Il racconto zen che ci insegna la libertà emotiva

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Caro amico di psicoadvisor.com, oggi voglio condividere con te un racconto zen che, con la sua semplicità, può farti riflettere sul tuo modo di vivere la vita e affrontare i problemi.

I Sutra sono brevi insegnamenti zen atti a trasformare ed evolvere il nostro pensiero per avvicinarci alla consapevolezza. Oggi ti propongo un racconto zen che spero possa esserti utile.

«Due monaci Zen, Ekido e Tanzan, erano di ritorno al monastero. Il giorno prima aveva piovuto e i sentieri erano fangosi. Quando passarono nei pressi di un piccolo villaggio, incontrarono una giovane donna che indossava uno splendido kimono dorato.

La giovane cercava di attraversare una pozzanghera d’acqua, ma rimase paralizzata al pensiero che bagnando il suo kimono poteva rovinarlo, e la madre l’avrebbe rimproverata duramente.

Senza esitare, il giovane Tanzan si avvicinò per aiutarla. La caricò sulla schiena e la portò dall’altra parte della pozzanghera. In seguito i due monaci continuarono sulla loro strada.

Quando raggiunsero il monastero, Ekido, che si era mostrato ansioso per tutta la durata del viaggio, criticò duramente il suo compagno:

– “Perché hai caricato quella ragazza? Lo sai bene che i nostri voti ci vietano di fare queste cose!”

Tanzan non si mostrò turbato, guardò il suo compagno di viaggio e rispose con un sorriso:

– “Io ho portato quella ragazza sulla schiena solo per pochi minuti alcune ore fa, mentre tu, al contrario, la porti ancora sulla tua.”»

Questa parabola Zen ti invita a riflettere sui vincoli e le limitazioni che tu stesso costruisci con le tue credenze e stereotipi e su come, le stesse credenze ti inducono a criticare gli altri e, aggiungere io, a essere troppo rigido e severo con te stesso.

Ti porta anche a interrogarti su quante volte reagisci in base ai tuoi costrutti mentali piuttosto che in base a un’analisi più oggettiva della realtà e di ciò che accade nel tuo presente.

La percezione di ogni azione vissuta momento per momento è dunque  condizionata dalle credenze e dai vincoli che accompagnano i tuoi vissuti.

Ti sembra banale?
Attento che non lo è affatto! 

Questo modo di fare, particolarmente pericoloso, può costringerti a vivere da bruco o al massimo, se sei fortunato a raggiungere lo stadio di crisalide…. ma di certo, con questo atteggiamento nei confronti della vita, non riuscirai mai ad evolverti in farfalla. Non riuscirai a crescere.

Non si tratta di una tua peculiarità ma di un modo di vivere molto diffuso. Molti di noi, infatti, si fossilizzano su episodi, emozioni ed esperienze vissute in un passato (lontano o vicino che sia) e tutto questo è drammaticamente limitante per la nostra stessa esistenza.

Questo “funzionamento retroattivo” ci impedisce di godere a pieno della vita, ci impedisce di andare oltre, di crescere e di maturare. Ci rendere ciechi di fronte alla realtà dei fatti, diffidenti addirittura verso nei stessi e ipercritici verso il prossimo.

3 lezioni zen che ci insegnano la libertà emotiva

Questo racconto zen può farti riflettere su più fronti e può darti nuovi spunti per affrontare in modo diverso la vita. Ecco da dove puoi iniziare.

1. I problemi si affrontano quando appaiono e poi si lasciano andare

Si dice che un discepolo chiese ad un grande maestro Zen quale fosse il segreto per raggiungere la pace interiore. Il maestro Zen rispose semplicemente: “quando mangio, mangio; quando dormo, dormo”.

Il nostro problema è che tendiamo a evitare le difficoltà quando appaiono, di solito perché ci spaventano troppo, oppure perché non abbiamo gli strumenti per fronteggiarle… In ogni caso, quando le difficoltà scompaiono, continuiamo ad affliggerci e così ci dimentichiamo di essere presenti anche nelle piccole azioni quotidiane.

La nostra mente finisce per essere occupata da preoccupazioni che ormai fanno parte del passato, che con buone probabilità, oggi, non esistono più… e mentre la nostra mente fa questo, la vita inevitabilmente continua a scorrere. Sprechiamo tempo, viviamo nelle preoccupazioni passate o future e intanto ci dimentichiamo di vivere il presente.

Dobbiamo ricordare che tutto ciò che alimentiamo nella nostra mente per noi è reale. Le preoccupazioni non eliminano il dolore di domani, ci tolgono solo la forza oggi.

Per fare tuo questo modo di vivere, ti consiglio di leggere il mio articolo in cui ti descrivo un “esercizio di meditazione fai da te“. Molto utile per imparare a vivere a pieno nel presente, nella pratica della quotidianità. Proprio come un monaco buddista potrai imparare a fronteggiare i problemi della vita vivendo, momento per momento, nel presente. Lasciando alle spalle i fantasmi del passato e senza aprire le porte agli spettri del futuro.

2. Vedi negli altri qualcosa che ti appartiene

In psicologia questo meccanismo si chiama “proiezione” e la reazione del monaco Ekido ne è un esempio. Ekido si è sentito in diritto di criticare Tanzan per qualcosa che provava in prima persona.

La proiezione è un fenomeno inconscio per cui “proiettiamo” molti nostri contenuti psichici negli altri. Ognuno di noi, infatti, trae conclusioni sulla base di una prospettiva di parte. Ekido ha mosso critiche verso Tanzan perché ha supposto che le intenzioni di Tanzan fossero le sue.

Per esempio, se una persona tende a mentire, allora sarà portato a dubitare degli altri, perché si aspetta che gli altri assumono il suo stesso comportamento. Se qualcuno ci accusa ingiustamente, meglio comportarci come il monaco Tanzan e, senza attuare contro-critiche difensive far notare che quella è solo una proiezione del loro modo di vedere il mondo che non corrisponde assolutamente la realtà.

Se proprio non riesci a tollerare le critiche (giuste o ingiuste che siano) ti consiglio di leggere il mio articolo “Perché si è permalosi e troppo sensibile a critiche, mancanze e richiami“. Capirai che la tua sensibilità non ha nulla a che vedere con la tua emotività ma c’è qualcos’altro che non conosci di te.

3. Essere ancorato a una convinzione non ti renderà una persona migliore… ma le tue azioni potranno farlo!

Nella mia vita mi sono imbattuta in un mucchio di“integralisti” e proprio a queste persone, Tanzan sta offrendo un insegnamento sublime.

Le tue convinzioni non ti renderanno una persona migliore mentre potrebbero farlo le tue azioni. Spesso, però, le convinzioni sono limitanti e frenano quelle che potrebbero essere azioni migliorative.

La presunta superiorità intellettuale e morale non cambia il mondo, al contrario, crea un mondo peggiore in cui qualcuno può sentirsi in diritto di giudicare e criticare tutto ciò che non soddisfa determinati standard.

Questo dovrebbe aprirti gli occhi: non lasciare che nessuna convinzione limiti il tuo “io”, il tuo desiderio di scoprire, di interagire con gli altri o, semplicemente, di evolverti.

Un sistema di credenze rigido, qualunque esso sia, non è mai positivo. Le credenze non devono esistere per limitare la tua libertà e creare barriere agli altri; impara a creare credenze funzionali per la tua vita, credenze in grado di riempirti la vita e trasformarti in una persona migliore.

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2 commenti su “Il racconto zen che ci insegna la libertà emotiva”

  1. Grazie mille…questi articoli, non solo aiutano ma anche ti servono ad essere piú forte per migliorare se stessi e per la vita… Anche ti dicono non aver paura che non sei sola/o tutto possiamo o sentire o visuto questo… Vedi , guarda dentro, pensaci e cerca di capire come stare meglio… forse non subito , forse si..importante e capire…che, como, quando e quando.. Grazie veramente

  2. E’ un periodo che quello che leggo e quello che mi capita arrivi proprio al momento giysto! In questo periodo mi sento farfalla finalmente dopo un periodo lunghissimo di depressione. Ormai pensavo che sarebbe stata la mia compagna per tutta la vita ! Ne ho passate di tutti i colori pero’ anche se mi sono ritrovata” nel mezzo del cammin di nostra vita in una selva oscura” ho sempre tenuto duro come mi ha sempre consigliato mia madre ! Mi hanno aiutato le persone che ho conosciuto a ttraverso una malattia .Mi hanno aiutato a tirare fuori la mia creativita’ che era finita in un pozzo profondo di piu’ !! Cosi ho cominciato a risalire . Adesso sono arrivata a capire con che persona sono stata insieme per una vita. Spero che questo possa essere di aiuto a donne che si trovano in condizioni difficili. Penso guardando a me che avrei preferito che il mio compagno mi avesse sparato o cose simili piuttosto che distruggermi molto molto lentamente! Nonostante tutto mi auguro che si sia comportato cosi perche’ e’ scemo , purtroppo per lui non penso pe rche’ e’ una persona che ricopre un ruolo importante ed e’ laureato ( non che voglia dire qualcosa) . L importante e’ farcela da sole non essere dipendenti da qualcun altro! Ora mi sento bene e mi sento nonosta nte tutto fortunata! Auguro a tutte ogni bene . Tutte abbiamo dei talenti mai credere a chi ci vuole svalutare o peggio ancora eliminare!!..

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