9 strategie per far funzionare la relazione di coppia

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Guardandosi indietro, molte coppie ricordano un passato in cui erano di gran lunga più felici e più complici, un passato in cui nella coppia vi era più intimità e benessere. Niente paura, non è detto che un bene perduto non possa essere recuperato. Se la tua coppia una volta era più felice di quanto lo sia ora, prova ad analizzare ciò che avete costruito, quali sono i disaccordi e le preoccupazioni (individuali e di coppia) che avete affrontato. I disaccordi e, in generale, i problemi di coppia devono essere risolti e non ignorati. Il partner può essere fonte di appagamento o di disagio emotivo, tutto dipende da come imposti la tua relazione e di come, giorno dopo giorno, la fai funzionare.

Come «far funzionare» la relazione

Ci troviamo in un’epoca molto particolare. Siamo passati da una società basata sul consumo a una società basata sui rifiuti: un bene non arriva neanche a consumarsi che viene gettato via e rimpiazzato con uno nuovo. Analogamente molte persone passano da una relazione all’altra senza concedersi la vera possibilità di esplorare se stesso e l’altro nella coppia. All’opposto, però, vi sono persone che si legano ai propri beni e sviluppano un attaccamento quasi insano, per nostalgia non gettano vecchi oggetti anche quando questi non sono più funzionali.

Questa bizzarra premessa ha uno scopo: la tua coppia merita una nuova vita? A volte una separazione può essere la scelta migliore per entrambi, anche se indubbiamente è la più spaventosa. Altre volte, invece, proprio come quel vecchio orologio dall’inestimabile valore sentimentale, vale la pensa provare ad investire tempo ed energie nel tentativo di aggiustarlo. Se tu e il tuo partner, ripensando al passato provate nostalgia di ciò che avevate (e ciò che eravate), allora vale la pena tentare! Per ritrovare il piacere di condividere la vita insieme è possibile rivolgersi a un terapeuta di coppia. Mentre mediti insieme al tuo partner questa possibilità, ecco 8 strategie che possono aiutarti.

1. Lavorate sui disaccordi

Fate un elenco dei punti critici della coppia. Assicuratevi di inserire, nella lista, anche i problemi che generalmente evitate di affrontare a viso aperto. Per ogni problema, cercate di trovare una soluzione reciprocamente accettabile. I compromessi sono parte integrante di qualsiasi relazione, l’abilità sta nel renderli accettabili mediante soluzioni vantaggiose per tutti.

Se la lista sembra interminabile, perché ormai siete alla frutta e “troppo pieni” per affrontare altro, pensate che state lavorando per rendere il vostro rapporto un luogo più confortevole. Nulla avviene per caso: se vi impegnate, il vostro rapporto può diventare fonte di appagamento reciproco. Piccolo suggerimento: sfogliare insieme un vecchio album di fotografie prima di lavorare sulle soluzioni ai vostri punti critici, può predisporre alla scelta di decisioni più propositive.

2. Concentra l’attenzione su te stesso

Per far funzionare un rapporto bisogna cooperare e lavorare molto su sé stessi. Non iniziare questo percorso di recupero se la tua aspettativa è quella di un cambiamento radicale. Non puoi cambiare un’altra persona o il suo modo di vedere le cose. Ciò che puoi fare è usare la tua intelligenza emotiva per comprendere il suo punto di vista e, insieme, capire cosa potete fare in modo diverso.

«Se per migliorare il mio rapporto di coppia devo concentrarmi solo su me stesso, allora cosa devo fare?». Puoi porti questa domanda: «Cosa posso fare per mantenermi di buon umore nonostante i punti critici della relazione?». Mira al tuo benessere come persona prima e poi osserva le evoluzioni e le ripercussioni che questo avrà sulla coppia. Se curi il tuo umore, questo può avere solo un impatto positivo sul rapporto di coppia. Se il tuo buon umore non sta bene al tuo partner, allora qualcosa non va. Forse hai impostato confini insani e così sei finito in una relazione disfunzionale.

3. Il modo in cui comunicate ha bisogno di un aggiornamento

Periodicamente aggiorni applicazioni, computer, software tv (…), rispetto al mondo fisico che ci circonda, noi umani tendiamo a essere eccessivamente conservativi. Applichiamo le stesse regole apprese da bambini. Il modo in cui comunichi con il tuo partner, probabilmente ricorda il modo in cui i tuoi genitori comunicavano con te, solo che all’epoca tu eri solo un bambino e nel mondo degli adulti, certi toni non servono.

La comunicazione non deve essere un campo minato: quando si è con il partner non si deve temere di aprir bocca. In molte coppie vige la regola «qualunque cosa che dirai potrà essere usata contro di te». L’approccio al quale ambire dovrebbe essere molto più rilassato di questo. In una coppia sana non esistono condanne, pene da pagare o ergastoli da scontare. Non si tiene alcun punteggio dei torti e delle ragioni. Si è semplicemente nella stessa squadra e questo deve essere chiaro anche nel modo in cui comunicate.

Una comunicazione estremamente polemica e ipercritica lede alla coppia. Se critichi in modo eccessivo il partner otterrai inibizione, procrastinazione, paura e risentimento. Se comunichi con dispiacere quelle che percepisci come mancanze, il discorso cambia: il partner sarà ben disposto a valutare il tuo punto di vista senza subire il peso dell’accusa, della condanna e della critica.

La comunicazione assertiva, da sola, può risolvere il 100% dei problemi di coppia perché talvolta non sono i problemi in sé a creare la crisi, ma il modo in cui i partner comunicano per risolverli. E’ un’errata comunicazione che crea tensioni, ansie, colpe, aspettative infrante… Per esempio, se pensi che il tuo partner non sia abbastanza premuroso e vuoi passare più tempo con lui. Se rientra tardi dalla palestra, dal lavoro o da una commissione a casa dei genitori, non rimproverarlo aggressivamente ma mostra il tuo dispiacere: «è davvero un peccato che tu faccia così tardi, mi sarebbe piaciuto trascorrere un po’ di tempo con te, la tua presenza mi fa star bene, per me sei importante.»

Molto meglio di: «sei il solito menefreghista, stasera sono stata da sola mentre tu eri da tua madre, vuoi capire che ti fai usare da tutti? Nella tua famiglia sei lo zimbello di tutti…». Se comunichi così, sono le tue parole a renderlo uno zimbello e non il suo comportamento… Le tue parole, così pesanti e taglienti, lasciano poco spazio ad azioni di premura. Da che mondo e mondo, l’uomo risponde all’attacco con la difensiva e risponde alla premura con la cura.

I partner dovrebbero sentirsi importanti l’uno per l’altro e non denigrati verbalmente dall’altro. Nella comunicazione deve trasparire i sentimenti di stima che provate l’uno per l’altro e non i rancori che subite a causa di attenzioni mancate. Le mancanze del presente, inoltre, fanno risuonare le mancanze del passato… Quindi ogni volta è un po’ come se si riaprisse una ferita. Se covi molto rancore per le piccole mancanze, prova a guardarti dentro e a lavorare su te stesso.

4. Il tuo partner ha i tuoi stessi diritti (né più, né meno)

Da bambini molti di noi hanno ricevuto un’educazione basata su regole da non infrangere, su genitori che gestivano la nostra identità invece di farcene costruire una; una volta adulti, questo modello educativo ha ripercussioni sulla coppia predisponendo a un rapporto in cui l’altro viene trattato come superiore o come subordinato, ma non come un nostro pari. Le speranze, le emozioni e i sentimenti del tuo partner hanno lo stesso peso dei tuoi.

5. Escalation di rabbia

In alcune coppie si assiste alla tendenza di usare l’altro come contenitore per le proprie frustrazioni. E’ chiaro che si tratta di un atteggiamento controproducente. Questa regola vale per entrambi:

  • niente più insulti
  • niente sarcasmo
  • nessuna frecciatina
  • né commenti sprezzanti
  • colpe deliberate
  • condanne
  • lamentele continue…

Questo doveva essere già assodato con il paragrafo dedicato alla comunicazione assertiva, ma non si è mai chiari abbastanza! Le escalation di rabbia che culminano con insulti e scenate, sono deleterie: impara a calmarti e affrontare le cose in modo cooperativo. Non gettare fango sul tuo partner: ricorda che l’hai scelto tu, se lo fai, insulti prima te stesso.

Le preoccupazioni, le angosce, le ingiustizie subite, possono essere espresse in modo funzionale: mi sento… oppure la mia preoccupazione è che…. la mia percezione è che… come ti fa sentire il modo in cui mi tratti? Come ti senti riguardo a… o cosa ne pensi? Cosa possiamo fare per….?

6. Imparare a prendere decisioni in modo cooperativo

Non esiste «fare a modo mio» o «fare a modo tuo». Il processo decisionale di coppia deve essere inteso come una danza a due in cui i vantaggi sono espliciti per tutti. Se pensi che una decisione possa lederti, esprimi con calma le tue preoccupazioni, ascolta con calma per capire le preoccupazioni del partner e cercate una soluzione che possa rispondere alle esigenze di entrambi.

7. La coppia si può ricaricare

Gratitudine, attenzioni, baci, lodi, complimenti, carezze, abbracci, sorrisi, intimità, rispetto, stima, progetti condivisi… sono energie per la coppia. Trascorrere del tempo di qualità insieme ricarica entrambi i partner.

8. Ripensa al matrimonio dei tuoi genitori

Quando iniziamo una relazione, portiamo con noi un bagaglio affettivo ereditato dai nostri genitori. Questa eredità non sempre fornisce un modello positivo e funzionale. Ripensa alla relazione dei tuoi genitori e pensa su ciò che vuoi e non vuoi per il tuo rapporto. Sappi che niente avviene per caso ed è tutto frutto di azioni e decisioni più o meno implicite.

9. Imparate a conoscervi profondamente

In una storia d’amore disfunzionale, ci si aspetta che sia il partner a risolverci profondamente e a garantirci un perpetuo appagamento. Questa aspettativa non sorge dal nulla: intimamente, vorremmo che qualcun altro si occupasse di noi, risolvesse i nostri conflitti alleggerendoci dei pesi che ci gravano dentro. Vorremmo questo perché, sempre intimamente, riteniamo che la vita sia in debito con noi, che debba restituirci qualcosa di buono dopo averci tolto tanto. Tale aspettativa, in realtà, altro non è che una condanna all’infelicità propria e di coppia. Nell’attesa che sia l’altro a fornirci appagamento perpetuo, che, come per magia, riesca a soddisfare tutti i nostri bisogni, anche quelli che non abbiamo espresso, la vita passa e le frustrazioni si accumulano.

La vita è sicuramente in debito con te. Ti deve ancora un amore travolgente e tanta comprensione, ma questi fattori non arriveranno dal tuo partner, sarai tu a doverteli prendere. Sarai tu a dover riscattare il tuo benessere. Questo avrà forti ripercussioni sulla qualità della tua stessa coppia. Gli studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che, quando l’amore non manca, l’auto-propagazione (cioè l’affermazione del proprio valore personale, della propria identità e la capacità di soddisfare i propri bisogni) ha numerosi effetti benefici sulla coppia, migliorandone intesa e intimità.

A partire dalla tua coppia e dalla tua vita, puoi costruirti la relazione che desideri e che meriti. Nel mio libro «D’amore ci si ammala, d’Amore si guarisce» ti propongo gli strumenti psicologici per analizzare te stesso e chi hai di fronte, i vissuti emotivi e le storie relazionali, dall’infanzia all’età adulta. Intendiamoci, un libro, da solo, non può cambiare la tua vita di coppia ma può aiutarti a costruire relazioni migliori con te stesso e con gli altri. Il cambiamento, poi, sarà inevitabile. Curare i nostri legami, le nostre ferite, i nostri conflitti… curare il nostro benessere, è un dovere imprescindibile che abbiamo verso noi stessi. Nel libro, troverai molti esercizi psicologici pratici che potranno aiutarti in mondo tangibile fin da subito. Il libro lo trovi a questa pagina amazon e in tutte le librerie.

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
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