Passivo-aggressivo: caratteristiche e strategie tipiche

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Psicologo e Psicoterapeuta Specializzato in Psicoterapia Strategica.

passivo aggressivo

Persone quiete, misurate, gentili, corrette e rispettose. Vanno d’accordo con tutti, ma conducono un’esistenza marginale.

Appaiono serene, ma annaspano ogni qualvolta qualcosa urta il loro sistema di valori rigido e normativo, disturba le loro abitudini rassicuranti, o sfiora la maschera di porcellana forgiata nel vulcano della rabbia che ribolle nel profondo della loro personalità.

Gli individui passivo-aggressivi si comportano come teatranti dalla maschera buona e da semplici comparse della propria esistenza riescono a guadagnare il ruolo di protagonisti nelle vite degli altri attraverso l’abile, anche se inconsapevole, manipolazione dei loro sentimenti e la tendenza inconscia a nascondere i propri vissuti dietro le mentite spoglie del buon cuore e della virtù.

Accondiscendono, annuiscono, minimizzano i disaccordi, negano i conflitti e si auto-convincono che ogni cosa vada bene allo scopo di evitare il confronto empatico perché temono ogni forma di contatto reale con gli altri e utilizzano il buonismo come panacea universale per mistificare le proprie reali emozioni.

Amore, odio, fiducia, appartenenza, delusione, stima o invidia, attrazione sessuale, disapprovazione o profonda ammirazione: ogni percezione che superi le misure del calmiere asfittico dell’individuo passivo-aggressivo produce un’inibizione statuaria finalizzata all’evitamento della relazione e mirata a neutralizzare di chi abbia osato scuotere il suo “equilibrio”.

Più si sente “attaccato” (ovvero semplicemente raggiunto dall’emotività altrui), più sembra comprensivo, tollerante e addirittura amabile, sino a che la sua emotività repressa non lo spinge a “difendersi” nei modi del silenzio, della procrastinazione, della manipolazione “bonaria” e del sintomo psicosomatico che lo caratterizzano suo malgrado.

Il passivo-aggressivo utilizza un arsenale segreto di strategie sottilissime: tace, ma dissente; si nega all’incontro con mille scuse credibilissime; amministra la sessualità (limitatissima) come merce di scambio; scredita attraverso battute squalificanti che spesso capisce solo lui e quando queste manovre non scoraggiano l’interlocutore, passa all’aggressione indiretta del distacco emotivo e dell’evitamento relazionale.

Il tratto psicologico alla base dello stile di comunicazione passivo-aggressivo è la scarsa autostima, che determina la necessità di nascondersi agli altri dietro un Falso Sé cordiale e superficialmente affettuoso.

In tanti casi questa alterazione dell’identità è inconscia, tale che l’individuo appare inconsapevole dell’ambiguità dei propri atteggiamenti e non è in grado di prevedere né di comprendere le conseguenze nefaste delle sue modalità.

Il passivo-aggressivo assegna d’ufficio a fattori esterni la responsabilità dei propri errori: gli altri, le situazioni, la società, il mondo e si sottrae a ogni forma di comunicazione diretta pur negando di farlo. L’ambiguità e l’ambivalenza di chi adotta questo modello di relazione può scatenare negli altri intensi scatti d’ira, che il soggetto passivo-aggressivo interpreterà prontamente come reazioni sproporzionate, sbagliate e ingiuriose per ritirarsi dalla relazione e colpire l’interlocutore con le armi dell’indifferenza “bonaria”, del biasimo e dell’abbandono.

Alcuni soggetti passivo-aggressivi rispondono ai criteri diagnostici del narcisismo nascosto (vedi 10 tipi e sottotipi di narcisismo), perciò possono procurare agli altri molta sofferenza a causa dell’inconscia incapacità di connettersi con le proprie e altrui emozioni, la tendenza alla manipolazione, l’invidia e l’immaturità affettiva tipiche del narcisismo.

A cura di  Enrico Maria Secci, Blog Therapy, Psicologo psicoterapeuta
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3 commenti su “Passivo-aggressivo: caratteristiche e strategie tipiche”

  1. diffidare di soggetti troppo buoni. ci si casca con estrema facilità nella trappola, ma poi succede di tutto con loro quando si smascherano ed esce la loro ombra negata.

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