Cosa fare quando la relazione arriva al capolinea?

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L \\\'Autore di questo articolo è uno psicologo o psicoterapeuta.


Cosa fare dei ricordi che abbiamo costruito? Dove conservare quel desiderio di provarci ancora? Come dare valore al tempo che abbiamo dedicato a un’altra persona, che è stata tutto per noi e che ora ha deciso di andarsene. Cosa fare dell’amore che ancora proviamo per lei? Come superare la fine di una relazione, quella fine che forse desideravamo, ma che è arrivata senza preavviso?

Mettere fine a una relazione non è affatto piacevole, soprattutto se non siamo stati noi a prendere tale decisione. I ricordi, la nostalgia e la tristezza cominciano a invaderci e con essi le domande.

Senza volerlo, possiamo cadere in una spirale di inerzia e malessere, quasi uno stato di immobilità nel quale il nulla è tutto ciò che vogliamo. In questi casi superare la fine di una relazione sembra impossibile.

La rottura simbolizza una perdita, un dolore, una fine, magari inaspettata o quantomeno indesiderata, che ci lascia insicuri e soli davanti a un futuro che al momento vediamo incerto.

La fine di una relazione amorosa è complicata per la persona che non l’ha decisa, ma non è impossibile da superare. Credere che non saremo mai più felici o che non incontreremo nessuno è comune, ma si tratta solo di dubbi e insicurezze frutto della delusione e della sofferenza del momento. Fanno anche parte del processo necessario per guarire le ferite emotive.

Cosa fare quando la relazione arriva al capolinea?

L’opzione migliore, anche se sembra una contraddizione, è non fare nulla. Vale a dire, lasciare che il processo faccia il suo corso naturale.

È normale prendersi una pausa, un momento di riflessione, e l’ideale è farlo con calma e solitudine. Solo così si potrà favorire un’adeguata introspezione, uno sguardo sincero e talvolta doloroso dentro di noi.

Una volta connessi con noi stessi, il passo successivo è aprirci alle emozioni che proviamo; rabbia, tristezza, odio o qualunque esse siano. L’importante è ascoltarle per poi lasciarle andare e ricevere le risposte, mentre allo stesso tempo affrontiamo le nostre paure.

Ebbene, tutto ciò non accade in due o tre giorni e nemmeno in una settimana. È un processo lento che richiede consapevolezza e preparazione, e la cui durata varia da persona a persona.

Come superare la fine di una relazione e cosa fare dei ricordi?

Cosa fare con tutto quello che abbiamo vissuto con l’altra persona? Nulla. Non dobbiamo fare nulla. La fine della relazione è una parte del percorso che dobbiamo attraversare, ma i ricordi ci appartengono.

Sono esperienze che non dobbiamo perdere perché fanno parte della persona che siamo oggi. Probabilmente all’inizio soffriremo, perché credevamo non potesse avere mai fine, ma sono lì e con il tempo arriveremo a concedere essi il giusto spazio e a riservare essi il posto che meritano. Una scatola che una volta aperta genera emozioni, controllate e sane.

A volte desideriamo accelerare il processo di rottura e cerchiamo delle risposte immediate, ma ciò può farci retrocedere piuttosto che avanzare. Dobbiamo lasciare il tempo necessario affinché le emozioni possano trasformarsi.

Se lasciamo che tutto faccia il suo corso, le cose potrebbero risolversi in minor tempo. Il tutto se non si tratta di una relazione tormentata, soffocante o tossica.

Quando lasciamo spazio alla ragione, magari ci rendiamo conto che non tutto era meraviglioso e che la fine della relazione è stata la cosa migliore.

Dedicare il nostro tempo a qualcuno che non ci ama più o che preferisce non condividere il suo tempo con noi ci dà l’opportunità di passare del tempo con noi stessi, per conoscersi, prenderci cura di noi e magari per incontrare un’altra persona che desidera la nostra compagnia.

Quando la tempesta si calma e le emozioni si acquietano, quando impariamo ad ascoltarci e ci concediamo tempo e spazio, ci accorgiamo che non è la fine, ma l’inizio di una nuova tappa.

Quanto dura il dolore per la fine di una relazione?

La durata del dolore causato dalla fine di una relazione amorosa dipende dalla persona. Non ci sono un tempo o una scadenza predefiniti, sebbene tutte le volte che ci impegneremo a non pensare, a non ricordare, a fare mille cose per distrarci e non stare soli con noi stessi o a reprimere le lacrime, ritarderemo sempre un po’ questo momento.

Non dimentichiamo che piangere e stare soli con se stessi è fondamentale per superare la fine di una relazione e guarire, raccogliere le forze e risollevarci nuovamente.

È doloroso dire addio a qualcuno che non vogliamo lasciare andare, ma è più doloroso chiedergli di restare quando vuole andarsene.

Il tempo, insieme alla corretta gestione delle nostre emozioni, farà il possibile per aiutarci a superare la fine della relazione amorosa. Tuttavia, se lo stato di apatia e tristezza perdura nel tempo, l’ideale è rivolgersi a uno specialista.

1 commento su “Cosa fare quando la relazione arriva al capolinea?”

  1. Io ho lasciato dopo 15 anni senza mettere di mezzo la nostra bimba che ama il suo papa e rispetta i suoi nonni paterni io premetto non ho piu nessuno per instaurare una nuova relazione ma ho sofferto allo stesso modo e stata dura comunque essere lasciati o lasciare dopo un intera vita fa male ma e stata anche una vittoria per me stessa ora sono felice e mi amo piu di prima e lui ha trovato una nuova compagna una nuova strada tanto narcisista resta ma i figli non si toccano devono essere protetti e amati da entrambi i genitori ho ancora grossi problemi con il papa ma mia figlia deve starne fuori buona giornata

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