15 caratteristiche delle persone invidiose

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
“Benedetto colui che ha imparato ad ammirare, ma non invidiare, a seguire ma non imitare, a lodare ma non lusingare, a condurre ma non manipolare.” (William Arthur Ward)

Purtroppo non tutti i rapporti interpersonali sono facili e non sempre si ci si ritrova ad avere a che fare con persone piacevoli. Tra i sentimenti negativi che purtroppo, delle volte, ci si trova ad affrontare e con cui bisogna convivere è l’invidia.

Cosa si nasconde dietro il sentimento dell’invidia?

L’invidia può celare differenti sentimenti: senso di inferiorità, inadeguatezza, frustrazione, impotenza, odio e rabbia per il successo dell’altro che sembra oscurarci. Chi tendenzialmente prova invidia non riesce a percepire le sue risorse, potenzialità e possibilità; il suo pensiero si concentra sullo svalutare l’altro nel tentativo di preservare il suo valore.

Nella psicoanalisi l’invidia è frutto di una “ferita narcisistica” che ci ha colpiti non tanto nel nostro “Io” ma nell’ ”ideale dell’Io” cioè non in quello che siamo realmente ma in quello che vorremmo essere. Fondamentalmente si invidia l’essere e non l’avere, infatti molto spesso l’invidia non è rivolta alle “cose” (anche non materiali) che l’altro possiede, ma al “potere” dell’altro di averle. Insomma un po’ come se l’altro avesse una infinità di frecce al proprio arco e l’invidioso nemmeno una.

Nel suo libro “Invidia e gratitudine” Melanie Klein afferma che “…la persona veramente invidiosa è insaziabile, non potrà mai essere soddisfatta, poiché la sua invidia scaturisce da dentro e pertanto trova sempre un oggetto su cui focalizzarsi”.

L’invidia è un sentimento molto antico che nasce con l’individuo. Si instaura fin dalla nascita (alcuni autori affermano che possa instaurarsi già nella vita intrauterina) ed è un sentimento che durante l’età evolutiva va elaborato ogni volta che si presenta affinché non diventi distruttivo per sé e per gli altri.

Già Sigmund Freud parlava del complesso di evirazione: la bambina, quando viene a conoscenza del sesso maschile, si accorge che il bimbo è provvisto di qualcosa che lei non ha (il pene) e per il solo fatto di non possederlo lo desidera (il sentimento di invidia del pene). Questo accade perché l’assenza del pene viene percepita come una mancanza, il marchio di un’evirazione piuttosto che il segno di una differenza, di un’alterità connessa al possesso di un organo diverso, la vagina.

Secondo la teoria kleiniana, l’invidia invece è molto più primitiva proprio perché sperimentata fin dalla nascita già nella relazione madre-figlio; la Klein inoltre la ritiene fondamentale per il successivo sviluppo emotivo-affettivo del bambino. Ella infatti sostiene che nella prima infanzia, se l’invidia non è eccessiva ed è adeguatamente supportata ed elaborata può essere superata e ben integrata nell’Io attraverso sentimenti di gratitudine.

In sintesi, se le esperienze buone, relative soprattutto all’affettività e all’emotività, prevalgono su quelle cattive, il senso d’invidia man mano diminuisce per cedere il posto al senso di soddisfazione e gratitudine. Si creano, quindi, nel bambino quegli ‘anticorpi psichici’ necessari per fronteggiare lo spiacevole senso di invidia che può facilmente insinuarsi in ognuno di noi. Questo è un compito che spetta nei primi anni ai caregiver (genitori e chi per loro) e successivamente anche a coloro che sono preposti alla formazione/educazione civile/sociale (docenti scolastici) di bambini e adolescenti.

2 segnali fisici delle persone invidiose

1. Lo sguardo non è aperto

L’invidioso vi osserverà di sottecchi, senza avere il coraggio di fissare i vostri occhi nei suoi. Lo dice l’etimologia del termine invidia, che deriva dal latino invidere, cioè guardare di traverso, in modo maligno.

2. Non stringe la mano volentieri

Non abbraccia chi gli sta vicino. Se deve salutare con un bacio lo fa solo mettendo guancia contro guancia. Si chiama atteggiamento evitante ed emerge proprio nei momenti di picchi emotivi, per esempio quando l’invidioso si trova a contatto con chi lo fa rodere. Il fatto di essere toccato lo inibisce perché sente di non poter controllare la reazione del proprio corpo.

15 cattive abitudini delle persone invidiose

Ricordate la favola della volpe e l’uva? La volpe, non potendo raggiungere l’uva, dice che è amara. Allo stesso modo, se svaluto l’altro e quello che ha, lo porto al mio livello e riesco così a mitigare il mio senso di inferiorità e frustrazione scaturito dal confronto. Tra le persone che ci circondano, potrebbe nascondersi qualche volpe non facile da riconoscere. Questo perché spesso tali persone sono anche ipocrite, ambigue, simulatrici. Riconoscere un invidioso può essere difficile, ma da alcuni segnali possiamo individuarlo.

1. Si aspettano il peggio

Le persone invidiose saltano subito alle conclusioni (negative); vedono sempre la parte vuota del bicchiere, fosse anche l’1% del volume totale, ma vedono proprio quella. Sono passivi verso la vita e il mondo esterno, non prendono iniziative perché pensano che comunque le cose andranno male.

  • Come sfruttare questo sentimento come un input per fare meglio?
    Prepariamoci sempre ad affrontare il peggio, ma agendo con la fiducia che le cose andranno nel verso giusto.

2. Negano la verità

Le persone invidiose non sono capaci di affrontare la verità e di conseguenza accampano scuse quando qualcosa non è andato per il giusto verso.

  • Come sfruttare questo sentimento come un input per fare meglio?
    Se le cose non vanno secondo i nostri piani o qualcosa va male, iniziamo ad assumerci la responsabilità di provare a risolvere il rpblema

3. Portano rancore

Le persone invidiose non conoscono sentimenti di perdono perchè in loro scatta un meccanismo automatico che i porta ad essere rancorosi. Non si rendono conto che il risentimento e il rancore portano soltanto dolore nella loro vita.

  • Come sfruttare questo sentimento come un input per fare meglio?
    Scegliamo di accettare e perdonare ciò che è accaduto in passato, ricaviamo degli insegnamenti preziosi e liberiamoci dal peso del rancore.

4. Non sono riconoscenti

Le persone egoiste non riescono a esprimere gratitudine per tutto ciò che di bello c’è nella loro vita. Sminuiscono qualsiasi evento e qualsiasi gesto fatto per il loro bene

  • Come sfruttare questo sentimento come un input per fare meglio?
    Prima di cadere nel tranello di pensare che saremo davvero felici solo quando avremodi più, iniziamo ad essere riconoscenti per ciò che già abbiamo.

5. Non amano il cambiamento

Le persone invidiose danno colpa alle circostanze, alle persone, al fato… per come stanno le cose nella propria vita. Restano fermi, intrappolati  nei loro malesseri senza mai agire. Se commettono errori e cadono, ne fanno un dramma: piuttosto che considerare un fallimento come qualcosa di costruttivo, infieriscono sugli altri.

  • Come sfruttare questo sentimento come un input per fare meglio?
    Cerchiamo di non tirarci indietro, se non viviamo la nostra vita da protagonista nessun altro potrà farlo al posto il nostro.

6. Tendono a ingigantire anche un minimo intoppo

La parola “imprevisto” è sinonimo di “tutte a me capitano” per le persone invidiose. Queste credono che ogni ostacolo si presenti come una montagna difficile da scalare.

  • Come sfruttare questo sentimento come un input per fare meglio?
    Concediamoci la possibilità di sfidare noi stessi e crescere continuamente.

7. Non accettano la loro condizione

Nei momenti difficili le persone invidiose vedono la realtà come un muro su cui i sogni sono destinati a infrangersi. E per questo motivo tendono a vivere il rapporto con gli altri con intenso astio.

Come sfruttare questo sentimento come un input per fare meglio?
Tutto è possibile con l’azione, la volontà e la disciplina. Ciascuno di noi è l’artista in grado di dipingere la propria vita come il migliore dei capolavori.

8. Si annoiano

La noia è un luogo dove la creatività, l’ispirazione e la produttività muoiono. Le persone invidiose non amano mai andare alla ricerche di nuove esperienze di vita.

  • Come sfruttare questo sentimento come un input per fare meglio?
    Impariamo a esplorare il mondo con entusiasmo e curiosità, ponendo domande e cercando attivamente risposte.

9. Lasciano che i pensieri negativi prendano il controllo della loro mente

Le persone invidiose tendono a covare sentimenti malsani: non sopporto i miei colleghi, i miei amici sono solo degli opportunisti…Non si rendono conto che i pensieri negativi hanno soltanto delle conseguenza autodistruttive.

  • Come sfruttare questo sentimento come un input per fare meglio?
    Quando un pensiero negativo ci passa per la testa, non aggrappiamoci ad esso: prendiamo consapevolezza,  accettiamo che attraversari la nostra mente come una nuvola nel cielo e lasciamolo andare via.

10. Fanno continuamente confronti con gli altri

Le persone invidiose sono iper-critiche, rigide, e giudicanti nei confronti degli altri; non ammettono che ciascuno di noi è a suo modo diverso, con i propri pregi e i propri difetti, i propri tempi e le proprie peculiarità. Giudicare se stesse in base al confronto con altri.

Ad esempio, se la crisi nasce dalla vita sentimentale, sono soliti dire: «Gli altri sono tutti accoppiati, soltanto io sono da solo». Se deriva da scarsi risultati lavorativi ed economici: «Io sono un fallito, gli altri riescono in tutto quello che fanno». Se nasce da una serie di sintomi e malattie: «Agli altri va sempre bene, non hanno mai niente. A me ne capitano di tutti i colori».

  • Come sfruttare questo sentimento come un input per fare meglio?
    Invece di concentrarci su cosa stanno facendo gli altri, focalizziamoci su come migliorare noi stessi.

11. Colpevolizzano gli altri per le loro sventure

Le persone invidiose attribuiscono la responsabilità della loro situazione sempre agli altri, agli eventi e alla sfortuna, privandosi di fatto della “capacità di dare risposta”, di decidere attivamente del proprio futuro. Vivono un’alternanza di pensieri in cui sperano di avere quello che hanno gli altri e che gli altri allo stesso tempo lo perdano.

  • Come sfruttare questo sentimento come un input per fare meglio?
    Vedere il fallimento per quello che è (un’opportunità di apprendimento e niente di più) è un aiuto insostituibile per superare gli ostacoli lungo il percorso verso il successo.

12. Hanno pochi amici

Le persone invidiose non riescono ad instaurare relazioni positive con gli altri. L’invidia in genere prende il sopravvento e impedisce loro di vivere serenamente la quotidianità perché troppo impegnati a fare i conti in tasche altrui e a chiudere in rosso i  propri.

13. Non sopportano i successi altrui

L’invidioso non è capace di provare sincera gioia per i successi altrui. Il suo apprezzamento appare spesso forzato, poco spontaneo, non naturale. Con una notevole astuzia cerca di sminuire i vostri traguardi ridimensionandoli con dei paragoni. Ma con una falsa obiettività di fondo.

14. Sono vampiri energetici

Le persone egoiste usano la manipolazione emotiva per raggiungere i loro obiettivi. Si avvicinano gli altri per estrarre la loro energia e svuotare il loro carico di negatività

15. Non hanno empatia

Le persone invidiose sono incapaci di provare empatia, incapaci cioè di immedesimarsi negli altri e di coglierne pensieri e stati d’animo, sensibili solo sulle questioni che le riguardano direttamente.

L’invidia può diventare patologica?

Anche se si tratta di  un sentimento logorante per chi lo prova, è distruttivo ma non patologico. Diventa malattia in un caso particolare, classificato come “invidia maligna”. E’ una regressione del sentimento al suo stadio primordiale, caratterizzato da ostilità, avversione, antipatia, odio molto intensi, in cui prevale l‘istinto aggressivo. Il soggetto identifica ciò che l’altro possiede, non tanto come qualcosa di intensamente desiderato, ma addirittura come qualcosa che gli è stato rubato. In conseguenza di questa percezione distorta della realtà, l’invidioso si sente deluso e attaccato e, per difendersi, reagisce in maniera ostile. L’aggressività di questi soggetti può essere anche solo emotiva, non necessariamente materiale.

Ricorda…l’invidia è un freno, non un acceleratore

A volte può sembrare una cosa positiva che ti spinge ad agire, ma ricordati che la cosa più importante nella vita non è realizzare grandi cose, ma essere felici. Se ti paragoni a qualcun altro e in qualche modo ti senti meno capace, meno forte, meno sicuro di te stesso, non lavorerai col tuo pieno potenziale. Non lavorerai come una persona libera da questi pensieri, motivata dalla passione invece che dall’invidia.

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