L’importanza di costruire “confini sani”

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Psicologo e psicoterapeuta cognitivo comportamentale, dottore di ricerca in Scienze della mente.
confini psicologia
Illustrazione: redcheeksfactory.com

Laura si è sempre vantata di essere la solita ”brava ragazza”. Raccontandosi, dice che da bambina le fu insegnato che essere sempre gentili con gli altri fosse una virtù da coltivare.

Così è cresciuta prestando una grandissima attenzione a tutti quei cenni, o risposte positive che ha ricevuto nel tempo, per essere stata gentile nei comportamenti o gradevole agli altri.

Laura, possiamo dire, che abbia costruito una buona parte della sua autostima sul mettere i sentimenti e i bisogni degli altri ben al di sopra dei suoi. 

Questo fino a che non è arrivata ai 29 anni circa. A 29 anni Laura comincia a porsi delle domande. Non riesce a capire il motivo per cui i suoi colleghi di lavoro sembrano lasciarle sempre lavoro extra; non capisce perché la sua famiglia continui ad intromettersi nelle sue decisioni, invadendo a volte i suoi spazi.

Tra le tante cose Laura continua ad interrogarsi sul perché alcuni uomini, con cui si era frequentata anni prima, continuino imperterriti a tentare di far parte ancora della sua vita, nonostante lei abbia più volte detto loro di aver iniziato a vedere qualcun altro.

In preda allo stress e piena di rabbia, Laura capisce che sia arrivata l’ora di cambiare quando vede che questo suo atteggiamento comincia a minare la nuova storia che ha cominciato da circa un anno con il suo nuovo ragazzo. Laura viene al mio studio consapevole di voler cambiare. La sua richiesta è una.
 Mi dice di aver bisogno di stabilire confini più forti.

Cosa significa stabilire confini?

Stabilire i propri confini rappresenta una parte importante nella costruzione della propria identità, oltre ad essere cruciale per la propria salute mentale e il proprio benessere.

I confini possono essere definiti come quei limiti che impostiamo ogni volta che entriamo in relazione con altre persone. Quei limiti che ci indicano ciò che riteniamo accettabile e inaccettabile nei loro comportamenti nei nostri confronti. 
La capacità di riconoscere i nostri confini, così come definito da diversi autori, deriva generalmente da un sano senso di autostima o di valutazione di te stesso, in un modo che tale valutazione non dipenda da altre persone o dai sentimenti che le stesse provano nei tuoi confronti.

Esistono diverse tipologie di confini, ad esempio quelli fisici ed emotivi, così come esistono diversi livelli di confine, che vanno da quelli vagamente definiti o non messi affatto a quelli rigidi, dove i confini chiari e sani si posizionerebbero da qualche parte nel mezzo di questo continuum.

Scoprire i propri confini sani significa imparare a conoscersi e a definirsi, imparare ad ascoltare i propri bisogni, imparare a conoscere quali sono i propri limiti.

Ad esempio, una persona con confini sani è capace di dire “no” agli altri quando vuole, ma è anche capace di sentirsi a suo agio nell’aprire il suo mondo interno e in presenza di relazioni strette o intime. Una persona, invece, che mantiene sempre gli altri a debita distanza (sia emotivamente che fisicamente), si dice che abbia dei confini rigidi, mentre una persona che tende ad essere troppo coinvolta con gli altri abbia dei limiti porosi o flebili.

A cosa serve stabilire confini sani?

Stabilire dei confini sani serve per praticare in modo costante la cura e il rispetto di sé e comunicare i tuoi bisogni all’interno di una relazione in maniera efficace ed assertiva.

Tutto questo si dispiegherebbe in diverse azioni, quali:

  • La costruzione di una alta autostima e di rispetto per se stessi
  • La condivisione di informazioni personali in maniera graduale e all’interno di una relazione di condivisione e fiducia reciproca;
  • La protezione e il rispetto del proprio spazio fisico ed emotivo dall’intrusione esterna;
  • Il costruire una collaborazione con l’altro equa dove responsabilità e potere sono condivisi;
  • L’essere assertivi;
  • Dire con fiducia e sincerità “sì” o “no” alle richieste degli altri ed imparare a star bene quando gli altri dicono di “no” a te;
  • Il separare i tuoi bisogni, pensieri, sentimenti e desideri dagli altri;
  • Il riconoscere che i tuoi confini e i tuoi bisogni possano essere diversi dagli altri;
  • L’autorizzare te stesso a fare scelte sane e ad assumerti la responsabilità per te stesso.

Quali sono i tuoi confini? Come li stabilisci?
“Confine è, letteralmente, cum-finis, ciò che mi separa e nel contempo ciò che mi unisce, che ho in comune con l’altro” 
– Stefano Allievi

A cura di Vincenzo Capuano, psicoterapeuta
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