Voglio amare senza dipendere e senza soffrire. 5 passi per riuscirci

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Amare senza dipendere non vuol dire amare di meno; non vuol dire costruire un legame debole con la persona che si ama. E’ bene chiarire meglio il concetto di attaccamento! L’amore, nelle sue diverse forme di attaccamento e nelle sue manifestazioni più positive e più sane, rappresenta una importante capacità e, al contempo, un naturale e profondo bisogno di ogni essere umano.

“Fin dalla nascita, siamo alla ricerca istintiva di una relazione che richiami emozioni positive e sicure; è, in effetti, un comportamento innato. Lo studioso John Bowlby è stato il primo a mettere in luce come questo comportamento sia alla base dei rapporti affettivi e come attraverso questo scambio avvenga la costruzione del Sé”

Quando un rapporto affettivo diventa un “legame che stringe” o, ancor peggio, “dolorosa ossessione” in cui si altera stabilmente quel necessario equilibrio tra il “dare” e il “ricevere”, l’amore può trasformarsi in un’abitudine a soffrire fino a divenire una vera e propria “dipendenza affettiva”.

Questo disagio psicologico può vivere nascosto nell’ombra anche per l’intera vita di una persona, ponendosi  come la radice di un costante dolore e alimentando spesso altre gravi problematiche psicologiche, fisiche e relazionali.

“Quando parliamo di relazioni di coppia, la parola “attaccamento” implica una dipendenza e la dipendenza si trasforma nella perdita di dignità e nella distruzione dell’autostima”

Questa “depersonalizzazione” alla quale, a volte, diamo inizio diluendoci, corpo e anima, nella persona amata, non è sana né giustificabile e non risponde ad alcuna logica. Spesso, paradossalmente, è la “speranza” che fa sopravvivere il problema e che tende a cronicizzarlo: la speranza in un cambiamento impossibile, soprattutto in un contesto relazionale in cui si sono consolidati, e persino pietrificati, dei ruoli e dei copioni da cui è, più o meno, impossibile uscire.

Così, paradossalmente, l’inizio del cambiamento arriva quando si raggiunge il fondo e si sperimenta la disperazione, che rappresenta la possibilità di sotterrare le illusioni che hanno nutrito a lungo il rapporto patologico.

“Ama, ma non lasciare che il tuo amore diventi avidità. Ama, ma non lasciare che il tuo amore diventi attaccamento. Ama, ma non lasciare che il tuo amore diventi una forma di dipendenza, una schiavitù. Dopo di che, ama, ama tremendamente. Allora la paura cessa. E amando, sarai in grado di passare all’altra sponda senza difficoltà” (Osho)

Come imparare ad amare senza dipendere

La differenza tra amore e dipendenza è data da tre elementi: l’ossessione o la preoccupazione, la sensazione di essere fuori controllo e il perseverare in questo comportamento, nonostante le conseguenze fisiche e psicologiche negative. Se ti rispecchi in questa situazione è giunto il momento di invertire la rotta.

Liberarsi dalla dipendenza affettiva è possibile ma per farlo devi essere tu a dover prendere la decisione di cambiare. Come puoi liberarti dalla dipendenza affettiva?

1.  No agli amori che fanno soffrire

La base dell’attaccamento in una relazione di coppia si erge su una serie di processi psicologici ed affettivi ben definiti e, allo stesso tempo, altrettanto complicati. Ci sono persone che, prima di ogni altra cosa, sentono il bisogno di essere amate. Questa necessità è così forte che le porta a confondere il controllo con l’affetto, o la gelosia con la passione.

Un aspetto da tenere sempre presente è che chi ama davvero, investe tempo, dedizione e sforzo nel donare felicità. L’amore non fa male; l’amore è gioia, complicità, armonia e crescita.

Chi soffre di dipendenza affettiva vive l’amore e il rapporto con il partner proprio come un tossicodipendente vive il suo rapporto con la droga. Non importano gli effetti collaterali, non importa il dolore o quella lenta autodistruzione personale. Hai il dovere verso te stessa/o di porti questa domanda ogni giorno: merito un amore che mi fa soffrire?  Voglio essere una marionetta alla mercé di qualcuno/a?

2. Ama in modo maturo e consapevole

Se stai ancora leggendo questo articolo, forse stai prendendo consapevolezza che stai vivendo un amore malato. Scommetto che la tua vita è cambiata molto, così tanto che hai smesso di uscire con le tue amiche….. e i tuoi interessi, le tue aspirazioni sono finiti in secondo piano.

Forse ti stai chiedendo se rimanere con il tuo partner sia la cosa giusta. Sei convinta/o di amarlo/a ma ti senti rinchiusa/o in un circolo che ti opprime sempre più e che ti impedisce di respirare. Intanto posso dirti cosa rischi se decidi di lasciare il tuo partner senza porti delle domandi importanti.

Rischi di sentire un vuoto insopportabile e di riempirlo con un altra relazione per poi ricadere nel loop. È importante che tu comprenda le cause della tua dipendenza affettiva: se davvero la tua relazione è malsana, troncala pure, ma prenditi del tempo per riflettere e capire chi sei, cosa vuoi da te stessa/o e dalla persona che scegli di avere accanto.

Non basta, dunque, lasciare il tuo partner. La cosa più importante è staccarti da quella dipendenza affettiva e imparare ad amare in modo più maturo. Devi capire il motivo per cui ti sei legata a una persona che ha saputo solo darti sofferenza…altrimenti rischi di fare lo stesso errore.

3. L’amore ha un limite e si chiama dignità

“La dignità personale non ammette sconti. Si tratta di una delle radici della nostra crescita personale che nessuno può, né deve, sradicare né danneggiare”. L’amore ha dei limiti, delle frontiere e delle barriere invalicabili.

Sapere chiaramente quali sono sin dal principio può risparmiarti molta sofferenza. Se ti sminuisce, ti ridicolizza o ti fanno sentire una persona inetta, allora non è amore. Se offende i tuoi valori e non li rispetta, non è un rapporto sano.

4.  Fai attenzione agli amori infantili ed egocentrici

Ci sono persone che concepiscono la relazione di coppia come una fonte di “nutrimento personale” con la quale riempire i vuoti, placare la solitudine….persone che amano essere servite e nutrite come bambini bisognosi di affetto e incapaci di restituirlo.

5. Diventa la persona che vorresti incontrare

Quando una persona costruisce una relazione basata sull’attaccamento e sulla dipendenza, è normale che il suo schema mentale si basi sull’idea del “non sono in grado di prendermi cura di me stessa/o….senza di lui/ lei, non sono nessuno”. Arrivare a questi estremi implica, senza alcun dubbio, sfiorare un abisso nel quale, prima o poi, si cadrà a picco verso la depressione.

Ci preoccupiamo troppo di rimanere soli, di non trovare l’anima gemella….. Invece di trovare il partner ideale, preoccupiamoci prima di diventare quella persona che ci piacerebbe incontrare:

  • Una persona che ama se stessa.
  • Una persona che non ha paura della solitudine
  • Una persona senza vuoti, emotivamente forte
  • Una persona serena

E’ ORA DI CREDERE IN TE STESSA/O

Non affidare a NESSUNO le chiavi della tua felicità, non lasciare a lui/lei le redini dei tuoi stati emotivi. Se sai di avere un problema di dipendenza affettiva, affrontalo! Chiedi aiuto ai tuoi cari, rivolgiti a uno specialista, perché meriti una relazione sana e adulta, senza i vincoli dell’ansia e della paura.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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