Essere madre: un lascito emotivo inestimabile

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
Ci sono solo due lasciti inesauribili che dobbiamo sperare di trasmettere ai nostri figli: delle radici e delle ali. (Harding Carter)

Nonostante la parola mamma possa sembrare un termine fin troppo ovvio (tutti abbiamo avuto una mamma) non è affatto semplice riuscire a coglierne appieno il senso se non lo si è sperimentato in prima persona.

Quando si diventa mamma, è come se si aprisse un canale; ci si ritrova a sapere, a percepire ogni piccolo dettaglio senza aver letto il “manuale della mamma perfetta”. Si ha improvvisamente accesso a una conoscenza unica che nasce e compare di colpo. Una sorta di corazza virtuale che ci riveste e ci dà un’enorme forza, che non si era mai saputo di possedere.

Essere madre non vuol dire diventare una mamma perfetta

Essere madre non vuol dire assicurarsi che il proprio bambino sia il primo della classe o che primeggi in ogni attività. Ci sono mamme che si sorprendono della personalità dei loro figli, come se, in un certo senso, desiderassero che questi fossero copie esatte di loro stesse. Li giudicano a volte li rimproverano per questo, addirittura di fronte ad altre persone.

Ma i figli non sono copie dei loro genitori, i bambini sono creature libere con il loro carattere e con bisogni specifici che le mamme (genitori) devono comprendere se vogliono essere in grado di stimolarli, incentivarli e guidarli lungo il sentiero della felicità.

“Metaforicamente parlando, così come possedere un piano non ti renderà pianista…avere un figlio non farà di te necessariamente una madre (o un padre)”

E se non fossi una buona mamma? Gli spettri del passato……

C’è una cosa che una buona mamma teme:  la paura di sbagliare qualcosa….di non essere una brava mamma. Molto spesso si tende a ricordare gli errori dei propri genitori, e ci si  ripete di non dover commettere gli stessi errori:

  • Non permetterò che tra me e mio figlio si instauri quella distanza che non mi ha mai permesso di stabilire un vero legame con i miei
  • Non permetterò che a mio figlio manchi qualcosa
  • Non permetterò che mio figlio abbia un’educazione molto rigida, senza un dialogo adeguato e in cui vigono solo regole, distanza e freddezza
  • Al contrario, non permetterò a me stessa di diventare una madre iperprotettiva, che impedisca lo viluppo personale di mio figlio, danneggiando la sua capacità di scegliere e di essere sicuro di se stesso.

E allora cosa significa essere madre?

Essere madre è uno dei compiti meravigliosamente più difficili che esistano al mondo. Essere una buona madre vuol dire non permettere che i figli diventino un prolungamento di se stessi! E, pertanto, non condizionare la loro vita ad aspettative che non appartengono a loro e che  non sentono proprie. Essere una buona madre non significa necessariamente stare coi propri figli 7 giorni su 7, 24 ore su 24! Quel che conta piuttosto è trascorrere con loro del tempo qualitativamente arricchito di ascolto, attenzione, partecipazione, sintonia e reciprocità.

“I figli non ricorderanno quantitativamente il numero di ore che hanno trascorso con i genitori, ma le esperienze significative collezionate nel tempo condiviso con la propria famiglia”

Essere madre significa crescere il proprio bambino dotandolo dell’imprinting mentale ed emotivo ideale affinché si senta parte di una famiglia ben più grande di quella in cui è nato e cresciuto, una famiglia in sintonia con il mondo intero. Essere madre vuol dire anche aiutarlo ad essere un figlio sereno, fiducioso verso se stesso e la vita, certo del suo valore individuale e consapevole di poter contare sui suoi mezzi.

“Un bambino riconosciuto, amato e valorizzato in famiglia si sentirà più sicuro quando dovrà esplorare il mondo”

Essere madre significa  fare in modo che il proprio figlio cresca indipendente, auto affermato, in sintonia ed ascolto dei suoi talenti ed inclinazioni, e certamente alleggerito dalla responsabilità di provvedere al benessere e alla felicità dei genitori.

Essere madre vuol dire dare radici e ali nello stesso tempo

È ovvio che nessuno avrà mai tra le mani il manuale della mamma perfetta ma ciò che dobbiamo capire è che non è necessario arrivare a essere perfetti. Ciò che dobbiamo fare è “essere mamme”, esserci.

Essere mamma significa anche accettare i nostri figli per come sono, prendendoli per mano per accompagnarli lungo il miglior cammino possibile. Più avanti, li stimoleremo ad essere indipendenti rendendoli persone responsabili e impegnate. E tutto ciò alle loro condizioni e senza avere fretta. (Ogni bambino ha i suoi tempi di reazione agli stimoli esterni).

Una mamma è anche una donna, e in quanto tale, è anche parte integrante con il mondo.Tutto ciò presuppone ovviamente che anche la madre (come donna e persona) provveda in primis alla realizzazione di se stessa e delle proprie esigenze, eviti di credersi un’appendice integrale dei propri figli. In pratica, una donna, che dia importanza sia alla sfera familiare che a quella relazionale in senso più ampio e professionale.

Insegnerai a Volare, ma non voleranno il Tuo Volo.
Insegnerai a Sognare, ma non sogneranno il Tuo Sogno.
Insegnerai a Vivere, ma non vivranno la Tua Vita.
Ma in ogni Volo, in ogni Sogno e in ogni Vita,
rimarrà per sempre l’impronta dell’insegnamento ricevuto.
Madre Teresa de Calcuta

Per concludere

Essere madre non è affatto semplice. Può spaventare a volte; quando lo vedi piangere, quando senti che c’è qualcosa che non va. Altre volte ti darà gioia immensa; quando ti sorriderà, quando lo vedrai felice.
Beh, i figli sono il principale motore che ci da forza di andare avanti…perché tutto vale la pena, quando è fatto con amore.

Dedico questo articolo a tutte le mamme che sanno di non essere perfette ma che tutti i giorni danno il meglio per amore dei figli.

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