Lascia andare chi ti fa soffrire e ricorda queste 5 cose

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Quando essere innamorata significa soffrire, non è amore; quando sistematicamente tendi a giustificare l’indifferenza, il malumore, il cattivo comportamento o i tradimenti del partner, non è amore; quando tendi ad attribuirti la colpa di non essere abbastanza attraente o affettuosa di fronte alle continue offese del partner, non è amore…perché l’amore non fa male, sono le persone a farci male! Come tutti i sentimenti, come tutte le sfide che si accettano, anche lo stare in coppia deve mantenere ben chiari dei limiti non valicabili che siano rispettosi di entrambe le parti. Il rischio che altrimenti si corre è di vivere un amore non corrisposto e pertanto di farsi del male. A tal proposito ti chiedo di leggere questo articolo solo se hai davvero deciso di mettere al primo posto la tua felicità, senza “non ce la faccio” e senza “se poi sto peggio”. Continua a leggere solo se vuoi chiudere una relazione che ti fa soffrire, che ti sta togliendo la gioia di vivere…perché è così che ti senti: un’anima senza vita!

Una breve precisazione

Prima di proseguire desidero fare una breve ma importante specifica: cioè ricordare di discernere quando la cosa migliore da fare resta chiudere la relazione. Le relazioni, di ogni tipo, sono naturalmente soggette ad alti e bassi e a volte possono essere davvero difficili da portare avanti; accettiamo il fatto che ci siano anche momenti difficili, perché i rapporti tra persone comportano l’interazione di numerose variabili che non sono sotto il nostro controllo. Possiamo imparare dai momenti critici ad essere persone migliori e ad interagire in maniera più sana e funzionale, rendendo la relazione più solida e profonda.

Chiudere una relazione, dunque, non sempre è la prima cosa da fare: molte volte può essere utile lavorare sul dialogo, sulle aspettative reciproche o sulla costruzione di nuovi equilibri, più adatti ai cambiamenti che inevitabilmente occorrono nelle nostre vite e modificano indirettamente anche le nostre relazioni.

Tuttavia ci sono casi in cui lasciar andare e chiudere la relazione rimane senza dubbio la cosa migliore da fare: si tratta di quei rapporti in cui prevalgono il malessere, la rabbia, il rancore, la mancanza di rispetto e la menzogna, dove regnano comportamenti tossici e violenti. In questi casi il prezzo che si paga per restare insieme è troppo alto e ne risentono la salute psicologica e fisica, nonché la qualità della nostra vita. Queste sono le relazioni che è meglio lasciarsi alle spalle.

Non sarà indolore

Sarò onesta: lasciare una persona con la quale si è trascorsa parte della vita, costruita una famiglia o semplicemente nei confronti della quale si provano forti sentimenti NON È FACILE E NON È INDOLORE. Si tratta però di un dolore destinato ad alleggerirsi e a divenire via via meno forte nel tempo. Occorre avere fiducia nel fatto che, man mano che si costruiranno nuove abitudini, una maggiore serenità, una nuova cura di sé in quanto persona autonoma e indipendente e non più legata al soddisfacimento delle altrui aspettative, anche questo dolore lentamente diverrà meno sopraffacente, e al suo posto nascerà e crescerà il germoglio di una nuova vita: portando con sé la gioia che deriva dal sapersi liberi e capaci di agire per il proprio vero bene, di potersi aprire nuovamente alla vita con la curiosità di vedere cosa arriverà e la fiducia di scegliere ciò che è meglio per noi.

Dunque la prima cosa da fare è accettare il fatto che, nel passaggio, si proveranno dolore, confusione, dubbio, mancanza, paura… Questi sentimenti fanno naturalmente parte del percorso di rottura e distacco dall’altro e dalla relazione.

Se hai deciso di chiudere la relazione, ecco cosa devi ricordare sempre

Se le tue valutazioni ti portano a comprendere che la cosa migliore da fare sia chiudere il rapporto, devi sapere che attraverserai momenti difficili e che questo sarà del tutto naturale. Sarà naturale provare sconforto, nostalgia, paura o tristezza alternati a rabbia, dubbio, momenti in cui ti sembrerà che tornare indietro sia la cosa migliore da fare. Nel mio piccolo posso aiutarti in questa tua scelta ricordandoti alcune cose

1. Prendi consapevolezza

Questo è sicuramente il più difficile da fare, ma il più importante per chiudere una relazione. Devi guardarti dentro ed accettare che il rapporto che stai vivendo ti sta facendo solo male e probabilmente lo sta facendo anche a tutte le persone che hai accanto. Lo so, è difficile pensare di chiudere una relazione che magari dura da molti anni, ci sono passata anche io, e per questo posso garantirti che guardarsi dentro e accettare che la relazione è finita è davvero la cosa più dura da fare.

E’ difficile anche perché spesso la paura di chiudere una relazione porta con sé altre paure come quella di restare soli, di non essere in grado di portare avanti un rapporto o il timore di essere noi quelli sbagliati. Paura di chiudere una relazione a causa del giudizio! Poi vogliamo metterci anche quello che diranno amici e parenti? Ma si dai! Infiliamoci anche la paura del giudizio degli altri: madre, padre, fratelli, amici e tutti quelli che in un modo o in un altro ti criticheranno per le tue scelte. Lo fanno sempre e comunque! Tanto vale fare quello che ti pare.

Ti diranno che non devi chiudere una relazione per così poco (per loro) o che devi sopportare (tanto sei tu a farlo) o ancora ti diranno che lui è una “brava persona” perché non ti ha mai fatto mancare nulla (e l’amore allora dove lo mettiamo?) Per allontanare tutto questo, inizi allora a creare degli alibi per giustificare la situazione ed evitare così di chiudere una relazione.

  • “Lo so che mi tradisce, ma in fondo mi ama!” (certo, ti ama così in fondo che per trovare il suo amore devi scavare)
  • “È vero! Si arrabbia e grida, ma poi gli passa.”
  • “Non mi chiama mai, ma so che mi ama.”
  • “Su di lui non posso contare mai, ma è fatto così.”

Tendi a sminuire i fatti e a creare nella tua mente una serie di convinzioni che giustificano i comportamenti dell’altro, ma che continuano a farti soffrire. Stai solo vivendo un surrogato dell’amore. Soluzione? Devi smetterla!

Ti do un suggerimento su come fare a vedere le cose in maniera diversa: osserva la tua relazione come se non fosse tua. Se un tuo amico o qualcuno a cui tieni tantissimo, ti raccontasse le cose che adesso stai vivendo, ti parlasse delle sue sofferenze e dei comportamenti dell’altro che continuano a farlo stare male, TU cosa gli diresti…Cosa suggeriresti al tuo amico per il suo bene? Cosa gli diresti per aiutarlo a stare meglio? Siamo molto bravi ad aiutare gli altri, ma quando si tratta di noi la musica cambia completamente. Ora, quella persona a cui vuoi tantissimo bene sei tu, devi essere TU.

Smetti di giustificare e agisci. Per quanto possa sembrarti doloroso e difficile, vedrai che cambiando i tuoi pensieri, smettendo di giustificare e credere ancora nelle favole le cose inizieranno ad andare meglio. TE una volta che sei consapevole che le cose non vanno, hai fatto il primo grande passo per chiudere una relazione che ti fa soffrire. Nel momento in cui guardi la realtà per quello che è e non per quello che vorresti fosse, le cose inizieranno a cambiare.

2. Accogli tutti i tuoi sentimenti

I sentimenti non si cancellano e non si comandano. Se hai amato una persona e ancora provi un profondo sentimento nei suoi confronti, è inutile nasconderlo a te stessa. Prendine atto e ammettilo ma non cadere nella trappola della mente che ti dice “se c’è amore si deve tornare insieme”.

Amare qualcuno infatti non è abbastanza per mantenere una relazione né rappresenta una garanzia sul buon esito del rapporto perché amarsi, se di amore si può parlare, non significa automaticamente che le cose nel rapporto andranno bene. Ti ci vorrà un po’ di tempo per accettare il fatto che si possa amare qualcuno nonostante la relazione si sia rivelata disastrosa; concediti di provare tutte le emozioni e i sentimenti che stai provando e permetti loro di avere spazio e comprensione. Accettali, dai loro il giusto nome e ricorda: una relazione tossica, per quanto basata su un profondo sentimento, non potrà mai portare salute e vero bene nella tua vita. Provare un sentimento o un’emozione non significa doverla agire.

Lasciali dunque fluire naturalmente nella coscienza senza negarli e senza cercare di bloccarli o cancellarli: essere Mindful significa saper guardare a se stessi per ciò che si è e si prova in ogni istante senza volerlo cambiare, giudicare o combattere ma semplicemente lasciando che sia. Questo ti permetterà di accogliere la tua sofferenza e attraverso di essa conoscerti meglio, divenire più forte e costruire delle solide fondamenta per una libertà ed un benessere profondo.

3. Ricorda che ci vuole tempo

L’elaborazione della fine di un rapporto è come un lutto: è un processo che ha bisogno di tempo per essere portato a termine. Non sappiamo quanto tempo ci vorrà e non possiamo accorciare forzatamente i tempi necessari alla sua elaborazione. Si tratta di aspetti emotivi profondi sui quali non si ha il controllo.

È importante non voler affrettare le cose a tutti i costi, assumendo atteggiamenti controproducenti come ad esempio buttarsi subito in una o più nuove relazioni; questo atteggiamento renderebbe le cose meno dolorose nell’immediato ma, con il passare del tempo, ci ritroveremmo a fare i conti con una sofferenza sorda, sotterranea, che non abbiamo elaborato e che può emergere attraverso un sordo malessere o sentimenti di paura apparentemente immotivati.

4. Lascia che si crei un nuovo spazio

Nei momenti di sofferenza legati alla chiusura di una relazione emergono mille emozioni e pensieri: il dolore del distacco, la paura della solitudine, il timore di aver sbagliato, sensi di colpa, nostalgia, paura di non poter più essere felici senza quella persona. E molto altro.

In questi momenti è davvero difficile restare lucidi e fermi nella decisione presa per il proprio bene. Ma, ancora una volta, ricorda che è una questione di tempo: ora dopo ora, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana ti accorgerai che gradualmente questo dolore si attenua, e al suo posto compaiono spazi mentali ed emotivi nuovi, all’interno dei quali sperimenterai sensazioni ed emozioni inattese di libertà, fiducia, curiosità, forza interiore, coerenza e gioia.

Ognuno ha i suoi tempi e non è possibile prevedere quando e come questa evoluzione farà la sua comparsa ma sii fiduciosa perché, se ti manterrai forte e nella tua decisione abbastanza a lungo, il premio sarà davvero ricco e ti donerà una forza interiore ed una consapevolezza nuove, che resteranno per sempre con te e faranno sì che le tue scelte future siano più sagge e in armonia con il tuo vero bene.

5. Abbi cura di te

Non mi stancherò mai di dirlo, non esiste miglior rimedio al dolore di una rottura che ricominciare ad avere piena e amorevole cura di sé: fà le cose che avresti voluto fare e per qualche ragione non hai più fatto.

Che si tratti di leggere i libri che ti piacciono o ti incuriosiscono, iscriverti ad un corso che permetta alla tua creatività di realizzarsi (scrittura creativa, pittura, cucina, fotografia o ciò che preferisci), cambiare il colore dei tuoi capelli o fare quel viaggio che tanto ti appassionava… fallo.

Ma ricorda anche di amarti nelle piccole cose: parla con dolcezza e comprensione al tuo cuore ferito, coccolati con cibi sani e piacevoli, fai yoga, passeggiate, rilassamento… ognuno ha i suoi metodi ma la cosa importante è sempre la stessa: abbi cura di te, dei tuoi sentimenti, del tuo dolore, dei tuoi sogni per il futuro. E tieni un diario in cui annotare le tue riflessioni, i tuoi progetti e il tuo percorso di guarigione.

Questa è la vita; il dolore, così come la gioia, ne fa parte e non possiamo escluderlo dalla nostra vita o fare finta che non esista. Dunque accetta il fatto che a volte le esperienze ti portano a soffrire e che questo va bene perché fa parte del tuo percorso di crescita e di maturazione emotiva. Non esiste la formula magica per superare velocemente la sofferenza legata alla rottura di una relazione (tossica o meno che sia), né per far durare le cose per sempre.  La cosa migliore che tu possa fare dunque e accettare il tuo dispiacere e le tue paure e lasciarle andare, lasciando andare l’attaccamento a qualcosa che non ti serve più.

Puoi ricostruire il tuo “dopo” sfruttando il tuo dolore, ascoltando le tue paure e la rabbia residua di tutte le ingiustizie subite, di quei riconoscimenti mancati (…). Puoi ricostruire il dopo ripartendo dai tuoi bisogni, ascoltandoli e rispettandoli (e facendoli rispettare!). La fase di ricostruzione può segnare l’origine della tua nuova vita. È l’occasione preziosissima di riscoprire se stessi. A questo proposito ti consiglio caldamente di leggere il mio libro «d’Amore ci si ammala, d’Amore si Guarisce» (edito Rizzoli) dove ti spiego come prenderti cura di te e disinnescare le dinamiche relazionali più scomode, sia in coppia che in famiglia.

È un viaggio introspettivo che ti consentirà di trasformare le tue ferite e la tua attitudine difensiva in un’inattaccabile amor proprio. Già, perché l’armatura che più di tutte può difenderti (dalle umiliazioni, dai torti, dalle delusioni e dalla rabbia…) è proprio l’amor di sé. Perché come ho scritto nell’introduzione al mio libro: “Non è mai l’amore di un altro che ti guarisce ma l’amore che decidi di dare a te stesso”. Se hai voglia di costruire relazioni sane e appaganti, se hai voglia di scoprire le immensità che ti porti dentro e imparare a esprimere pienamente chi sei, senza timori e insicurezze, è il libro giusto per te. Il libro puoi acquistarlo in libreria o a questa pagina Amazon.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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