Caratteristiche delle madri anaffettive e gli effetti devastanti per la crescita emotiva dei figli

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

E’ risaputo che i primi anni di vita sono fondamentali per il corretto sviluppo psico-emotivo dei bambini e, in questa fase, più che mai i genitori devono saper trasmettere amore. Trasmettere amore ai propri figli non è qualcosa di scontato, infatti genitori rigidi, austeri, emotivamente inibiti, non sono affatto rari. Quando la mamma non è in grado di manifestare amore e tenerezza è facile che la crescita sia caratterizzata da fattori di carenza emotiva con serie ricadute sul piano interpersonale.

Crescere con una madre anaffettiva significa crescere sentendosi abbandonato, incapace di riconoscersi come individuo e di essere accolto dagli altri manifestando il proprio diritto di esistere.

Le madri anaffettive sono persone incapaci di esprimere liberamente le proprie emozioni, soprattutto quando si tratta di manifestare amore. Questo dipende solitamente da un vissuto personale problematico che ha impedito alla donna di sviluppare un rapporto sano con le emozioni e con se stessa. Fondamentalmente la madre anaffettiva non ama abbastanza se stessa per poter trasmettere amore ai suoi figli.

A livello relazionale comunicativo sono madri che non sanno rimproverare, gratificare, sostenere, incoraggiare, proteggere, tranquillizzare, insegnare, ma, sanno solo squalificare, criticare, demotivare, scoraggiare, opprimere, intimidire, ricattare, imbrogliare…

Caratteristiche delle madri anaffettive

Le madri anaffettive sono l’esatto opposto delle iperprotettive: se queste ultime riempiono di attenzioni eccessive i figli fino a soffocarli, le anafettive non riescono a manifestare affetto, risultando gelide e distaccate.

Hanno un rifiuto verso le manifestazioni d’affetto

Un tipico segnale è l’incapacità di abbracciare, baciare, coccolare il bambino, che viene percepito come un ostacolo, un fastidio, qualcosa di irritante. Le motivazioni sono molteplici e le cause, generalmente, risiedono nel vissuto emotivo della donna, probabilmente a sua volta vittima di una madre anaffettiva.

Sono assenti

Le madri anaffettive delegano tutto a figure sostitutive, non partecipano alla vita dei figli e non stanno mai con loro. Non conoscono i propri figli e scappano dall’incombenza di essere madre.

Sono abili manipolatrici

Le madri anaffettive non sono in grado di leggere e comprendere i propri figlii. Si occupano prevalentemente di se stesse, e percepiscono la prole solo in funzione dei propri personali bisogni.  Pretendono che tutto sia perfetto nella loro vita, inclusi i loro figli. L’unico modo che hanno per assicurarsene è di controllare tutto in prima persona.

Sono abili ricattatrici

Il ricatto morale nei confronti dei loro figli è il più vile dato che per loro natura indifeso, non possono rendersi conto di essere imbrigliati in questo tipo di dinamica. Si tratta di un vero e proprio “tradimento” della mamma che invece di proteggere il piccolo e prendersi cura di lui, ne abusa a livello psicologico. Comunque venga espresso il ricatto, il messaggio sottostante è chiaro: “se non farai quello che dico io, mi farai stare molto male”.

Per un bambino, per il quale il genitore è la persona più importante, il messaggio è devastante: genera paura, ansia, senso di colpa e lo spinge a muoversi in direzione opposta ai suoi profondi desideri. Conoscendo perfettamente i punti deboli del bambino, la madre anaffettiva fa leva sulla sua paura di perdere la relazione o di entrare in conflitto.

Sanno fare leva sui sensi di colpa

In seguito, quando i figli saranno adulti, la madre anaffettiva ricorderà e rinfaccerà tutti i sacrifici fatti per loro e sottolinierà quanto loro debbano esserne debitori: si tratta del debito della vita che ha un valore enorme e, pertanto, non potrà “mai” essere colmato!
Col suo comportamento da vittima la madre anaffettiva comunica in modo inequivocabile che se il figlio non lo accontenterà, soffrirà e la colpa sarà solo sua. E gli indurrà il senso di colpa, facendolo sentire responsabile del suo malessere e persino della sua vecchiaia.

Fanno le vittime

Le madri anaffettive hanno richieste martellanti che si risolvono in pianti, insistenze e voglia di commiserazione. La violenza di queste madri si manifesta nel sottoporre i propri figli a continui lamenti, invadono lo spazio dei figli pretendendo di essere comprese, protette e compatite. La madre anaffettiva chiede ai propri figli da bambini di non crearle problemi e da adulti di proteggerla e di aiutarla.

Sono gelose

Mostrano gelosia nei confronti del figlio: magari perché ha successo con le persone, o magari ha un buon lavoro…

Inversione di ruolo

Con una madre anaffettiva inevitabilmente, il piccolo (anche se bambino/a) cercherà con tutti i suoi mezzi di farsi carico della madre: diverrà il genitore di sua madre.

Cosa comporta crescere con una madre anaffettiva

Chi è cresciuto con una mamma anaffettiva, in età adulta,  svilupperà poca autostima, disturbi da sindrome dell’abbandono, incapacità di manifestare le emozioni, disistima nei confronti dell’altro sesso. Certo, ogni individuo è a sé e le conseguenze variano a seconda del vissuto complessivo: difatti una madre anaffettiva nei primi mesi di vita potrebbe migliorarsi in un secondo tempo riducendo i rischi del figlio di sviluppare questi disturbi.

Cosa fare se hai avuto una mamma anaffettiva?

Non vi è colpa. Ognuno ha una storia personale, una vita. E’ certo che qualsiasi relazione può essere recuperata cominciando a comunicare “diversamente”….

  • Impara a prenderti cura di te stesso/a, a nutrirti di rapporti affettivi basati sul reciproco sostegno;
  • Dai spazio ai tuoi interessi, alle tue passioni, ai tuoi amori, fino a costruirti un’identità stabile e indipendente;
  • Non bloccare le tue emozioni ma lasciale scorrere ricercando il contatto con la natura e – perché no? – con gli animali, veri depositari dell’affetto illimitato e incondizionato verso i loro padroni;
  • Lasciati ispirare da modelli di riferimento materno alternativi (nonne, zie, tate) capaci di donare liberamente amore e riconoscimento;
  • Impara ad accettare i limiti di tua madre e non ostinarti a cercare di cambiarla;
  • Non cedere al risentimento e alla recriminazione. Saresti solo tu a soffrirne;
  • Non cedere neanche ai sensi di colpa. Ognuno è responsabile delle sue azioni e del suo livello di coscienza;
  • Circondati di persone gioiose e attive, capaci di apprezzarti e di valorizzarti.

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