Il No Contact con il narcisista

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Psicologa psicoterapeuta clinica, esperta nel trattamento della Sindrome da Vittima di Abuso Narcisistico.
Illustrazione: Alessandra de Cristofaro

Dopo la fine della relazione con un narcisista, la regola più importante da rispettare è quella del No Contact, proprio per proteggersi dalla manipolazione e dall’abuso del narcisista. Non ci sono eccezioni a questa regola. Non importa quanto ci si senta feriti, il contatto farà solo peggiorare le cose.

Il NO CONTACT significa esattamente quello che indica. Significa non avere nessun contatto con il narcisista, in nessuna forma.

  • nessuna telefonata
  • nessun messaggio
  • nessuna email
  • nessun incontro
  • nessun contatto Facebook
  • nessuna forma di cyberstalking

Dal contatto con il narcisista non può derivare nulla di buono, e non importa quanto apparentemente insignificante quel contatto possa apparire.

Andrà comunque a intaccare il processo di elaborazione del dolore e di guarigione da esso, e la vittima si pente poi sempre e comunque di aver messo in atto quel contatto.

Ogni minima forma di contatto serve al narcisista unicamente per ferire di nuovo la vittima, poichè l’interesse del narcisista è sempre e solo quello della manipolazione e della triangolazione, anche quando può essere scambiato per un reale interessamento.

Nel momento in cui dà questa possibilità al narcisista, la vittima può facilmente ricadere nel suo fascino, solo per rivivere immediatamente l’incubo di una relazione tossica e nociva.
Il narcisista riattiverà la fase dell’idealizzazione, portando di nuovo la vittima in uno stato di dissonanza cognitiva.
Il narcisista mentirà di nuovo patologicamente e coinvolgerà la vittima in una relazione profondamente dolorosa, andando a boicottare l’intero processo di guarigione già avviato.

Nel momento in cui il narcisista si riappropria delle “chiavi di accesso” della vittima, la ricoinvolgerà immediatamente all’interno del suo mondo, fatto di manipolazione e triangolazione.

E’ fondamentale che la vittima interrompa questo circolo vizioso, e l’unico modo per farlo è il No Contact.
In questo senso, anche il cyberstalking va completamente evitato in quanto, seppure possa sembrare una forma indiretta o “leggera” di contatto, va comunque a sollecitare uno stato di dipendenza.

L’unico modo di interrompere questa dipendenza, l’unico modo per uscire dal dolore di questa relazione, è bloccare il narcisista su Facebook, Twitter e sul cellulare. Nulla potrà lenire il dolore se non il tempo ed il lavoro interiore di elaborazione.

Il modo più efficace, se non l’unico, attraverso il quale una vittima di narcisista può liberarsi dalla tossicità della relazione è il No Contact.
Il No Contact è l’arma più potente per annullare gli effetti del narcisista, seppure sia molto difficile da stabilire e ancor più difficile da mantenere nel tempo.
Il No Contact è un concetto tanto semplice quanto difficile da stabilire e mantenere.

Il primo aspetto da tener presente al fine di implementare la capacità della vittima di mettere in atto il No Contact è comprendere di cosa il narcisista abbia bisogno.
Sicuramente ci si riferisce al controllo, al potere, alle attenzioni e alle conferme, ma in realtà il narcisista vuole solo una cosa: nutrimento, il cosiddetto narcissistic supply.

Il nutrimento può essere rappresentato da moltissime cose: commenti di ammirazione, sguardi di desiderio, un messaggio, un commento su Facebook, ma anche insulti rabbiosi o lacrime imploranti.
Tutto questo rappresenta il nutrimento del narcisista.
Questo è il motivo per il quale il narcisista sceglie non solo una vittima principale, ma intesse anche una fitta rete di relazioni secondarie che gli garantiscano il nutrimento in ogni singola ora di ogni singolo giorno.

La fine del rifornimento narcisistico è l’esperienza in assoluto che spaventa maggiormente il narcisista.

Nel momento in cui, attraverso il No Contact, tale nutrimento verrà a mancare, il narcisista proverà a ristabilire il proprio rifornimento giornaliero utilizzando ogni arma seduttiva e manipolativa a propria disposizione e solo laddove si dovesse rendere conto del fallimento dei propri intenti, allora sarà costretto a cercare il proprio rifornimento da altre vittime.

Il narcisista utilizzerà le proprie stretegie manipolatorie per un determinato periodo di tempo, spronato da due aspetti fondamentali: l’incredibile gratificazione derivata dall’essere stato in grado di riagganciare la vittima (e quindi l’altissimo livello di nutrimento narcisistico) ed il desiderio di punire la vittima per aver osato interrompere il narcissistic supply prima che lui l’avesse deciso.

Il No Contact, se messo in atto in modo appropriato e, soprattutto, mantenuto nel tempo, permetterà alla vittima di liberarsi definitivamente del narcisista.

Perchè è così difficile stabilire il No Contact?

Nel momento in cui una persona si rende conto di essere stata vittima di un narcisista, potrebbero essere passati anni durante i quali ella è stata manipolata ed intrappolata nella perversa danza del narcisista Idealizzazione-Svalutazione-

Abbandono, in un ciclo senza fine.

Si troverà in una situazione di estrema vulnerabilità diventando facile preda delle lusinghe del narcisista e per lui sarà fin troppo semplice ricoinvolgerla nella propria danza psicotica.

La vittima non può essere biasimata per esserci ricaduta; in quel momento ha un sistema di difese estremamente basso, è sconvolta, e deve confrontarsi con la seduzione, la manipolazione, le promesse del narcisista: con la possibilità che tutto quello che c’era di bella potrà tornare ad essere.
Questo ciclo continuerà all’infinito, ancora ed ancora.

Donne intelligenti, indipendenti, forti ed autosufficienti cadono regolarmente di fronte alla seduzione ed al conseguente processo di svalutazione, abbandono e riaggancio.

Se la vittima non è stata in grado di resistere a tutto questo nel momento in cui ha conosciuto il narcisista, quale possibilità ha di farcela nel momento in cui si trova in uno stato di profondo esaurimento psico-emotivo?
In quest’ottica, il No Contact è estremamente difficile da mettere in atto proprio per le condizioni nelle quali si trova la vittima nel momento in cui comprende che è necessario mettere in atto il No Contact.

Puoi crederci o no, ma arriverà il giorno in cui non ti importerà assolutamente più nulla di cosa il narcisista e la sua nuova vittima stiano facendo.

Tagliare i contatti con il narcisista trasforma la vita della vittima.
Inizialmente si sentirà disperata, vivendo uno stato molto simile ad una crisi di astinenza.
Ma, con il passare del tempo e l’elaborazione del dolore, inizierà a ricostruire e sviluppare il rispetto di sè, i propri confini e delle relazioni sane.

Invece di correre disperatamente dietro ad un’illusione, assorbendo e perdonando ogni cosa, la persona inizierà ad investire il proprio tempo in relazioni che non richiedono costanti chiarimenti e spiegazioni.
A volte, le capiterà di guardarsi indietro e chiedersi come abbia potuto tollerare tutto quello che ha subìto.

Ma la nuova “se stessa” proteggerà la “vecchia se stessa” e non permetterà più che le venga fatto di nuovo del male.
Uno degli elementi fondamentali per facilitare il No Contact è lasciar andare l’immagine che la vittima si è fatta riguardo al narcisista.

In realtà, quella persona non è mai esistita; è stata solo un’illusione, una maschera che il narcisista ha creato al fine di rispecchiare e manipolare la vittima stessa.
L’unico modo per liberarsi dalla dipendenza è smettere di credere a quell’illusione.
Lasciar andare “l’uomo dei propri sogni” permetterà alla vittima di ritrovare la vera se stessa.

E’ proprio attraverso il No Contact che la mente avrà modo di prendere le distanze dal lavaggio del cervello che ha subìto; le domande troveranno risposte ed arriverà un momento in cui l’analisi incessante dei dettagli si placherà, un momento in cui la persona imparerà a dar pace alla propria mente, a dare ascolto al proprio istinto e ad accettare ciò che le dice.

Finalmente, arriverà un giorno in cui si sveglierà e scoprirà che la realtà e la verità delle cose avranno ritrovato uno spazio tra le bugie e gli inganni subìti; una verità che è gradualmente e dolorosamente emersa dal proprio istinto ed ha sostituito tutte le menzogne, le discrepanze, tutto il dolore.

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A cura di Claudia Scarpati, psicoterapeuta
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14 commenti su “Il No Contact con il narcisista”

  1. Buogiorno, e quando il narcisita è la madre? In una separazione come si riesce a gestire un figlio che il padre non riesce più a vedere per la presenza costante, sovverchiante e manipolatrice della madre ?

  2. E se ci lavori insieme come si fa? Se sei costretta a lavorarci dopo una relazione ?

  3. Ciao Giulia,
    purtroppo/per fortuna, non tocca a te dover “disinnescare questa bomba”. Ciò che spetta a te e stabilire dei “sani confini” con tua sorella e tuo padre. Ciò che rientra nei tuoi compiti è metterti in salvo a discapito di ogni ricatto morale che puoi subire.

    Presumo che tu, agli occhi di tuo padre, sia cresciuta all’ombra di tua sorella e quindi già ti porti dietro un vissuto difficile, fatto di disparità e conflitti.

    Queste situazioni sono sempre molto delicate, lo sono sempre quando c’è una persona anziana e malata. Sono situazioni delicate e difficili anche nelle famiglie più unite, figuriamoci quando ci sono attriti tra chi dovrebbe cooperare per il benessere di un genitore che a quanto pare, rema anche contro.

    Prova a stabilire dei ruoli, ricorda che ora tu non sei più “la figlia di…” ma sei un’adulta. Il tuo ruolo nel tempo è cambiato. Non sei subordinata a tua sorella, ne’ a tuo padre. Non conosco la situazione ma, generalizzando, posso consigliarti di stabilire dei turni da rispettare ripartiti tra voi due. Sii chiara, munisciti di penna e carta se serve: usa un calendario o un’agenda per stabilire chi fa cosa, così se tua sorella viene meno, tuo padre vedrà (nero su bianco) da chi è causata quella mancanza. Questo è l’unico modo che, da lontano, posso suggerire… Non conosco a fondo le dinamiche ma già da quel poco che hai scritto, mi hai fatto capire che troppo spesso ti sei presa responsabilità che non toccavano a te. Non ti conviene continuare a farlo perché questo genererà solo frustrazioni. Se tuo padre vuole crederla ancora un Dio, è la sua scelta, vuol dire che non vuole guardare oltre la superficie. Il tuo problema è “come sopravvivere a tutto questo senza farti schiacciare dai due titani…”.

    Un forte in bocca al lupo!

  4. Ok io conosco il meccanismo e sono molto informata,ho attuato il no conctact con persone narcisiste. Ma con una sorella di cui non c’è nessun dialogo,se non un padre malato in comune,difficile da gestire e che lei mi mette contro nei momenti in cui lui ha più bisogno di cure e lo aizza e confonde nei miei confronti per farmi fare ciò che dovrebbe toccare a lei?lui incomincia ad intravedere dopo 45 anni la maschera che si sgretola perché ha una maschera di Santità spesso,ma quando cade è malvagia e cinica( non gli frega nulla di lui se non l’eredita.Purtoppo so che riesce sempre a ricatturarlo anche se lui capisce ora che non è ciò che lui pensava un Dio.Aiuto come faccio ha disinnescare la Bomba che è in lei?)

  5. Io posso solo commentare in questo modo: sono distrutta. Ho alle spalle un matrimonio tutto sommato positivo di 23 anni, separata, dopo tre anni in cui mi sono ripresa i miei spazi, conosco quest’uomo apparentemente senza particolari qualità, e tutti i miei studi, master, le mie letture, esperienze di ricerca interiore, vanno nel letteralmente nel cesso. Ora mi ritrovo distrutta e non riesco più a ripartire.

  6. la prima impressione è sempre quella giusta, non intesa quale chissa qualità infallibile e assoluta bensì quale risultato dell’interpretazione in chiave relativa e personale della realtà che si vive. Il nostro istinto, la sensazione che si ha e’ il risultato dell’elaborazione filtrata dalla nostra coscienza del mondo esterno. Persone che hanno vissuto una vita ad ostacoli di sacrifici e di torti possono arrivare a perdere il senso delle emozioni per il fatto che nella vita sono stati costretti a sacrificare quello che volevano fare perché … per i più svariati dei motivi… un sacrificio che inconsapevolmente li ha portati a forzare i propri limiti emotivi a favore di un obiettivo o ideale non necessariamente nobile o intelligente alcune volte nato su basi negative o insane … non è mai troppo tardi per accorgenesene, è possibile ricordare una cosa dimenticata

  7. Mi sono accorta di aver vissuto una relazione – convivenza (a tratti) di 3 anni con un narcisista patologico. Ho scoperto che era un narcisista perché un giorno stanca di essere confusa di non capire il perché di alcune litigate, sfoghi, abbandoni e riapparizioni, sono andata a ricercare su internet le caratteristiche di quello che io pensavo fosse solo uno psicopatico. Sono riuscita alla fine ad applicare il no contact x 6 mesi….. Nonostante lui continuasse a provare in tutti i modi…. Oggi a distanza di 6 mesi dal mio blocco da cui non ho mai fatto marcia indietro …. Sn stata bloccata anch’io da lui. Finalmente credo di essere libera.

  8. E.. se ci devi vivere assieme per motivi pratici/ economici..come me..o di figli in crescita che cmq vanno accuditi nel migliore dei modi non essendo responsabili delle nostre scelte sbagliate …E’ possibile attuare il DISTACCO EMOTIVO.. Scappare è fin troppo semplice e banale –cmq doloroso e costoso, Si certo.. serve ulteriore coraggio..per restare.. per vincere questa scommessa con noi stessi con la nostra maturità.. anche compassione ..visto che è una patologia..Ma è il caso singolo personale che decide a mente fredda cos’è meglio fare.. Molte volte penso che.. se sono resistite persone nei campi di sterminio nazisti in condizioni che ben tutti sappiamo di vere carenze primarie di ogni tipo..possiamo farcela anche noi.. La fede in Dio che tutto vede sà e provvede aiuta tanto.!. Parlo di quella ricevuta veramente.. non come un sentimento/umore..che va e viene come il vento che soffia dove gli conviene.. buona vita

  9. Tutto quello che ho letto è vero e mi ci ritrovo. Sapere certe dinamiche aiuta molto. lo lo sto vivendo con una donna narcisista e sto già mettendo in atto il No Contact ma abbiamo ancora un legame economico per alcuni anni. Questa cosa non mi fa star tranquillo.

  10. L’ho conosciuto: avevo 39 anni, ora ne ho 70….
    Sono stata con lui per 31anni, (un bel uomo, un’immagine schiacciante)
    Il suo modo di comportarsi nei miei confronti, è sempre stato di punizione, per quanto io potessi fare, non facebo mai bene.,..
    quest’anno, ad un certo punto ho conciato a sospettare dai suoi comportamenti che avesse un’altra donna, naturalmente, alla mia domanda hai un’altra donna lui nega, poi con ironia, dice: vuoi che ti dica che né ho un’altra, si…. Ho un’altra.
    Qualche settimana dopo ,mi dice, te ne devi fare una ragione….è senza battere ciglio, cominciano, i silenzi, gli dico: io sto soffrendo lui io non vedo che tu stia soffrendo….ecc. ecc…
    Dai video che ho ascoltato,e da quello che ho letto, e tutto quello che io ho vissuto.

  11. Bellissimo ed approfondito articolo.
    Sono una vittima e mi ci ritrovo in pieno. Tutto ciò che è scritto si è verificato, l’ho vissuto, lo sto vivendo e piano piano lo sto superando con il No Contact. Conoscere i meccanismi ed i dettagli di questo disturbo aiuta la vittima ad uscirne e ad elaborare più velocemente il lutto.
    Semplicemente grazie.

  12. Come si fa a mettere in atto il no contact, se assieme al narcisista si hanno due bambine?

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