Una sana relazione sentimentale si basa sulla presenza non solo fisica, ma soprattutto emotiva sia nei momenti belli che in quelli difficili della vita. Quando le coppie accumulano problemi non risolti, anche se non si tratta di cose serie, si crea l’abitudine a non comunicare, e più nello specifico, a non parlare delle proprie emozioni. Questo fa si che uno dei due si rinchiuda nel proprio mondo fatto di silenzi, noia e poco interesse per l’altro.
Se la persona che ci sta accanto non ci apprezza, non ci valorizza, assume un comportamento indifferente e non ci appoggia in modo incondizionato, allora vuol dire che abbiamo accanto una persona che emotivamente non ci da quello di cui abbiamo bisogno: amore e rispetto per la nostra persona. A volte è necessario prestare attenzione ai segnali che ci avvertono dell’assenza del nostro partner: dettagli che ci indicano che è lì con noi, ma ha la testa altrove!
La solitudine di coppia crea un vuoto profondo generando una sensazione di malessere
La vera solitudine è il sentimento che serbiamo nel nostro cuore quando vogliamo intimità, quando vogliamo sentirci connessi con qualcuno ma non c’è nessuno che sia disposto a fare lo stesso. In genere, il termine “solitudine” viene accostato alle persone single, eppure le persone più solitarie sono proprio quelle ferme in una relazione che non soddisfa più i loro bisogni emotivi.
A chi non è mai capitato di passeggiare, magari, in compagnia del proprio partner, marito o fidanzato che sia, e sentirsi soli? Capita spesso, purtroppo, ed è una sensazione che attanaglia il cuore e l’anima. Ci si chiede il motivo, ci si incolpa, magari, per qualcosa che erroneamente abbiamo commesso per arrivare a questo punto ma, la verità è che molto spesso non si riesce ad uscirne fuori. La cosa peggiore è osservare in giro, al ristorante o mentre si mangia un gelato all’aperto, che intorno a noi le coppie appaiono, al contrario, tutte unite, romantiche e forti. In questi casi l’angoscia ci aggredisce ancora di più come un mostro velenoso facendoci sprofondare nell’abisso della solitudine.
Tutti abbiamo bisogno di essere amati, accettati, rispettati e apprezzati da un’altra persona. È quello che ci aspettiamo da una relazione. Ma se queste aspettative non trovano realizzazione nel rapporto, arriverà presto la solitudine. Ostinarsi a mantenere vivo un rapporto dove regna una significativa distanza affettiva significa solo farsi ulteriormente del male senza ragione. E’ come agitare continuamente il dito in una piaga per provocare più dolore.
Ci sono alcuni momenti in cui ci sentiamo soli, anche se siamo circondati da persone
Stare con gli altri non implica connettersi con loro. Ad esempio, ad una festa in cui non centriamo nulla, non solo ci annoieremo ma ci sentiremo anche esclusi, strani e soli. Ma prima o poi la festa finirà, torneremo a casa nostra e ci libereremo di queste sensazioni sgradevoli.
Il problema inizia quando la persona con cui interagisci ogni giorno, (quella che dovrebbe esserti emotivamente vicina),ti fa sentire sola. Se non consapevole di questa distanza affettiva o semplicemente non sai come porre fine a questa situazione, sarai invasa da un enorme vuoto e soffrirai ferite emotive difficili da guarire.
Grazie a mio figlio non mi sentirò mai sola
A volte impieghiamo troppo tempo per capire da dove proviene la sensazione di vuoto e lasciamo passare anni prima di affrontare il problema. A quel punto il nostro equilibrio emotivo si sarà deteriorato. Pensi che dopo il primo figlio, non ti sentirai mai sola? Purtroppo non è sempre così.
I segnali che indicano che siamo soli, anche se siamo in compagnia
Il tipo di rapporto che instauri e i conflitti che sorgono nel corso del tempo possono fare in modo che, anche se accompagnati, ti senti sola e incompresa. Per fortuna puoi evitare che la situazione peggiori, semplicemente riconoscendo i segnali che indicano che sei sola, anche se hai qualcuno al tuo fianco:
- Invece di motivarti nei tuoi nuovi progetti e idee, ti scoraggia e crea ostacoli.
- Invece di sostenerti nei momenti difficili ti da la colpa di ciò che accade e si lava le mani.
- Invece di condividere i tuoi interessi, ti critica costantemente e non considera i tuoi gusti e le esigenze.
- Invece di starti accanto, non ti dedica tempo di qualità, così non ti senti capita oppure amata
- Invece di aiutarti a crescere e migliorare, ti fa sentire inferiore.
Le ferite emotive che genera la solitudine accompagnata
Trascorrere del tempo con la persona sbagliata può diventare un’esperienza molto traumatica, al punto di aprire profonde ferite emotive. In questi casi, iniziano ad affiorare i sensi di colpa. Eh si, perchè ti rifiuti di accettare il fatto che la relazione è semplicemente arrivata al capolinea. Così, lentamente, inizi a sentirti sempre più inadeguata e indegna di affetto, quindi la tua autostima inizia a bacillare…..pian piano cadi in depressione, sprofondando in uno stato di apatia e perdendo la gioia di vivere.
A un certo punto, magari, decidi di reagire e fai tutto il possibile per attirare l’attenzione del tuo partner. Cosa ottieni in cambio? Diventi una marionetta nelle sue mani. A questo punto, il tuo umore e la tua autostima dipenderanno dall’attenzione che lui potrà riservarti; un giorno ti loderà e il giorno dopo ti criticherà, portandoti così su di un ottovolante emotivo che finirà per provocarti grandi squilibri emotivi
Perché ti è così difficile rompere il rapporto?
Decidere di terminare una relazione che ti fa davvero sentire sola può diventare molto complicato per diversi fattori.
1. Forse quella persona che ti fa sentire sola oggi, in un altro momento è stata fonte di gioia, di sostegno e soddisfazione. Quei ricordi ti mantengono legata al passato, ovviando ai problemi del presente.
2. Forse hai paura di lasciare la zona di comfort. Anche se sei consapevole che non stai attraversando il tuo miglior momento, ormai ti sei abituata a questa situazione e hai trovato un equilibrio all’interno del malessere, e temi che la tua decisione peggiori le cose. Le abitudini e la routine sono fattori molto potenti che ci tengono legati a situazioni che ci danneggiano.
3. Forse ti rifiuti di accettare il “fallimento”. In molte occasioni, quando decidiamo di dare una seconda, terza o quarta possibilità all’altra persona, in realtà la stiamo dando a noi stessi. Alcune persone credono, per esempio, che divorziare significhi avere fallito e sono riluttanti ad accettarlo, e cercano di ravvivare un rapporto che è già morto.
Tu sei padrona del tuo destino
Abbandonare un rapporto nel quale ci sentiamo soli, un rapporto che, invece di soddisfare i nostri bisogni crea problemi e carenze, è un atto di amor proprio e, in molti casi, addirittura di sopravvivenza. Preoccuparsi per il proprio equilibrio psicologico e darsi un’altra possibilità, è davvero il miglior regalo che possiamo farci. Al contrario di ciò che molti potrebbero pensare, lasciare andare l’altro non è doloroso ma spesso risulta liberatorio. Dopo mesi di lunghe discussioni, delusioni e stress, mettere la parola “fine” è un sollievo.
Naturalmente, questo non significa che sia semplice e ancor meno facile, ma spesso è l’unica soluzione per continuare ad andare avanti. A questo punto non è necessario cercare immediatamente un’altra persona che riempia il vuoto, ma dovrai imparare a star bene con te stessa, godere della tua compagnia e fare le cose che ti piacciono.
La felicità è una pagina bianca ancora tutta da scrivere, tutta da definire
Se ti ami totalmente, se ti basti e se non hai carenze emotive da colmare allora sì che la tua relazione sarà sana perché non stai cercando qualcuno che ti completi, o che non ti faccia sentire sola, o qualcuno che colmi i tuoi vuoti ma semplicemente cercherai un partner che porti del valore aggiunto alla tua vita. Ma se non senti di valere e meritare, se non riconosci il tuo valore, se pensi che a te non sia destinato nulla di buono rischierai sempre di annullarti per il prossimo. E non te lo meriti! Un «non merito amore, sono destinato a rimanere solo» (dopo l’ennesima delusione), può trasformarsi in «merito chi mi rispetta». In fondo non è affatto facile mettersi in gioco… e sforzarsi di capire cosa ci porta a cadere sempre in mani sbagliate richiede molto coraggio. Già che ti stai cimentando in questa impresa, è ammirevole. Sii consapevole che l’amore a cui aspiri è già presente dentro di te, anche ora, devi solo afferrarlo e sentirlo. Usalo per scrivere le pagine della tua vita.
Come ho scritto nell’introduzione del mio primo libro “Riscrivi le pagine della tua vita“, sì, si nasce due volte, la prima quando veniamo al mondo, quando siamo impotenti e inermi dinanzi a tutto, la seconda, invece, quando prendiamo consapevolezza del nostro potere e iniziamo a a darci il valore che meritiamo. Nel libro ho raccolto molti strumenti, esercizi psicologi e teorie utili a comprenderti. Leggendo il libro scoprirai che, seppur complesso, sei una persona meravigliosa che aspetta solo l’occasione giusta per vivere la vita che merita! Se hai voglia di acquisire nuove consapevolezze, su di te e sulle dinamiche in amore, è il libro giusto per te. Puoi trovarlo in libreria e a questa pagina Amazon.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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