Hai mai avuto la sensazione di essere controllata dal tuo partner anche se afferma che si sta solo prendendo cura di te? E’ spiacevole avere una relazione dove vige il controllo. Il confine tra il “prendersi cura” e “controllare” a volte può essere sottile; non sempre è semplice rendersi conto quando stiamo vivendo una relazione di controllo. Perché questo comportamento del partner viene spesso confuso con l’essere una persona TROPPO “premurosa”, “protettiva”, “gelosa” o “vecchio stile”.
Com’è la personalità controllante?
Le personalità controllanti sono quelle che hanno bisogno che le persone intorno a loro si comportino in un determinato modo. Non rispettano l’individualità e le barriere psicologiche che tutti noi stabiliamo perché pensano che esista un solo modo corretto di fare le cose: il loro. A volte i meccanismi di controllo sono evidenti e manifesti. Ad esempio quando il partner si impone sull’altro in maniera diretta. Ma quando invece rimangono nascosti, chi ne è vittima non li nota facilmente.
L’amore si trasforma in una trappola, in un reiterato controllo dell’altro, in un irrefrenabile bisogno di conferme e di rinforzi. Non esiste uno scambio sano, non c’è reciprocità, uno dei partner tende ad annullarsi completamente e a vivere in stato di sudditanza. Ci si sente in colpa per ogni difficoltà che s’incontra nel rapporto e ci si allontana da amici e famiglia per rendere felice chi ci “controlla”.
Per quale motivo si sviluppa questo bisogno di controllo?
Al centro del problema c’è l’insicurezza e la scarsa fiducia verso sé stessi. Si tratta di una difficoltà spesso associata alle prime relazioni con le figure genitoriali. Queste persone spesso crescono in famiglie con un modello educativo rigido e alimentato ad esempio dalle false credenze e dal bisogno di essere accettati. Da bambini, queste persone non erano amate fino a quando non soddisfacevano le aspettative dei loro genitori, una forma di controllo sottile che continuano a mettere in pratica nelle loro relazioni mentre crescono.
Segnali che il tuo partner ti sta controllando
All’interno delle relazioni di coppia la mania del controllo può tradursi in comportamenti di gelosia e in una vera e propria manipolazione affettiva, che si manifesta con un’attenzione maniacale e costante alla vita del partner. Il partner controllante giudica l’altro in ogni azione che compie, le rassicurazioni non bastano mai a placare la paura di un tradimento o di un abbandono. Quali segnali evidenziano un maniacale bisogno di controllare il partner?
1. Cercano di tenerti d’occhio tutto il tempo
Come già accennato, è possibile confondere le intenzioni del partner: ci sta controllando o semplicemente le sue attenzioni sono dettate dal semplice desiderio di far sentire la sua presenza? Quando manchi a qualcuno/a è probabile che questi ti mandi messaggi di frequente e ti chiami ogni volta che può. Ti manderà un messaggio come prima cosa al mattino (se non si vive insieme) e condividerà i fatti della giornata con te. Troverà il tempo per raggiungerti e vederti. Sarà felice di incontrarti alla fine della giornata se le condizioni lo permettono.
Al contrario, un partner che impone il suo controllo su di te agirà come se volesse condividere ogni momento di vita (soprattutto la tua). Ma agirà per paura e insicurezza, per paura che tu o qualcosa che ti riguarda, possa sfuggirgli/le, invece del sano desiderio di interagire con te. Il contatto con te è una droga per lui/lei che lo rassicura costantemente che ci sei ancora. Se non ha la sua dose, il suo bisogno aumenta.
A peggiorare la situazione è la tecnologia: il controllo non è più caratterizzato dalle semplici chiamate e invio di messaggi durante la giornata, ma anche dalla “sorveglianza” dello stato “online” e orari di accesso, controllo dei like a foto e post, installazione di app che consentono di visualizzare la geolocalizzazione dell’altro e via dicendo.
Un partner attento e sereno ti darà lo spazio che serve, quando sei impegnata/o a lavoro, con gli amici o con la famiglia. Il partner controllante, invece sarà particolarmente pressante quando ti troverai in una situazione che, secondo lui/lei, potrebbe minacciare la relazione; situazioni banali come andare a fare colazione in un bar, un aperitivo con gli amici o in un qualsiasi incontro sociale.
All’inizio di una relazione, questo potrebbe apparire normale, così come inviare messaggi o chiamare più volte al giorno, ma è bene chiedersi, dov’è il limite? Ciò che può risultare pericoloso è il tramutarsi del desiderio di sapere in ossessione, al punto da trasformare ciò che appare come interesse in una forma di controllo. La situazione, apparentemente semplice da individuare, in realtà è molto più complessa, poiché, solitamente, queste persone non manifestano le loro tendenze di dominanza all’inizio della relazione.
2. Si arrabbiano se non hanno conferme
Se non rispondi a telefono o non mandi un messaggio, non ti danno alcun beneficio del dubbio. Partono in quarta per condannarti. Fanno scenate, inventano pretesti e fanno di tutto per farti sentire in colpa. Magari ti raccontano che proprio in quel momento avevano bisogno di te. Che proprio quando tu hai commesso la grave mancanza di non rispondere al telefono, loro volevano dichiararti amore, avevano una sorpresa o chissà cosa. La creatività ai “controllori” non manca.
Possono dare vita a sfuriate, affermare che in quel momento stavi consumando un tradimento e che quella mancanza era una prova (…), possono inventarsi di tutto per condizionarti così, la prossima volta, sarai tu a cedere loro ogni forma di controllo. Sarai terrorizzato/a all’idea di non rispondere a una sua chiamata e farai in modo di essere sempre disponibile, perdendo di vista te stesso/a. Il problema è che queste persone, nel pretendere la tua disponibilità, ti mancano di rispetto. Una persona che ti rispetta, capisce perfettamente se non puoi o non ti va di rispondere al telefono in determinati momenti. Chi ti rispetta, riesce a contestualizzare. Sa che una chiamata persa, è solo una chiamata persa!
3. Decideranno loro quando o se incontrare amici o parenti
E’ soprattutto quando la coppia si confronta con il mondo esterno che nascono i problemi quando il rapporto è incentrato sul controllo. Per gelosia o per antipatie immotivate verso chi ti sta intorno (“lei/lui non mi piace, mi guarda male, non è una persona per bene”), il partner controllante può arrivare a imporre rigide restrizioni, a cominciare dalle relazioni con gli amici. Ecco che quindi le conversazioni iniziano a trasformarsi in veri e propri interrogatori: “Dove eri? Cosa stavi facendo? Con chi? Perché dovrei crederti?”.
La vita di coppia, a questo punto, può farsi logorante: le liti si susseguono e a volte, pur di non litigare, si finisce per accettare le condizioni dell’altro, ignorando i propri bisogni. All’inizio magari si può essere lusingati da alcune richieste del partner, scambiandole per piacevoli attenzioni. Si tende spesso a pensare ingenuamente: “È geloso perché tiene a me”. Questo è un luogo comune molto frequente, ma in realtà la gelosia indica più insicurezza che amore. Soprattutto se, a lungo andare, si arriva a pretese, minacce, litigate più o meno violente.
Prendi consapevolezza del fatto che vedere gli altri come ostacoli alla felicità di coppia è un atteggiamento sbagliato, che può solo rovinare la relazione stessa e le amicizie. Se lui/lei non capisce che l’amore è anche accettare il mondo della persona con cui si sta insieme, l’unica soluzione è quella di mettere fine il prima possibile alla storia.
Come affrontare un partner controllante
Cosa fare quando ci si accorge che il controllo è soffocante e ci sta facendo perdere persone a cui teniamo molto? Come comportarsi quando si comincia a provare disagio e paura per le ripetute e violente liti?
Prima di tutto è importante essere consapevoli che il controllo non è amore. Quando le persone ci controllano, “trasformano” la nostra realtà in modo che possiamo vedere il mondo attraverso i loro occhi. Non ci rispettano come siamo. È fondamentale stabilire dei limiti e non consentire che le persone controllanti li superino.
Non lasciare che facciano pressione sui tuoi punti sensibili per generare in te sensi di colpa. Ricorda che gli errori fanno parte dell’apprendimento. Non lasciare che gli altri decidano per te. La cosa importante, in questi casi, è eliminare il concetto di “appartenenza” nelle relazioni sentimentali, nessuno appartiene a nessuno, perché essere coppia è più una scelta di condividersi con un altro, ma resta pur sempre una scelta libera e individuale.
A questo punto è legittimo chiedersi: come ho fatto a cadere nella trappola di un amore insano? Ma forse dovresti chiederti: quanto mi amo? Forse non ti ami abbastanza e questo ti ha reso vulnerabile. Non sei stanco/a di elemosinare amore e rispetto? Sappi che dipende tutto da te, da come decidi di vivere la tua vita. E’ arrivato il momento di prendere consapevolezza che sei prezioso/a per l’Universo, datti dunque il giusto valore, il valore che meriti! Amati e credi in te stesso/a.
È il momento di irradiare bellezza, gioia e felicità nella tua vita
Nessuno ha l’obbligo di sceglierti, di apprezzarti o di condividerti, ma altrettanto nessuno ha il diritto di non rispettarti, neppure tu. E il rispetto che tu hai per te stesso sarà lo stesso rispetto che esigerai dagli altri.
Amati e valorizzati per tutto quello che sei e non per quello che qualcuno ti lascia intendere. E se qualcuno ti trascura o non ti apprezza, non vuol dire che qualcun altro non possa amarti per quello che sei…fai il possibile per circondarti di persone che ti vogliano nella loro vita, che diano il giusto valore alla tua persona. Il tuo valore esiste, devi solo credere in te.
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A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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