L’interruttore del Narcisista

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Psicologa psicoterapeuta clinica, esperta nel trattamento della Sindrome da Vittima di Abuso Narcisistico.

Il disturbo narcisistico di personalità è un disturbo della personalità i cui sintomi principali sono egocentrismo patologico, deficit nella capacità di provare empatia verso altri individui[1][2] e bisogno di percepire ammirazione, che iniziano entro la prima età adulta e sono presenti in svariati contesti. Approfondiamo…

IDENTIKIT DEL NARCISISTA PATOLOGICO

Il narcisista patologico è un manipolatore, completamente mancante di empatia, che causa consapevolmente dolore agli altri senza alcun rimorso o senso di responsabilità, solo al fine di trarre il proprio rifornimento narcisistico.

Il Disturbo Narcisistico di Personalità (DNP) è caratterizzato dalla completa incapacità di stabilire connessioni intime e di comprendere i bisogni emotivi dell’altro. Generalmente cresciuto in ambienti familiari disfunzionali (anaffettivi o iper-soddisfacenti), il narcisista non ha sviluppato una propria identità e non è in grado riconoscersi senza far riferimento agli altri.

Il meccanismo di difesa è la creazione di un falso sé, che il narcisista alimenta attraverso uno smisurato bisogno di attenzioni, gratificazioni e ammirazione. A prima vista carismatico e seducente, nelle relazioni di coppia il narcisista è bugiardo e manipolatore. L’arroganza e la prevaricazione si rivelano però tardivamente, prendendo il posto della maschera di dolcezza che indossa per far colpo sulla preda.

Riuscito a farla innamorare, il narcisista occupa ogni spazio vitale della vittima, rendendola insicura, isolata e vulnerabile. Stremata e indifesa, la vittima è infine abbandonata nel modo più brutale. Il narcisista, intanto, è già immerso in un’altra storia, in un identico ciclo di abusi psicologici per sfamare il proprio ego.  Si parla infatti della danza del narcisista, un ciclo senza fine che prevede tre fasi: idealizzazione (o love bombing) – svalutazione – abbandono. Le ferite inflitte da un partner narcisista sono profonde ed influenzano ogni aspetto della quotidianità.

Questa patologia è caratterizzata da una particolare percezione di sé del soggetto definita “Sé grandioso”. Comporta un sentimento esagerato della propria importanza e idealizzazione del proprio sé – ovvero una forma di amore di sé che, dal punto di vista clinico, in realtà è fasulla – e difficoltà di coinvolgimento affettivo.

La persona manifesta una forma di egoismo profondo di cui non è di solito consapevole, e le cui conseguenze sono tali da produrre nel soggetto significative difficoltà relazionali e affettive.

Tra i comportamenti più difficili da comprendere quando ci si confronta con un narcisista, ce ne è uno che sicuramente provoca il maggior grado di disorientamento cognitivo ed affettivo nella vittima.

È quello che io chiamo l’INTERRUTTORE DEL NARCISISTA e si riferisce alla capacità di passare da uno stato ON ad uno stato OFF senza alcun apparente motivo.

Potreste aver passato una giornata meravigliosa e trovarvi, il giorno dopo, in uno stato di improvvisa, inspiegata ed assoluta indifferenza e mancanza.

ON…. OFF. Punto

In questi casi, solitamente, il trattamento del silenzio non è particolarmente prolungato, ma il narcisista rimanda il momento del chiarimento di diverse ore.

Le risposte sono brevi, sostanzialmente dei monosillabi, che non dicono nulla (quantomeno nulla di credibile) e non placano l’ansia della vittima, ma anzi ne alimentano lo stato di paranoia e la dissonanza cognitiva.
La vittima inizia solitamente a rimandare al narcisista l’incoerenza di quel comportamento, ignorando il fatto che un narcisista sa sempre perfettamente cosa ha fatto e cosa sta facendo.

L’errore più frequente è quello di ritenere un narcisista inconsapevole delle macchinazioni perverse che sta mettendo in atto.
Egli sa perfettamente di essere stato il principe azzurro il giorno prima e di essersi trasformato in un insensibile blocco di marmo il giorno dopo. Non solo.

Non è vero che un narcisista non sappia spiegare il perchè dei propri comportamenti: semplicemente non vuole.
Molto probabilmente ascriverà il senso del proprio agire alla stanchezza o ad un problema del quale non sente di voler parlare.

Tutto questo attiverà nella mente della vittima un estremo bisogno di amplificare la propria capacità empatica e di comprensione e la spingerà a fare di tutto pur di garantire sostegno (rifornimento narcisistico) al partner.
Non si accorgerà di camminare su una sottilissima lastra di ghiaccio.

Se si spinge troppo oltre, potrebbe attivare l’insofferenza e la rabbia del narcisista.
Per te deve sempre esserci un motivo” – “Non ho il diritto di essere chiuso per una giornata?”.

Più tardi, il narcisista manderà un messaggio di scuse e di relative, minime, spiegazioni. La vittima si sentirà sollevata ed amata, si scuserà per essere stata così “insensibile” o “egocentrica” durante la giornata, si scuserà per aver chiesto attenzioni in un momento in cui il partner aveva altri problemi cui pensare, e si sentirà grata per aver ricevuto comunque quel messaggio di scuse. Recupererà il contatto e riattiverà lo stato di assoggettamento psicoemotivo. Invece di fare l’unica cosa sensata: lasciarlo.

Intraprendere un percorso psicoterapeutico è il primo passo per recuperare la propria individualità e ritrovare equilibrio e serenità.

A cura di Claudia Scarpati, psicoterapeuta

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5 commenti su “L’interruttore del Narcisista”

  1. Mi piacerebbe dottoressa scarpati che ci parlasse anche del narcisista non patologico. Se ne parla poco ma vorrei potermi documentare meglio anche su questo “versione” meno distruttiva ma molto più difficile da identificare …. grazie per tutto l’aiuto che ci da

  2. Grazie agli articoli mi sto riprendendo di una storia che mi ha rovinato la vita , lui è esattamente come discrivete , io mi sento e ho fatto esattamente quello che fa la vittima , sto lottando con tutta me stessa per superare questo incubo non è facile

  3. Buongiorno…
    davvero spero che questa patologia sia riconosciuta..visto che è ritenuta causa di separazioni dolorose ma inevitabili…!
    vi porgo i miei complimenti più sinceri per la vostra pagina che ci apre finalmente gli occhi…!!!!
    GRAZE CLAUDIA SCARPATI…GRAZIE,,!!!

  4. Buongiorno a tutti, con questo commento non voglio dilungarmi nell’esprinere la mia gratitudine nei vostri confronti per questa iniziativa e per il vostro lavoro, probabilmente se mi fossi documentata prima sarei stata in grado di affrontare diversamente ciò che ho vissuto senza lasciare che la mia autostima, già precaria, venisse ulteriormente impoverita da quello che ritenevo essere la “persona giusta”, ma soprattutto avrei speso diversamente 3 anni della mia vita.
    Oggi mi ritrovo single, dopo 3 ritorni (in cui l’ultimo conclusosi perché ha detto di non essere pronto ad un rapporto serio) a sentirmi ancora additare come l causa della rottura poiché non lo dedicavo delle giuste attenzioni, perché la sera dopo aver mangiato prima di sdraiarmi sul divano con lui mi occupavo dei piatti, per contro sono stata tradita più volte è anche in malo modo con persone di mia conoscenza,, ma questo ovviamente non viene tirato in ballo, ne preso in considerazione, così come non ha nessuna valenza il fatto che a ogni ritorno sia stata pronta ad accoglierlo nuovamente, (non perché io non possa avere alternative, ma semplicemente perché ho creduto in lui è sono un idealista penso che l amore possa spingere le persone a modificare il proprio comportamento, se veramente lo vogliono, e che errare è umano).
    A oggi mi ritrovo a sentirmi dire che la causa della rottura sono stata io perché ho un nodo di esprimermi che a lui fa venire i dubbi, non solo riguardo a fatti relativi al periodo in cui siamo stati insieme ma anche ai periodi di pausa perché sembra fissato sul voler sapere se io abbia avuto nuove relazioni e alla mia risposta negativa (perché è la verità) lui non vuole credere ! Semplicemente perché lui non è così visto che ha una lista fornita di donne che sono pronte a saltare nel suo letto allo schioccare delle dita.
    Quelle stesse donne che inizialmente determinavano in me disprezzo per accontentarsi di storielle volanti fatte di incontri fortuiti o sporadici ma sempre decisi da lui (che sempre sottolinea di non volere una storia seria dopo di me, secondo me lo fa per mantenere le distanze da queste pretendenti), dicevo queste donne oggi mi appaiono diverse, sono tutte le ennesime vittime che lui sta mietendo.
    Non so ancora se sarò in grado di reagire nel modo corretto nel relazionarmi con lui (poiché sarò costretta a farlo visto che lo incontro frequentemente) la sensazione che sento e quella di conoscerlo profondamente e di conoscere anche il suo lato oscuro e sono sempre orientata a parlarne con lui perché ingenuamente credo di raggiungere in questo modo un contatto emotivo e snche perché mi piacerebbe raggiungere un armistizio riguardo a quanto è accaduto tra noi, ognuno dovrebbe assumersi la giusta dose di colpe (anche se io mi sento di aver lottato X questo rapporto e di essere stata l unica a tirare avanti il carretto) piuttosto che sentirmi riversare addosso tutte le colpe per ciò che non è stato.
    Scusate lo sfogo, continuerò a leggervi e a non arrendermi .

  5. Dottoressa Scarpati e colleghi COMPLIMENTI!!
    A prescindere che ogni articolo pubblicato e’ interessantissimo di per se, quando si tratta di Narcisismo (perverso soprattutto) ed autostima li parallelo con il mio recente passato non solo e’ d’obbligo ma anche stupefacente!

    Grazie ai vostri articoli riesco a dare forma e un senso compiuto alle migliaia di parole che mi girano nella testa pensando a come possa essere successo che una donna come me me (indipendente in tutti i sensi, madre single di 2 figli, forte e coraggiosa) abbia potuto permettere a qualcun altro di rimbambirla al punto d’aver avuto bisogno di quasi 2 anni di psicoterapia intensiva, 2 tumori, 17kg in piu’ sulla bilancia per uscirne!

    I vostri articoli mi sono preziosissimi non solo per capire ma anche per attingere la forza necessaria nei momenti in cui nonostante tutto, ancora capita di ritrovarmi in un limbo fra la speranza che Lui possa cambiare e il dubbio che Io non lo abbia capito abbastanza: non c’e’ termine piu’ azzeccato di GUARIGIONE perche’ proprio di MALATTIA si tratta!

    E oggi mi perdono per non aver dato seguito ai moltissimi campanelli d’allarme che man mano erano divantati un gong, perche’ ero totalmente ignorante in materia e perche’ riconosco che la mia autostima non deve esser stata un granche’ per non fidarmi del mio istinto che poi strada facendo ho plagiato al punto da aver bisogno di un aiuto professionale per resuscitarlo

    Gli argomenti di cui scrivete dovrebbero esser materia di studio a scuola, di pari passo all’educazione sessuale dovrebbe venire insegnato il rispetto per se stessi e a come metterlo in pratica nella vita quotidiana

    In questi mesi di recupero ho scoperto con immensa gioia che io mi basto! non ho bisogno di qualcuno o qualcosa che mi ‘completi’ perche’ sono gia’ completa!

    ancora GRAZIE!!

I commenti sono chiusi.