

Inoltre, le regole danno un ordine al loro mondo, gli permettono di sapere cosa ci si aspetta da loro così potranno comportarsi di conseguenza. Naturalmente, non si tratta di trasformare la casa in una caserma, ma devono esistere alcuni limiti e regole che assicurano la convivenza familiare e il corretto sviluppo psicologico dei bambini.

PER CONCLUDERE

Spesso capita di confondere la capacità di far figli con quella di saperli crescere ed educare. Non riconoscersi serenamente e realmente la possibilità di sbagliare apre la strada a frustrazioni, rabbia e reale incapacità di imparare a fare il genitore.

Non seguiamo alla lettera i consueti stereotipi di come un genitore debba comportarsi in funzione della nostra cultura, razza, gruppo etnico, famiglia o qualsiasi altro fattore significativo. Non facciamoci convincere che ci sia una sola maniera di crescere un figlio. E soprattutto impariamo a riconoscere i nostri limiti e magari chiedere aiuto quando non sappiamo come comportarci. Ricordiamoci sempre….Essere un buon genitore è un dovere che dura per tutta la vita.

A cura di Ana Maria Sepe, psicoanalista
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