Perché mangiamo le unghie? Spiegazione psicologica e consigli per smettere

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Mangiarsi le unghie è un’abitudine piuttosto comune ma molti non sanno che può avere delle conseguenze anche gravi sia fisiche che psicologiche. Onicofagia è il nome di questo disturbo, ed è molto più diffuso di quanto si possa immaginare perché riguarda il 45% dei bambini e il 10% degli adulti. Mangiarsi le unghie è un fenomeno che coinvolge tutte le dita delle mani. Non è sempre facilmente diagnosticabile perchè chi ne è affetto tende a negare o a non considerare gli effetti negativi che l’onicofagia comporta. Ma cosa ci spinge a mangiare le unghie?

Secondo la teoria freudiana è un sintomo riconducibile alla fase della fissazione orale. La bocca è l’organo con il quale il bambino entra in contatto con la madre, attraverso il suo seno. In questo periodo della vita del bambino la sua relazione fondamentale con il mondo esterno è di tipo nutritivo, con la madre.

Il fanciullo in questa fase tende a portare tutto alla bocca, dal seno della madre agli oggetti che lo interessano. La bocca diventa il suo mezzo di contatto con il mondo. Le fissazioni relative a questa fase sono dette fissazioni orali, e derivano dalla lunghezza eccessiva o eccessivamente corta di questo periodo. Tutte le fissazioni orali hanno un elemento in comune: l’eccessiva inclinazione per comportamenti che coinvolgono tutto il cavo orale (mangiare, suggere, fumare, bere, etc).

Un trauma in questo periodo o semplicemente la reiterata frustrazione durante lo svezzamento, possono rendere “orali” i tratti del carattere di un individuo adulto. L’orale tende ad assumere, trattenere, morsicare, essere cinico, dominare le situazioni. Tende a chiudere, all’introversione, a sputare, a rifiutare.

Perchè si estrinseca la consuetudine a mangiare le unghie secondo la psicoanalisi?

Quando certe situazioni non sono gestibili si scatenano emozioni difficilmente metabolizzabili. È il caso ad esempio della paura (ma anche della rabbia), che può verificarsi in varie situazioni (primo giorno di scuola, nascita di fratellini e/o sorelline, separazioni dei genitori, ecc).

In queste situazioni riportare le emozioni sul corpo è una strategia per gestire i momenti di frustrazione. Quando si era piccoli tramite la suzione si riusciva ad ottenere un conforto ma, una volta cresciuti, la suzione non appare sufficiente e allora il mordere, strappare e anche il provare dolore, è utile (ma non funzionale) a riportare qualcosa di ingestibile (poiché sconosciuto ed intangibile, come le emozioni), a un livello più noto (quello fisico e tangibile, del corpo).

Soprattutto le donne o i soggetti timidi e remissivi esprimono la loro aggressività o frustrazione rivolgendola verso sé stessi piuttosto che all’esterno. Si tratta infatti di una forma di autolesionismo. Il rosicchiare trasduce un’espressione di aggressività che si coniuga, nel caso dell’onicofagia, al gesto di portare qualcosa alla bocca nei momenti di agitazione, ansia o rabbia. Spesso è un’abitudine che la persona mette in atto in modo inconsapevole.

Trasduzione psicologica. Cosa avviene nell’inconscio

Mangiare le unghie significa rifiuto degli artigli e quindi non voler affrontare e vivere la propria aggressività. In questo caso sposta la propria rabbia o frustrazione verso sé stesso.

L’azione di mordere, infatti, è strettamente connessa con la rabbia e con la volontà di agire per affermare la propria personalità. Mangiarsi le unghie è quindi un modo per tenere a bada i propri impulsi aggressivi nascondendo così una parte importante della propria personalità.

Palliativi per evitare che il bambino si morda le unghie

Alcuni smalti maleodoranti avrebbero lo scopo di fare associare al bambino il ribrezzo provocato dallo smalto con l’attività onicofagica. Questo sistema in alcuni casi funziona, eliminando spesso completamente il gesto malsano del mangiarsi le unghie, ma quasi sempre non porta ad una risoluzione della problematica, quanto invece a uno spostamento.

Il condizionamento creato tra odore e unghie effettivamente riduce il gesto, ma porta in diversi casi a spostare l’attività “autodistruttiva” in altre zone del corpo, oppure ad adottare altre modalità Pertanto i rimedi più “rapidi” non sempre si rivelano come i più efficaci e questo perché si trascura (sempre più spesso) l’indagine e la ricerca delle motivazioni che possono stare dietro all’inizio dell’attività onicofagica, soffermandosi solo sul “fenomeno visibile”, il sintomo.

Eliminare il comportamento può essere possibile solo nel momento in cui il bambino imparerà a gestire emozioni particolarmente spinose, proprio come la paura, la rabbia, ecc. Per curare il problema bisogna capire quali siano i motivi di tale ansia ed aggressività e perché si prediliga lo sfogo verso sé stessi e non verso l’esterno.

Come smettere di mangiarsi le unghie?

Ovviamente, mordersi le unghie può diventare una patologia, può portare ad una dipendenza che la persona non è in grado di gestire e che limita la sua vita. In questi casi, è molto difficile eliminare l’abitudine senza l’aiuto di un professionista che guiderà i vostri passi. Tuttavia, se si tratta di un’abitudine che non ha ancora acquisito queste proporzioni potrete probabilmente rimuoverla seguendo questi passaggi.
1. Proponetevelo seriamente
Può sembrare una banalità ma ci sono persone alle quali l’abitudine di mangiarsi le unghie non crea problemi. In questi casi, non ci si compromette a cambiare perché no vi è necessità urgente di eliminare tale abitudine. Infatti, in alcuni casi mangiarsi le unghie può dare un tale sollievo all’ansia che la persona preferisce continuare a mantenere l’abitudine piuttosto che eliminarla. Naturalmente, questo meccanismo non funziona sempre a livello cosciente, quindi è importante scavare in profondità dentro di voi e chiedervi se davvero volete smettere di mangiarvi le unghie. Se è così, è necessario fare un compromesso con voi stessi.

2. Non cercate di evitare il desiderio di mangiarvi le unghie
A prima vista può sembrare una contraddizione, ma cercare di reprimere il desiderio di mangiarsi le unghie non funziona. Quando cerchiamo di reprimere un sentimento o un pensiero nella nostra mente, scateniamo un processo di auto-vigilanza che ci porta a pensare insistentemente all’idea che vogliamo eliminare, si conosce come “effetto rimbalzo”. Pertanto, non vi concentrate nel rimuovere il desiderio di mangiarvi le unghie, piuttosto cercate un abitudine sostitutiva.

3. Create una nuova abitudine
Il modo più semplice e più facile per cambiare un’abitudine è sostituirla con una nuova più produttiva e funzionale. Ad esempio, se volete smettere di mangiare il sandwich a metà mattina potreste sostituirlo con una mela o una breve passeggiata. Ma se eliminate il sandwich e non lo sostituite con un abitudine più sana, presto tornerete alla vecchia abitudine. Ovviamente, scegliere una sana abitudine è facile, la cosa difficile è metterla in pratica.

A questo proposito è possibile utilizzare uno degli esercizi più efficaci tra quelli proposti dalla PNL per cambiare le abitudini, si chiama “swish”. Fondamentalmente, si tratta d’immaginare che stiamo per mangiarci le unghie. Si deve osservare quella scena in prima persona e concentrarsi sulle sensazioni che si provano quando si è sul punto di portarsi le unghie alla bocca. Poi la scena cambia, si deve immaginare che si sta facendo qualcosa di diverso, come mettersi le mani in tasca, e guardare se stessi dall’esterno, come si fosse un osservatore esterno. Immaginate di essere tranquilli e sereni, che avete il controllo.

Ripetete questo esercizio più volte, e quando cambiate l’immagine pronunciate la parola “swish”. Questo suono vi servirà come collegamento in futuro, perché riesca a calmarvi quando state per mangiarvi le unghie. In pratica, si tratta di creare una connessione automatica con uno stato di benessere, in modo da non cedere alla compulsione.

4. Utilizzate dei segnali visuali
Uno studio sviluppato dall’Istituto Tecnologico di Israele, ha mostrato che i segnali visuali sono molto utili per smettere di mangiarsi le unghie. Questi psicologi hanno lavorato con 80 persone che soffrono di onicofagia, la metà di queste venne sottoposta ad una terapia tradizionale, mentre l’altra metà utilizzò ricordi visuali inamovibili. Dopo cinque mesi si è osservato che le persone che utilizzavano i segnali visuali ottenevano migliori risultati.
>Questo metodo è particolarmente efficace per chi si morde le unghie automaticamente, senza rendersene conto, ma dispone di un buon autocontrollo. Infatti, si tratta di individuare un segnale visuale per ricordarci di non morderci le unghie. Ci si può colorare le unghie con una tonalità brillante o indossare un braccialetto. L’idea è che quando state per portarvi le unghie alla bocca vedrete il segnale e interromperete il gesto consapevolmente.

5. Rompete la struttura
Un modo molto efficace per smettere di mangiarsi le unghie è di farlo in modo sistematico. Si tratta di un metodo proprio della Psicologia Inversa, nel quale l’obiettivo è esattamente mangiarsi le unghie.

In pratica, è possibile dare libero sfogo all’abitudine di mangiarsi le unghie, alla condizione di farlo seguendo un ordine; prima il mignolo, poi l’anulare e così via. Quando lo fate lo troverete molto strano. Infatti, più insolito vi risulta e meglio è, perché si tratta di inserire un ordine in un ambito che no ha una sua struttura. In questo modo è come se introducessi una bomba dentro l’abitudine perché esploda dall’interno.
È necessario ripeterlo più volte, fino al momento in cui vi sembrerà così strano da diventare sgradevole. Con questa tecnica molte persone abbandonano l’abitudine rapidamente, quindi si tratta di una tecnica molto efficace. Ad ogni modo, se dopo un ragionevole periodo di tempo (due settimane) notate che non funziona, è meglio abbandonarla e optare per un’altra strategia.
6. Prestate attenzione al contesto
L’onicofagia alimenta l’ansia e lo squilibrio emotivo. Pertanto, è importante che oltre a implementare diverse tecniche che consentono di controllare l’abitudine si lavori anche sul contesto. Se si riesce a eliminare alcuni dei fattori di stress quotidiano, il cammino sarà più facile. Infatti, spesso le cose che ci causano stress e ansia non sono i grandi problemi, ma le piccole preoccupazioni quotidiane. Imparare le tecniche di rilassamento e di gestione dello stress non è solo utile per smettere di mangiarsi le unghie, ma anche per migliorare la qualità della nostra vita.
Inoltre, è auspicabile prestare attenzione agli stimoli che di solito innescano l’abitudine. Le persone si mordono spesso le unghie quando guardano la televisione, mentre leggono o appena prima di parlare in pubblico. È necessario prestare attenzione al contesto per identificare i segnali che attivano l’abitudine, a questo punto si dovrebbe evitare questi stimoli.
7. Osservate i progressi e congratulatevi con voi stessi
Spesso mangiarsi le unghie è un problema legato al perfezionismo. Molte delle persone che si mangiano le unghie sono sottoposte a forte stress perché vogliono ottenere dei risultati impeccabili. Queste persone tendono ad avere un dialogo molto negativo con se stessi, un dialogo interiore contrassegnato da recriminazioni. Ma se desideriamo apportare dei cambiamenti positivi nella vostra vita, invece di torturare noi stessi dovremmo imparare a sentirci soddisfatti dei piccoli risultati raggiunti.

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