Tante volte sentiamo parlare di critiche costruttive, del fatto che le critiche aiutano a crescere e a migliorarsi. In effetti, a tutti capita di essere oggetto di qualche critica. Molti riescono a gestire queste situazioni nella più totale tranquillità, altri invece tendono a irritarsi diventando aggressivi, sarcastici o peggio violenti. In effetti, il modo in cui ognuno di noi reagisce alle critiche può dire tanto di noi.
Diverse infatti possono essere le risposte individuali alle critiche di qualcuno, facciamo solo alcuni esempi, possiamo:
Giustificarci: “si è vero quello che dici ma….”
Andare in paranoia “Che scopo avrà”
Rifletterci su “Ci penserò”
Arrabbiarci: “ma come ti permetti, non è vero!…”
Rattristarci: “non mi capisci…”
Preoccuparci: “Fammi capire bene”
Sentirci in colpa: “non dovevo farlo…”
Vergognarci: “che figura, adesso che penserà?”
Essere grati: “Grazie per avermelo detto, magari se hai consigli…”
Perché ognuno reagisce in modo diverso alle critiche?
La sensibilità alle critiche può dipendere da tanti fattori, tra i quali: particolari Tratti di personalità, il Timore del giudizio degli altri, una Scarsa autostima. Persone portate al perfezionismo, che basano la propria autostima sul concetto di infallibilità possono essere particolarmente sensibili e reagire con rabbia o con tristezza. Persone che non tollerano in alcun modo di veder messe in discussione le proprie qualità possono sottintendere una personalità narcisistica. Insomma non tutti reagiamo allo stesso modo
Come reagiscono alle critiche le persone instabili
Di seguito troverete alcuni esempi delle frasi tipiche che usano le persone instabili in risposta alle critiche. Attenzione: non parliamo di frecciatine o frasi velenose, ma di semplici osservazioni o critiche costruttive. La comunicazione, con queste persone, può diventare un vero campo minato tanto da indurre, nell’interlocutore, quasi il timore di proferir parola.
Come risponde il manipolatore a una tua critica legittima
“Se la pensi così è il caso che ci allontaniamo”: è una delle frasi più comuni che il manipolatore usa per intimorire la sua vittima. Ovviamente il manipolatore non sopporta essere contraddetto quindi crea i presupposti affinchè la vittima accetti passivamente i suoi comportamenti.
Come risponde il passivo-aggressivo…
“Ok, hai ragione, come sempre!….” – ma poi si vendica. Dato che per il passivo-aggressivo esprimere la propria rabbia direttamente porti soltanto a peggiorare il proprio benessere utilizza frasi come “Bene”, “Ok” per poi vendicarsi
Ecco un esempio: Giuseppe è al ristorante, il proprietario del locale è un suo caro amico e si rifiuta di servirgli un altro dolce dicendogli che sarebbe meglio evitare dato che soffre di diabete. Giuseppe subito accondiscende, lo ringrazia… ma poco dopo va in bagno e, senza farsi accorgere, fa a pezzi vari componenti d’arredo del wc… Giuseppe all’apparenza si è mostrato accondiscendente , ne è uscito “pulito” e in apparenza “comprensivo” ma intanto ha attuato un piano vendicativo perché non ha digerito affatto la critica.
Come risponde il bugiardo…
“Ma guarda che ti confondi, io non c’entro nulla”. In risposta ad una critica, un bugiardo è capace di dare la completa responsabilità a chi non è presente. Ha ormai acquisito poca familiarità ad assumersi le responsabilità che farebbe di tutto per sfuggire alle critiche
Come risponde l’Aggressivo…
“Non guardare me, piuttosto guarda ciò che combini tu!“. L’aggressività si palesa più chiaramente quando scatta una critica. L’aggressivo percepisce qualsiasi confronto come scontro! Reagisce alle critiche con attacchi verbali per intimorire il suo interlocutore. In genere sceglie quelle parole che sa che possono ferire chi gli sta di fronte. Guai se a criticare l’aggressivo è una persona che in passato ha commesso degli sbagli, se ne servirà per ferirla. L’aggressivo emette sentenze con lo scopo di ferire… a volte lo fa per difendersi, a volte lo fa perché sa di non riuscire a reggere il confronto, ovviamente il risultato è lo stesso!
Come risponde il Borderline…
“Perché non mi sopporti più?”. “Sei convinto che sono un incapace!”. Chi ha una personalità borderline, non riesce a focalizzarsi sulla critica del momento, sarà sempre portato ad amplificare e generalizzare il contesto. Per esempio, Giuseppe dice a Lara “stasera stai bevendo troppo” e Giulia risponde “Pensi davvero che sia un alcolizzato!?!”. Anche gli individui con una forte emotività possono reagire secondo queste modalità.
La risposta del borderline alle critiche è sempre estrema. Se Giuseppe e Lara vivono insieme e Giuseppe dice “metti troppo quando cucini…”, probabilmente Lara si sentirà una buona a nulla e penserà che è meglio separarsi; le sue reazioni sono imprevedibili, Lara potrebbe reagire con rabbia oppure sprofondare nei sensi di colpa e poi meditare e proporre una separazione poco dopo.
Come risponde il paranoico…
“Stai sempre a cercare un mio piccolo errore”. “Vedo che godi a ferirmi”. “Ce l’hanno tutti con me, tu compreso/a…” Il paranoico non riesce assolutamente a dare un’accezione positiva a qualsiasi critica costruttiva. E la sua ostilità non favorisce certamente un’apertura al confronto e questo non può che arrivare a confermare le sue idee: ovvero che gli altri sono cattivi. Questa ostilità impedisce al paranoico di accettare le critiche per ciò che sono. Tutte le critiche hanno sempre un doppio scopo, sono state studiate… erano premeditate!
Per esempio: Giuseppe dice a Lara che ancora non se la sente di lasciarla guidare l’auto da sola visto che è ancora insicura alla guida. Lara va in paranoia: “ecco, vuole punirmi per qualcosa che non ho fatto” oppure “Di sicuro, pensa che voglio andare dall’amante!“….
Come risponde il vittimista…
Il vittimista alla minima critica tira fuori dal cilindro una delle sue perle: “Se fosse capitato a te ciò che è capitato a me di sicuro avresti agito allo stesso modo…”. “Tu non puoi assolutamente rendertene conto perché non ci sei passato…”. “Ho passato una giornata così dura… che ne puoi capire”. Spesso usa queste frasi per validare un comportamento sbagliato o irrispettoso.
Come risponde il narcisista…
“Tu credi che io sia così… beh, tu sei 10 volte peggio”. “E’ vero, ma anche tu lo fai sempre…”. Il narcisista non riesce a ricevere alcuna critica, vorrebbe esserne immune. Quando riceve una critica distorce le cose a suo piacimento, sfrutta un paragone per contro-accusare l’altra persona così da sottolineare che chi critica non è migliore di lui, anzi, la contro-accusa in genere verte sul fatto che l’altro fa ancora peggio.
Come risponde il sociopatico…
“Per quello che mi hai detto dovrei ucciderti!”. Questa si commenta da sola! Beh, io suggerirei di stare alla larga da certi individui! Le loro reazioni sono imprevedibili; possono davvero farti del male se sentono di aver subito un torto!
NOTA BENE
Questo articolo vuole offrire uno spunto di riflessione riguardo le dinamiche che si innescano quando le interazioni sono inquinate da uno stato interiore compromesso. E’ bene però sottolineare che l’unico scopo delle critiche dovrebbe essere quello di fornire all’altra persona un’occasione di riflessione per migliorarsi.
Perché se è vero che le critiche distruttive possono devastare, quelle costruttive possono aiutare a riflettere. Insomma, le critiche sono costruttive solo quando hanno questo “nobile” fine, e non sono spinte dall’esigenza di vendicarsi, dall’invidia, dalla rabbia o dal disappunto. L’unica funzione delle critiche dovrebbe essere quella di aiutare, non ferire, altrimenti meglio evitarle.
In ogni caso, qualunque sia il motivo per cui reagiamo in maniera negativa alle critiche che ci vengono rivolte è importante comprenderne le motivazioni e cercare di trovare un modo più efficace, in termini emotivi e relazionali, di gestirle in modo tale da avere la possibilità di confrontarsi con gli altri in maniera realmente serena e costruttiva.
Nessuna critica ha il potere di offenderti, sei solo tu a concedergli questo potere
Sei solo tu ad avere il potere di controllare l’influenza che una critica ha sul tuo stato d’animo e sulle azioni che farai. Per esempio, immagina che la critica sia come una freccia che viene verso la tua direzione. Se la osservi attraverso un binocolo sicuramente aumenterà di dimensioni tanto da spaventarti al punto di pensare di non avere scampo. Se invece usi il binocolo al contrario, la freccia apparirà molto rimpicciolita tanto da non prenderla neppure in considerazione. La freccia, che in questo caso è la critica, non deve essere scartata a priori ma non deve neppure farci intimidire dalla stessa, bisognerebbe imparare a vederla in prospettiva, riflettere su di essa e quindi cambiare il nostro comportamento di conseguenza.
Ricorda, tu sei molto di più di quello che la gente vuole farti credere, tu vali più di quanto la gente pensi.
Il mio libro…
Se hai voglia di fare introspezione, guardarti dentro e metterti davvero in gioco, sappi che ho scritto un libro, ed è il libro che io stessa avrei voluto leggere tantissimi anni fa, prima ancora di diventare una psicologa. S’intitola «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai: quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Puoi trovare il libro in tutte le librerie e su Amazon, a questa pagina. Sarà il regalo più bello che tu possa farti.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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