Cosa si cela dietro l’uomo che non sopporta le donne, il misogino

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Fin dai tempi più remoti, nell’immaginario femminile l’uomo da cui stare letteralmente alla larga, è quello del seduttore dannato! Conquista con i suoi modi misteriosi ed intriganti, per poi vivere una relazione per un lasso di tempo relativamente breve ( anche solo una notte) e poi dileguarsi nel nulla, lasciando la donna con quel senso di abbandono, rabbia ma anche trasporto verso colui che l’ha  sedotta ed abbandonata.

Al di là delle motivazioni psicologiche che spingono le donne a cadere nella trappola di questi individui, analizziamo le spinte comportamentali del carnefice, cercando di fare luce sulle cause psicologiche che spingono tale individuo a questo tipo di comportamento.

C’è ben altro dietro al non volersi innamorare 

Non è solo voglia di volersi divertire senza impegnarsi. Dietro questo comportamento c’è molto di più. La sua superficialità nasconde invece fragilità, insicurezze, problemi di autostima. E nei casi più gravi odio smisurato nei confronti delle donne: è il caso del misogine

Chi è il misogino?

Il misogino, dal greco misèō “odiare” e gynḕ “donna”, è per definizione un essere umano, principalmente uomo, che prova un’avversione morbosa verso le donne e il ruolo culturale che alla figura femminile pone riferimento.

Già Freud individuò negli uomini un’avversione generalizzata per la donna: all’origine della misoginia c’è l’angoscia di castrazione, cioè, la paura profonda del bambino di essere evirato nel momento in cui scopre che le donne non hanno il pene.

Già in età infantile o adolescenziale si può configurare un profilo misogino?

Un problema personale irrisolto o un conflitto omosessuale latente può innescare un processo inconscio che porta l’uomo a provare odio nei confronti della donna. Ma le cause possono essere diverse.

Le cause dell’odio verso le donne

In genere, il misogino dimostra il suo odio verso le donne con comportamenti scorretti e astiosi, anche se non si escludono atti di violenza psicologica e fisica.

Assume un atteggiamento di disprezzo nei confronti delle donne in modo sottile e subdolo; sottovaluta, disistima e svilisce le donne, fisicamente o psicologicamente, ritenendole inferiori e di poco contro in quanto donne, in virtù cioè del proprio sesso biologico.

Esistono  diverse manifestazioni della misoginia, a “gravità” variabile. Le cause della misoginia possono essere molteplici, quali:

  • esperienze traumatiche;
  • questioni culturali;
  • conflitti relazionali nel contesto familiare o sociale;
  • altre cause psicologiche o psichiatriche. Nel corso della storia, la misoginia è stata diagnosticata ad alcuni maniaci sessuali e serial killer (tra cui anche donne), e strettamente correlata ai disturbi psichiatrici da cui erano affetti.

Il misogino può avere una vita affettiva?

Chi ne è affetto prova un odio intenso nei confronti delle donne. Il misogino non si allontana dal suo oggetto di interesse, ma spesso ne è attratto: non è da escludere che abbia una vita affettiva, anche se superficiale.

In genere è colui che parla con disprezzo delle donne e che sottolinea la differenza tra loro e il suo gruppo di appartenenza, screditando tutte le virtù tipicamente femminili. Questa visione si associa velocemente ad una concezione rigida e stereotipata dei generi: l’uomo forte ed erudito, la donna debole e sciocca.

Misoginia per questioni relazionali e culturali

La forma di misoginia più comune negli uomini è quella che riscontriamo negli uomini con difficoltà a relazionarsi con le donne: non riesco a sedurre le donne, pertanto finisco per odiarle o disprezzarle. Non è difficile comprendere questo meccanismo: il misogino finisce per frapporre tra sé e l’universo femminile una barriera invalicabile.

Le donne, pertanto, rappresentano esclusivamente soddisfacimento dei propri bisogni sessuali (cosa che spesso avviene a pagamento con prostitute, dato che con donne normali non riesce). In questo caso, la misoginia non è intrinseca, ma è indotta dai casi della vita, in genere per mancanza di successo nel relazionarsi con le donne.

Ci sono poi forme di misoginia dettate per lo più da ignoranza e pregiudizio, come il credere che le donne siano esseri inferiori, che debbano essere relegate alle faccende domestiche, che siano utili solamente per la riproduzione e lo sfogo sessuale, o addirittura che sia consentito picchiarle.

Ma ciò di solito avviene per lo più in civiltà meno evolute della nostra, anche se un po’ ovunque residuano “sacche di resistenza” di questo odioso fenomeno (e per quanto riguarda l’ Italia, non solo al Sud, come dimostrano diversi episodi di cronaca nera).

Si può essere misogini senza odiare tutte le donne?

La misoginia si esplica nel sentimento di odio per le donne, anche se questo può non essere indirizzato verso tutte. Ad esempio, capita di frequente che i misogini non odino le loro madri e sorelle. Tali figure non sono oggetto di odio perché si comportano nel modo che il misogino ritiene opportuno, e ugualmente accadrà per tutte quelle donne che rispettano i canoni del misogino.

In questo caso, il sentimento di odio non è causato da azioni malevole di una donna verso il misogino, ma piuttosto da un’idea sociale che il misogino ha della donna. Le donne non subordinate all’uomo, quelle indipendenti e più emancipate, quelle che fanno carriera, quelle con un certo status sociale o un certo potere, subiranno la condanna.

La donna misogina

Esistono forme di misoginia rilevate anche in alcuni comportamenti femminili (ossia da donna nei confronti di altra donna). Le ragioni possono essere di svariata natura: esperienze personali forti con altre donne, (anche figure di accudimento) aspetti culturali propri, o tramandati dai propri avi, rivalità insite in ambiti familiari e sociali, il modo in cui si vive la competizione, sul piano passionale o anche nel contesto lavorativo.

Misogini seduttori

La seduzione può rientrare nelle caratteristiche del misogino; è il caso della misoginia da rivalsa: cioè approcciare una donna, conquistarla e farla soffrire come vendetta nei confronti di un amore passato e finito male.

Il misogino si avvicina alla donna e tenta di sedurla proprio per imporre la sua superiorità. Sedurre diventa sinonimo di conquista, di possesso di una persona che si deve piegare alla volontà e al fascino di un uomo.

E poi ci sono i misogini maligni: stupratori e serial killer

Quando ci troviamo di fronte ad una madre estremamente severa e cinica, i giovani e vulnerabili maschi che hanno la sventura di essere suoi figli, possono risentire di effetti devastanti sulla loro personalità ed emotività. Il risultato negli anni a venire sarà quello di un soggetto che nutre un odio virulento, non solo verso le madri ma verso tutto il genere femminile.

Anche in questi casi, ovviamente, si sta parlando di situazioni estreme.  Uomini dalla mente malata che degenerano in stupratori e serial killer di donne.

Per sviluppare un odio così intenso bisogna aver subito abusi di grave entità. In diversi casi, bambini che poi sarebbero diventati efferati assassini, erano stati sodomizzati con il manico di scopa dalle madri, costretti ad assistere agli incontri con i loro amanti, o puniti con l’uccisione del loro gatto o cane..

In questi casi è indubbio che l’astio, il rancore che si nutre è eccessivo per poterlo sopportare. Secondo gli psichiatri di oggi, l’avversione che questi assassini provano per la madre, viene proiettata verso tutte le donne, sfociando in “misoginia maligna“. Le donne, che vengono viste come creature ripugnanti, secondo queste menti distorte, meritano tutti gli orrori e le sofferenze del mondo.

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