Caldo psicosomatico, le emozioni che divampano nell’inconscio

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor


Sudore e sensazione di calore non sempre coincidono con l’estate e le alte temperature. Determinati stati emotivi e tratti di personalità possono innescare una sensazione di calore temporanea o addirittura costante! Oggi ti parlo di caldo psicosomatico e delle sue manifestazioni nella vita di tutti i giorni.

Se gli stati emotivi che ti fanno attivare la via del freddo psicosomatico sono la solitudine, la depressione, la bassa autostima, la precarietà emotiva e l’insicurezza, i fattori che scatenano il caldo psicosomatico sono l’agitazione, l’ansia, il panico ma anche la disorganizzazione e problemi con il controllo.

Caldo psicosomatico

Chi soffre di caldo psicosomatico potrebbe aver vissuto una storia di attaccamento piuttosto peculiare. Le varianti sono tante ma, facendo le dovute generalizzazioni, si può dire che chi, da adulto soffre di caldo psicosomatico, probabilmente da bambino ha avuto una figura di attaccamento eccessivamente accudente. 

La figura di attaccamento (genitore), durante l’infanzia, potrebbe essere stata iperprotettiva fino a sostituirsi alle mansioni o alle decisioni del figlio. In età adulta, ogni volta che sei sollecitato a dover prendere una decisione o all’azione, s’innesca –a livello inconscio quindi del tutto inconsapevole– quella sensazione di accudimento espressa dal corpo in forma di calore. Per questo motivo, il caldo psicosomatico si può configurare anche in momenti di tranquillità apparente.

Un genitore iperprotettivo può dare vita ad adulti che tendenzialmente sono portati a “soffrire” di caldo psicosomatico. Un genitore iperprotettivo sa essere molto amorevole ma talvolta anche opprimente o addirittura soffocante. Un genitore iperprotettivo può soffocare il figlio con il proprio calore e con le proprie ansie.

Se sei cresciuta con una mamma ambivalente o con stile di attaccamento disorganizzato potresti soffrire sia di caldo che di freddo psicosomatico. Con il freddo psicosomatico che si manifesta soprattutto nelle ore serali (più riflessive) e il caldo psicosomatico che si manifesta nelle ore diurne, quando è richiesta azione e decisione. Il freddo psicosomatico si può manifestare dopo una separazione o un lutto. Per tutte le informazioni sui fattori psicologici che fanno innescare il freddo psicosomatico, ti segnalo il mio articolo: freddo psicosomatico, quando l’inconscio ha bisogno di calore.

Prima di analizzare altri stati emotivi, provo a spiegarti brevemente come tutto ciò sia possibile a livello fisiologico.

Freddo e caldo psicosomatico:
come reagisce il nostro corpo

Il sistema nervoso autonomo media il corretto funzionamento del metabolismo, e numerose altre funzioni, tra cui la termoregolazione.

Il sistema nervoso autonomo è costituito da una componente vaso-costrittrice (l’ortosimpatico) e da una componente vaso-dilatatrice (il parasimpatico).

Come ti lascia intendere il nome, questa parte di sistema nervoso è autonoma e quindi “agisce in proprio”. Pur non essendo controllabile dalla tua volontà, il sistema nervoso autonomo è fortemente influenzato dalla tua sfera emotiva.

In ogni momento, il sistema nervoso autonomo è fortemente influenzato dalle emozioni che provi.

Stati emozionali negativi, ansia, situazioni stressanti, depressione…. possono creare una iperattività del sistema ortosimpatico (vaso-costrittore) o una ipoattività del parasimpatico (vaso-dilatatore). In queste circostanze si configura il freddo psicosomatico.

Al contrario, stati emotivi alterati, determinati tratti di personalità e fattori psicologici di varia natura (un attacco di panico, agitazione, rabbia…) possono causare un’ipertattività del parasimaptico (vaso-dilatatore) con conseguente sensazione di calore e aumento della termogenesi.

Nota bene!
Quando parliamo di disturbi psicosomatici escludiamo cause organiche.

Mani e piedi freddi… che sudano!

In caso di ansia, il nostro sistema nervoso autonomo può generare una sensazione quasi paradossale: ne risulta una situazione di vasocostrizione periferica quasi costante, con conseguente raffreddamento delle estremità (mani fredde) ma al contempo le ghiandole sudoripare secernono sudore per dissipare calore (mani fredde sudate). Tutto questo è generato da uno stato di tensione che in alcune persone può perdurare per ore o giorni.

Rabbia e Aggressività

La rabbia e l’aggressività possono configurare situazioni di caldo o di freddo psicosomatico in base alla personalità di chi vive queste emozioni.

La rabbia può essere vissuta in maniera attiva o passiva. La rabbia può esplodere (all’esterno) o implodere (all’interno). Se tendi a vivere la rabbia con passività, rassegnazione, impotenza o addirittura tendi a reprimerla, puoi soffrire di freddo psicosomatico in concomitanza a episodi che potrebbero innescare in te rabbia. Se vivi la rabbia con estrema rassegnazione o passività, probabilmente sei una persona molto insicura e il freddo psicosomatico ti accompagna anche in altri contesti della vita.

Al contrario, se hai una forte reattività e vai in escandescenza di fronte alle ingiustizie della vita e vivi i torti con un senso di ribellione oltre che con aggressività, potresti soffrire di caldo psicosomatico in concomitanza a episodi che innescano in te rabbia.

Caldo psicosomatico:
ansia e attacchi di panico

Le vampate di calore durante una crisi d’ansia o un attacco di panico sono l’ennesima manifestazione del caldo psicosomatico. In quel momento, ti senti in forte pericolo e rischi di andare completamente in tilt.

Per comprendere la forte sensazione di calore che si prova durante un attacco di panico, dovresti giocare d’immaginazione: immagina che durante un attacco di panico la tua mente si senta ingabbiata e che l’inconscio è pronto a fare di tutto per fuggire via.

Come ci si sente durante un attacco di panico

Per descrivere come ci si sente durante un attacco di panico, ti segnalo la descrizione di una ragazza che l’ha provato in prima persona:

“Durante un attacco di panico, l’unica via d’uscita è abbandonarsi, non trattenere, stare in quello stato di ansia fulminante che una volta esplosa, passa, lasciando un senso di prostrazione ma anche di pace.”

Immagina che, in preda a quest’ansia fulminante, il tuo inconscio stia cercando di liberarsi e scappare via da tutto, cosa fa? Si dimena. In questa simbolica fuga e presa di forza, l’inconscio fa dissipare energia in forma di calore al corpo: ecco spiegata quella sensazione di forte calore che si prova durante un attacco di panico o durante una crisi d’ansia.


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