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Home Psicologia Crescita personale

Cos’è il dialogo interiore e come trasformarlo in positivo

Ana Maria Sepe by Ana Maria Sepe
in Crescita personale
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“Tutte le nostre esperienze sono l’effetto esteriore del nostro dialogo interiore…”Sigmund Freud

Anche se non ce ne accorgiamo, noi tutti,  ci parliamo continuamente, in ogni momento della giornata.  Qualche volta ci scappa anche una frase ad alta voce. Tutto normale, tutti dialoghiamo con noi stessi quando dobbiamo risolvere un problema o se abbiamo bisogno di incoraggiarci o tenere sotto controllo forti emozioni.

Mi riferisco al self-talk o dialogo interiore, un tipo di comunicazione particolare che ha come soggetto una sola persona, se stessi. Detto ancora più semplicemente, quella vocina che sentiamo nella nostra testa.

Iniziamo a farlo nell’infanzia quando siamo intenti a giocare e continuiamo in età adulta. La vocina interna è una modalità del nostro pensiero e ne assume tutte le sfumature: può essere allegra e ottimista oppure densa di ossessioni, loquace oppure laconica. In tutti casi è una strategia per avere maggiore consapevolezza di noi stessi. E’ la voce narrante della nostra vita.

Il potere del nostro dialogo interiore sul nostro stato emotivo

Il nostro dialogo interiore è la guida della nostra mente inconscia. Non tutti sanno che il dialogo interiore influisce in modo massiccio sulla qualità della nostra vita. Se pur “invisibile”, può portare a grandi conseguenze sulle nostre azioni…. perché spesso è proprio il cosiddetto self-talk il nostro peggior critico, nonché la causa dei nostri fallimenti. Facciamo un esempio:

Dobbiamo fare un colloquio di lavoro in un’azienda che chiede i requisiti che pensiamo di avere. Le probabilità di essere assunti sono le stesse per chiunque si presenti a questo colloquio. Stiamo in attesa del nostro turno e nel frattempo? Iniziamo a rimuginare su certi pensieri: “sarò all’altezza?” E se faccio brutta figura?” E se mi sudano le mani? E se sbaglio ad esprimermi?

Quello che succede a questo punto, è che  attiviamo tutta una serie di pensieri automatici collegati al fallimento. E se magari soffriamo di ansia, possiamo immaginare quanto il livello di ansia e di attivazione corporea si impenni all’improvviso durante l’attesa. Il nostro corpo inizia ad agitarsi: saltiamo da un piede all’altro, scuotiamo il capo, le pulsazioni salgono, cominciamo a sudare…  Alla fine ci arrendiamo e con voce sommessa ammettiamo “Non è il caso fare oggi il colloquio.” E di esempi ne potrei fare tanti…..

Sai qual è la cosa più triste?

Che la maggior parte dei pensieri che circolano nelle nostre teste sono negativi.  Il problema con questo tipo di dialogo interiore è che non è utile, non si tratta della conversazione interiore e costruttiva che abbiamo con noi stessi quando vogliamo risolvere un problema, è piuttosto una voce fastidiosa che ci ricorda continuamente cose negative che vogliamo e dobbiamo evitare. È quella voce che ci dice che non otterremo ciò che desideriamo o che ci impedisce di continuare mostrandoci un quadro catastrofista.

Dato che questi pensieri determinano la qualità stessa della nostra vita, sarà bene trovare un modo per allenare il dialogo interiore trasformandolo il più possibile in dialogo interiore positivo. Per cercare di controllare il nostro linguaggio interno, il primo passo molto importante è quello di riconoscere i pensieri negativi e, piano piano, cominciare a sostituirli con pensieri automatici che non generino ansia difficile poi da controllare.

Tornando all’esempio di prima, possiamo usare un’approccio propositivo. Per esempio: “voglio farcela, sono pronto” “Farò una buona impressione!”

Perchè è importante assumere un dialogo interiore positivo

Come già accennato, qualche volta la voce interiore si fa insistente e ci porta a tornare ossessivamente a un problema, anche quando una soluzione a quel problema non esiste. Succede quando il discorso interiore si perde a rimuginare. Purché non diventi un inutile rimuginare, il dialogo interiore può offrire molti vantaggi…ecco a cosa serve.

Ci aiuta a organizzare i pensieri

Parlare tra sé è utile perché ci consente di organizzare meglio i nostri pensieri e dare loro precise priorità. Soprattutto quando siamo sotto pressione, è importante sapere cosa è più urgente e cosa non lo è. E’ una tattica per mettere a punto la propria agenda mentale («ora mi devo concentrare su questo», «ho mangiato a sufficienza, ora basta», «è ora dimettere ordine alla scrivania»), quindi per darsi ordini e, perché no, per farsi anche i complimenti («brava, nemmeno un dolce oggi»).

Ci aiuta a prendere atto delle nostre capacità

L’oggetto del nostro confabulare interiore è inevitabilmente la nostra esperienza, le vittorie e le disfatte, come i piani per il futuro. Sia che siamo intenti a pianificare la spesa settimanale o a fare progetti di vita, il dialogo interiore ci aiuta a prendere atto di quello che sappiamo o non sappiamo fare, di quello che vogliamo o non vogliamo fare, su quale bagaglio di esperienze possiamo contare, quali errori non dobbiamo ripetere, quali alternative percorrere.

Ci aiuta a rielaborare le emozioni

Parlare con se stessi, cioè con la nostra coscienza interiore, serve per rielaborare le emozioni, capire come ci sentiamo davvero («è normale che io sia triste», «sono troppo arrabbiata ora, è meglio che non dica nulla») per evitare comportamenti dettati dall’impulso del momento, dei quali ci potremmo pentire. Ci aiuta a capire quando ci dobbiamo fermare, durante un litigio o davanti ad un buffet.

Ci aiuta a motivarci

Gli atleti praticano il self-talk, si allenano cioè al dialogo interiore per focalizzarsi meglio sulla prestazione, ripetendosi sia i comandi («salta», «centra il canestro») sia frasi motivazionali («ce la faccio», «sono in forma», «sono pronto a dare il massimo») o anche parole chiave elaborate a livello personale per scacciare i pensieri negativi. Anche se non abbiamo il coach che ce lo insegna, possiamo imitare questa tecnica che, se funziona nelle competizioni sportive, funzionerà anche nella quotidianità.

Come allenare il proprio dialogo interiore ad essere propositivi

Perchè pensiamo di non essere all’altezza di fare un colloquio di lavoro? Perchè non ci sentiamo pronti a dare un’esame? Perchè rimuginiamo mille volte prima di contattare chi ci sta a cuore? Perchè accettiamo passivamente le ingiustizie? La risposta in fondo la conosciamo…..perchè ci sentiamo inadeguati, ci sentiamo sbagliati, perchè soffriamo di bassa autostima e quindi finiamo per sabotare i nostri pensieri.

Per fortuna, il pensiero interiore può essere modificato, migliorato, abbiamo le risorse per farlo. Una tattica? Cercare di essere meno razionali e più emotivi. Chiediamoci da dove deriva quello stato d’animo, da quale bisogno, da quale paura.

Significa che parlandoci meglio avremo modo di assumere decisioni migliori, da cui scaturiranno comportamenti produttivi che daranno risultati di eccellenza.

Cosa fare allora?

Il pensiero ha la velocità dell’elettricità, con milioni di cellule in perenne attività. Ed è facile cadere nel circolo vizioso delle cattive abitudine,  perpetuare all’infinito il solito modello deleterio che alla lunga diventa “normale” e “familiare”, che ci porta inevitabilmente ad usare con noi stessi toni di rassegnazione, autocritica e scherno.

Non è semplice rivoluzionare il proprio pensiero ma non è nemmeno giusto accettare una vita che non ci gratifica. Allora non ci resta che chiudere con il passato per rinascere più forti emotivamente!  Intanto possiamo iniziare evitando frasi che non ci servono.

  • I rimproveri: “Ho di nuovo sbagliato!”, “Sono una cretina!”, “Non sono capace di fare niente.”
  • I messaggi demotivanti: “Non ce la farò mai!”, “E’ troppo dura per me.”, “Ho sempre fallito in questo.”
  • Le scuse: “Non farò in tempo!”, “Non ho voglia.”, “Lo faccio domani.”

E’ soprattutto una questione di allenamento mentale…. allora, alleniamoci a:

  • Riconoscere che cosa ci stiamo dicendo. Prendiamo i dialoghi negativi e mettiamoli in discussione: siamo sicuri del tal pensiero negativo? Siamo certi degli esiti catastrofici che stiamo immaginando? Confutiamo tali certezze negative…
  • Riconoscere in che modo lo stiamo facendo. Durante i dialoghi interiori, chiediamoci quali sono le nostre paure. Indaghiamo a fondo, dato che sono quelle, solitamente, a far fluire pensieri negativi o distorti e che ci fanno credere di essere soddisfatti, felici (quando magari non lo siamo) all’interno della cosiddetta comfort zone…
  • Modificare i messaggi negativi, sostituendoli con contenuti che ci fanno stare bene. Basta usare termini che agevolano la nostra crescita emotiva e rafforzano la nostra autostima: “puoi farcela, sei sicuramente in grado di riuscirci, ecco un altro buon risultato, brava!, ottimo!, benissimo, complimenti, stai tranquilla, sii fiduciosa, con calma risolvi tutto, stai facendo la cosa giusta…” E’ bene rivolgersi a se stessi con la seconda persona singolare, ovvero dandoci del… TU! Sembrerebbe avere un’efficacia migliore per il proprio auto-convincimento.
  • cercare di individuare i giudizi che diamo a noi stessi mentre siamo in mezzo ad altre persone.  Spesso tendiamo a giudicarti troppo e in modo ingiustificato, finendo per distorcere gli eventi. Magari siamo stati simpatici, abbiamo passato una bella serata ma finiamo per distorcere il tutto proprio perchè ci percepiamo inadeguati.

PER CONCLUDERE…

Prendiamo il controllo del nostro mondo interiore se vogliamo ambire ad una vita soddisfacente e sana. Perché la qualità di ciò che ci diciamo ogni giorno influisce: su ogni situazione, sul nostro stato d’animo, sul nostro atteggiamento, sulle relazioni, e sulla nostra capacità di gestire adeguatamente gli eventi. Per cui prepariamoci a farci i complimenti meritati, gli apprezzamenti dovuti e gli incoraggiamenti necessari.

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Admin del sito

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