Frasi tipiche di chi è stato trascurato emotivamente durante l’infanzia

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Il bambino inizia a gettare le basi della sua personalità (struttura del sé) mediante il legame che instaura con la figura di riferimento e protezione (genitore). Quando questo legame non riesce a sviluppare tutta una serie di fattori atti alla regolazione intersoggettiva, il bambino sperimenta un vissuto interno di sfiducia, incertezza e negatività.

La trascuratezza emotiva è un fenomeno molto sottovalutato, per una serie di ragioni culturali, manca completamente nell’immaginario collettivo, eppure può dare adito a veri e propri traumi infantili. A differenza dei maltrattamenti, dell’abbandono o dell’abuso, dove i segnali sono evidenti fin da subito, la trascuratezza emotiva non dà sintomi così eclatanti, almeno non fin da subito. Generalmente, i sintomi di un bambino emotivamente trascurato diventano più evidenti in età adulta.

Sei stata una bambina o un bambino emotivamente trascurato?

La trascuratezza emotiva -a differenza di alcune forme di abuso come i maltrattamenti e la violenza domestica dove i segnali sono evidenti fin da subito-, oltre ad essere molto frequente è anche molto difficile da provare e le ripercussioni sono solite a manifestarsi solamente in età adulta. I sintomi che compaiono in età adulta possono essere i più disparati. Tra i più comuni:

  • Paura dell’abbandono
  • Pronunciata sensibilità al rifiuto
  • Senso di irrisolto e incompletezza
  • Sentirsi come se ci fosse qualcosa che manca, senza riuscire a individuare cosa.
  • Sensazione di vuoto interiore
  • Sentirsi facilmente sopraffatti o scoraggiati
  • Bassa autostima
  • Perfezionismo
    Spiccata sensibilità al giudizio altrui
  • Poca chiarezza per quanto riguarda le proprietà aspettative e le aspettative altrui

Quando i genitori non soddisfano i bisogni del figlio

Il ruolo del genitore è difficilissimo, come dico spesso: l’educazione emotiva è un vero campo minato e l’errore è dietro l’angolo! Non sempre i genitori riescono a offrire il giusto sostegno emotivo ai propri figli. Ciò spesso accade perché i genitori non riescono a vedere il bambino per quello che è in realtà. Il genitore svolge il suo ruolo guidato dalle emozioni e filtra ogni frase e ogni azione attraverso di esse. Il risultato di questo filtro, purtroppo, non è sempre ottimale per la crescita emotiva del bambino.

La trascuratezza emotiva nell’infanzia genera il terreno fertile per la bassa autostima, la vergogna, l’inadeguatezza e… sì, anche per i disturbi di personalità e stili di attaccamento disfunzionali. Quando un bambino cresce senza le giuste attenzioni, può arrivare a sentirsi “sbagliato” o “invisibile” perché percepisce che i suoi bisogni emotivi sono irrilevanti. Cresce con la gravosa sensazione che i suoi bisogni emotivi sono sbagliati.

Questa convinzione si autoradica come meccanismo di difesa: il bambino non riesce a “elaborare” e riconoscere gli sbagli dei genitori allora pensa che egli stesso è sbagliato e così legittima le mancanze ricevute senza condannare i genitori. Il bambino ha bisogno di tutto il sostegno emotivo dei genitori per avere consapevolezza di sé e per strutturare la sua personalità.

Il problema è che la nostra connotazione emotiva si radica in noi fin dall’infanzia. In questa fase la nostra autostima, così come il concetto di sé, si strutturano in base alle dimensioni relazionali; la relazione cruciale è quella con i genitori. Per farti capire: io sono ciò che gli altri mi restituiscono = la qualità delle cure e dell’accudimento ricevuti nell’infanzia

Così un bambino che ha ricevuto le dovute attenzioni, crescendo svilupperà una sana autostima, al contrario, un bambino che non ha ricevuto le dovute cure emotive penserà di non meritare e avrà un concetto di sé svalutativo o svilupperà una serie di ferite interiori difficili da guarire.

Bambino emotivamente trascurato: le conseguenze in età adulta

Se  i tuoi genitori non sono stati in grado di soddisfare i tuoi bisogni emotivi, è probabile che tu, ancora oggi, ne starai pagano le conseguenze. I bambini trascurati emotivamente si porteranno dentro ferite difficili da guarire. Fin all’età adulta, queste persone, possono sentirsi segretamente inferiori rispetto agli altri e dover fronteggiare spesso sensazione di vergogna e inadeguatezza.

I bambini emotivamente trascurati diventano adulti restii al confronto e hanno difficoltà a perseguire obiettivi importanti.

Chi è stato trascurato emotivamente si ritroverà ad affrontare diverse battaglie interiori. Questi bambini diventano persone molto sensibili alle critiche, con paura del rifiuto e dell’abbandono. Con paura che gli altri possano giudicarli negativamente. Possono attraversare periodi di ansia sociale senza alcuna apparente ragione.

Conseguenze sulla vita sentimentale

Qualche paragrafo più su ho scritto che i la trascuratezza emotiva getta le basi ideali per l’inadeguatezza, la vergogna di sé, la bassa autostima, disturbi di personalità e stili di attaccamento disfunzionali.

In psicologia:

La trascuratezza emotiva è stata definita come una specifica configurazione, potenzialmente patogena, del campo relazionale costituito dal bambino e dalle sue figure di accudimento, caratterizzata da assenza di reciprocità emotiva, per cui i bisogni affettivi del bambino vengono assoggettati alle esigenze, ai conflitti, alle paure e alle proiezioni genitoriali. Tutte le relazioni che abbiamo oggi (di tipo amoroso, amicale, lavorativo…) sono frutto dell’amore che abbiamo appreso da bambini. Le relazioni che intrecciamo sono la testimonianza del nostro vissuto infantile e delle cure emotive che i nostri genitori ci hanno prestato.

Spesso sono le sovracompensazioni a spingerci tra le braccia della persona sbagliata; tendiamo a ricercare il partner con una ferita interiore compatibile alla nostra, partner che non sono in grado di donarci amore in modo sano e così inciampiamo in storie sbagliate, una dopo l’altra.

La relazione curativa e la consapevolezza

In definitiva il modello di attaccamento che abbiamo interiorizzato nell’interazione con le figure genitoriali condiziona e determina significativamente il modo in cui viviamo i legami sentimentali. Tuttavia, possedere un modello di attaccamento insicuro (evitante o ambivalente) non significa necessariamente essere destinati a vivere per sempre relazioni d’amore insoddisfacenti e frustranti.

I soggetti con attaccamento insicuro possono evolvere e modificare in senso migliorativo la loro modalità relazionale disfunzionale. Ciò avviene sia in seguito a legami affettivi con partner sicuri, in grado di disconfermare le loro percezioni negative di sé e dell’altro, sia in seguito ad un percorso di consapevolezza delle proprie dinamiche affettive inconsce.

Se da una parte ogni rapporto affettivo ha un valore intrinsecamente benefico e curativo per gli individui coinvolti nella relazione, la consapevolezza di sé e delle proprie dinamiche affettive, rappresenta la via di accesso all’autorealizzazione in campo sentimentale.

Per concludere

La trascuratezza emotiva che hai sperimentato durante l’infanzia ti segue come una nuvola invisibile che limita le tue possibilità di essere felice e godere a pieno della ricchezza offerta dalla vita e dalle relazioni sentimentali. Le conseguenze appena elencate interferiscono tangibilmente sulla vita di coppia innescando una serie di sintomi, tutti con un impatto negativo sulla relazione.

Dobbiamo stabilire dei limiti. Non bisogna tollerare critiche e disprezzo celato. Il disprezzo costante è un abuso psicologico che può danneggiare chi ha già delle fragilità di fondo. Non possiamo normalizzare il disprezzo. Permettere agli altri di sminuirci significa precipitare in un abisso in cui perdiamo di vista il nostro valore. Concediti la possibilità di scoprire le immensità che ti porti dentro e imparare a esprimere pienamente chi sei, senza timori e insicurezze.

Spazio sottratto, sogni rubati

I vissuti difficili nell’infanzia generano emozioni dirompenti che rubano spazio ai sogni, sottraggono spirito d’iniziativa e operosità, demoliscono spensieratezza e ti fanno arrivare in età adulta disorientato. Con tante idee su chi sei e ancora tanta fame su chi avresti voluto essere. La verità è che un bambino iper-protetto o che abbia subito qualsiasi forma di pressione genitoriale, non ha avuto la possibilità di sperimentarsi. Non ha conosciuto libertà.

Quando poi arrivano abusi indicibili come violenze verbali, umiliazioni, violenze fisiche o abusi sessuali, le rinunce sono ancora più devastanti. Si rinuncia a vivere la sicurezza sotto ogni aspetto. Se la figura che più di tutte avrebbe dovuto proteggerti ti ferisce, la fiducia diventa un concetto che non ci apparterrà mai completamente.

Non importa oggi quanti anni tu abbia, non importa quante volte sei scivolato o quante altre sei rimasto imprigionato in emozioni scomode. Ciò che conta è che un’opportunità puoi concedertela. Puoi tenderti la mano e iniziare a garantirti quella libertà necessaria per esplorati, conoscerti e affermare la tua identità personale a prescindere dal ruolo che ti è stato conferito nel tuo ambiente, nei tuoi legami. È possibile e anzi, lo devi a te stesso. Puoi deviare il corso della tua traiettoria evolutiva e fare in modo che ciò che sei coincida in modo definitivo con ciò che vuoi essere.

Questo passaggio non arriva con fatica, è mediato dalla semplice libertà. Una libertà che, come ti spiegavo, non hai mai potuto sperimentare. Se vuoi smettere di fare rinunce e concederti lo spazio per affermare chi sei, ti consiglio la lettura del mio libro «il mondo con i tuoi occhi». Puoi trovarlo in tutte le librerie o su amazon, a questa pagina.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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