I conflitti interiori che logorano l’organismo

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L \\\'Autore di questo articolo è uno psicologo o psicoterapeuta.

disturbi psicosomatici Oltre a essere uno dei principali rappresentanti della psicoanalisi nel XX secolo, Franz Alexander contribuì a gettare le basi della medicina psicosomatica.

Franz Alexander è stato uno dei principali rappresentanti della psicoanalisi del XX secolo. È considerato, con qualche riserva, il padre della medicina psicosomatica e pioniere della psicoanalisi applicata alla criminologia. Il suo fu uno dei contributi più interessanti alla teoria classica di Sigmund Freud.

Alexander raggiunse un prestigio tale all’epoca che persino Raymond de Saussure si fece psicoanalizzare da lui. Lo stesso accadde con uno dei figli di Sigmund Freud e di Marianne Kris. Ad ogni modo, la vera fama di Franz Alexander arrivò dopo essersi trasferito negli Stati Uniti, patria che gli diede grande notorietà.

“La cultura è il prodotto del tempo libero umano, non del sudore della sua fronte” -Franz Alexander-

Franz Alexander fu un disciplinato studente della psicoanalisi classica. Con il tempo, tuttavia, lasciò il segno su tale corrente distanziandosi da vari concetti centrali di Freud. Il suo contributo alla psicoterapia e alla psichiatria è ancora vigente.

Franz Alexander nacque in Ungheria il 22 gennaio 1891. Studiò nell’Università di Budapest e a 22 anni ottenne il titolo di medico. Più avanti, completò la sua formazione presso l’Università di Göttingen e l’Istituto di Fisiologia di Cambridge, Regno Unito. Durante la Prima Guerra Mondiale prestò servizio come batteriologo al servizio dell’esercito austro-ungarico.

In seguito lavorò nella clinica neuropsichiatrica affiliata all’Università di Budapest. Lì conobbe e si interessò profondamente all’opera di Freud, e nel 1920 emigrò in Germania. A Berlino si dimostrò l’alunno più brillante dell’Istituto di Psicoanalisi. Andò in analisi con Hanns Sachs e divenne psicoanalista a tutti gli effetti. Lavorò poi come professore di psicoanalisi nello stesso istituto.

In quegli anni pubblicò la sua opera Analisi della personalità totale, richiamando l’attenzione di Freud. Intorno al 1930 fu invitato da Robert Hutchins a lavorare come docente per l’Università di Chicago, negli Stati Uniti. Alexander accettò e poco dopo fondò l’Istituto di Psicoanalisi di Chicago, restandone a capo per 25 anni.

La medicina psicosomatica

Con la presenza di Franz Alexander, l’Università di Chicago divenne il primo centro educativo degli Stati Uniti ad avviare la ricerca nel campo della medicina psicosomatica. Nei seguenti anni Alexander scrisse un trattato su questa scienza, uno sulla psicoanalisi e un altro sulla psicoterapia. Durante il primo congresso mondiale di psichiatria, celebrato nel 1959 a Parigi, presidiò negli stessi ambiti.

Sebbene Franz Alexander non sia stato il primo ad applicare la psicoanalisi alla medicina, divenne il primo esponente di medicina psicosomatica ispirata ai principi freudiani. In particolare guadagnò notorietà con i suoi studi sulle ulcere gastroduodenali, dimostrando come tale disturbo derivasse dalla mancanza di affetto in età infantile.

Mente e corpo medicina psicosomatica di Franz Alexander

L’incredibile scoperta dell’influenza dell’inconscio sulla salute fisica lo portò a rivedere del tutto il metodo e la durata del processo analitico. Inoltre, arrivò a definire la differenza tra disturbi di conversione e malattie psicosomatiche, concetti che ai suoi tempi non erano ancora noti.

La seconda generazione della psicoanalisi

Franz Alexander è considerato uno dei principali esponenti della cosiddetta seconda generazione della psicoanalisi. Raccolse gran parte del contributo di Sandor Ferenczi. Molti dei suoi punti di vista furono esposti in un’opera che ha orientato varie generazioni di psicoanalisti e che è ormai considerata un classico: Terapia psicoanalitica.

Alexander introdusse anche il concetto di esperienza emozionale correttiva, riformulando il modello di attenzione tipico della psicoanalisi. Si basa su quattro azioni basi:

Portare il paziente a rivivere situazioni passate che non è stato in grado di risolvere, per affrontarle in condizioni più favorevoli.
Il paziente deve esprimersi liberamente e stabilire con l’analista una relazione transferenziale ben diversa dalle logiche instaurate con i genitori.
Lo psicoanalista deve aiutare il paziente offrendogli una prospettiva nuova sui fatti passati.

Se l’analista è logico e salutare, il paziente sarà in grado di destituire le risposte inadeguate per la sua realtà.

Franz Alexander si schierò dalla parte della psicoterapia a breve termine, o psicoterapia breve, allontanandosi totalmente dalla psicoanalisi classica. Applicò inoltre le sue analisi alla criminologia, alla sociologia, alla politica e all’estetica. Morì a Palm Springs, California, nel 1964, lasciando il segno anche come scrittore prolifico e ricercatore.

L’esempio più recente del «senso di nausea»

Ansia, sofferenza emotiva, stress, preoccupazioni costanti… Il vomito psicogeno è il risultato di vari disturbi psicologici. Per la comunità medica questo fatto rimane, in molti casi, una sfida.

Pur in assenza di cause organiche che giustifichino queste nausee costanti, alcune persone possono andare incontro a gravi stati di disidratazione.

Questo problema è stato descritto per la prima volta nel 1960. Spesso gli operatori sanitari si sono trovati di fronte a situazioni che non sapevano gestire e che, in molti casi, potevano essere fatali. Per categorie a rischio, di fatto, nausea e disidratazione incontrollabili rappresentano un grave rischio per la salute. Lo studio di ricerca del Dipartimento di Medicina Psicosomatica dell’Università di Kyushu (Giappone), spiega le cause alla base di questa estenuante situazione.

Grave depressione

Buona parte dei pazienti ricoverati con vomito psicogeno presentava una depressione maggiore non diagnosticata.

Si trattava di persone che mostravano evidenti sintomi psicosomatici e che non hanno cercato aiuto psicologico per mesi o anni.

Disturbi d’ansia

I disturbi d’ansia presentano uno spettro molto ampio di manifestazioni fisiche: mal di testa, disturbi digestivi, dolori muscolari e persino malattie della pelle.

Una piccola percentuale di pazienti con un disturbo d’ansia (attacchi di panico e agorafobia o disturbo d’ansia generalizzato) può mostrare vomito psicogeno.

Disturbo post traumatico da stress

Avere subito maltrattamenti, abusi, bullismo o addirittura molestie sul posto di lavoro, in alcuni casi causa disturbi psicosomatici. Il vomito compulsivo è associato soprattutto a infanzie traumatiche.

Disturbo da conversione

I disturbi da conversione o dissociativi di solito hanno natura neurologica senza che vi sia una malattia o una causa fisica che li spieghi. Si presentano con perdita di memoria, incapacità di muovere qualsiasi arto e anche con nausea e vomito.

Disturbi alimentari

È comune ritenere che il vomito psicogeno sia una caratteristica esclusiva delle giovani donne con disturbi alimentari. Sappiamo che questo gruppo non è l’unico. Tuttavia, è una manifestazione prototipica nelle persone con bulimia.