5 segnali che predicono la durata e l’appagamento di una relazione

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Una relazione d’amore ha un inizio, uno svolgimento e… spesso ha anche una fine. Non tutte le relazioni, infatti, durano per sempre «finché morte non ci separi». Ma cosa incide sulla durata della relazione? E soprattutto, la tua relazione, quanto durerà? Ti descriverò quattro criteri che ti aiuteranno a capire a cosa stai andando incontro, sia in termini di benessere relazionale, sia in termini di durata.

«Si dovrebbe essere sempre innamorati. Ecco perché non bisognerebbe mai sposarsi». Questa celebre frase di Oscar Wilde sembra essere in linea, almeno in parte, con i risultati delle ricerche scientifiche! Gli studi, infatti, hanno dimostrato che i matrimoni, nel tempo, diminuiscono la soddisfazione della relazione, l’impegno reciproco che i partner assumono l’uno per l’altra e la frequenza sessuale. Allora il segreto è fare i fidanzatini in eterno? No. Oscar Wilde su questo si sbagliava, non basta evitare il matrimonio per avere relazioni durature e appaganti. Allora cosa predice l’appagamento e la durata della relazione? Secondo le ricerche, i domini che andrebbero indagati sono:

  • la sicurezza dell’attaccamento
  • l’impegno reciproco che i partner assumono
  • la condivisione
  • la frequenza sessuale

Non meraviglia sapere che le ricerche rivelano che la frequenza sessuale sembra essere il riflesso della condivisione e dell’intimità raggiunta dalla coppia. Insomma, se una coppia sta bene fuori dalle lenzuola, starà bene anche a letto! Note dolenti per chi ha uno stile di attaccamento insicuro-ansioso (teme di essere abbandonato, tradito, trascurato, ha costante bisogno di prove d’amore e di attenzioni…). Queste persone anche se riescono a garantirsi una relazione duratura, purtroppo, non riescono a stringere relazioni pienamente appaganti e, tra gli altri aspetti, è anche il sesso a risentirne.

Che paradosso vero? Le persone più insoddisfatte in amore sono anche quelle che più di tutte temono la solitudine e investono tantissimo nel legame. A risentirne sono le persone che si danno al 101% che, per una serie di reazioni causa-effetto, finiscono per stringere legami sbilanciati con chi è disposto più a prendere che a dare. Per farti un’idea di quanto potrebbe durare la tua relazione (e quanto riesce ad appagarti) prova a riflettere sui diversi domini, ma prima una doverosa premessa per le cosiddette “relazioni clandestine”.

1. Quando hai una relazione clandestina

Alcune relazioni non possono uscire allo scoperto per i più disparati motivi. Quelli più diffusi? Il partner è troppo grande e si teme il giudizio di genitori e amici, il partner è sposato e quindi, proprio nessuno dovrebbe saperlo! Ancora, molto comune, è nascondere le relazioni sentimentali che nascono all’interno del luogo di lavoro o le relazioni tra partner dello stesso sesso.

Una ricerca un po’ datata (Lhemiller, 2009) ha dimostrato che nascondere la propria relazione agli altri, interferisce con la qualità della relazione. In particolare, a diminuire è il livello di impegno e di coinvolgimento dei due partner ma le ricadute non sono solo per la coppia. Tale situazione, andrebbe a minare anche l’autostima dei singoli. Queste coppie si ritrovano spesso a vivere “affetti negativi” come nervosismo, preoccupazione, ansia e paura. Insomma, se la tua relazione è “segreta” sappi che non è destinata a durare e, se dura, è destinata a renderti infelice.

2. Quanto condividete?

Nella relazione d’amore, si dovrebbe gioire della compagnia del partner. Avere un partner che è anche un vero compagno di vita significa avere qualcuno:

  • su cui fare affidamento per ricevere conforto e sostegno nei momenti difficili
  • a cui affidarsi e di cui fidarsi
  • con cui condividere esperienze di vita (che sia la squadra del cuore, le serie tv, il cinema, il tennis… avere passioni in comune fa bene al rapporto e ne allunga la durata!)
  • con cui trascorrere del tempo di qualità, in grado di allentare le tensioni della vita quotidiana
  • con cui poter esprimere pienamente se stessi (senza inibizioni e senza dover fingere di essere qualcosa di diverso)

Quando nella coppia c’è questo tipo di condivisione affettiva, allora la relazione è destinata ad arrivare lontana! La condivisione garantisce vicinanza affettiva che, a sua volta, aumenta i sentimenti di felicità, il senso dell’unione e il benessere di coppia!

Se ti sei rivisto nei punti precedenti, allora la tua relazione è sulla strada giusta. In genere, la condivisione c’è o non c’è, quindi non puoi avere dubbi. Un partner disinteressato, più che alleggerirti dall’ansia e dallo stress a fine giornata, te ne carica altro! Alcune coppie non sembrano affatto esserlo: non sono confidenti, non si aprono l’una con l’altra, non condividono esperienze… in questi casi, trovare una vera vicinanza affettiva è difficile. La vicinanza affettiva è qualcosa che si costruisce insieme e che passa per la condivisione.

3. Il tuo partner si impegna?

A volte nella vita le cose capitano e basta ma nella stragrande maggioranza dei casi, bisogna farle accadere! Nella coppia è proprio così, per inerzia non succede nulla di buono, fatta eccezione per le coppie composte da entrambi amanti entusiasti, coinvolgenti e solari, ma anche qui ci vuole impegno per mantenere vivo il tutto!

Impegnarsi significa principalmente sforzarsi di comprendere l’altro e adoperarsi al meglio per farsi capire! La comunicazione, nella coppia, è tutto, è la base che consente la costruzione del rapporto. Se nella coppia:

  • Vi interrompete sempre a vicenda e nessuno ha la pazienza di ascoltare l’altro
  • Date per scontato di sapere dove il partner vuole arrivare, senza consentirgli di esprimersi
  • Non concedete alcun beneficio del dubbio, vi offendete e solo dopo tanto dolore vi concedete un chiarimento

Allora… non siete messi benissimo! Se nella coppia non ti senti ascoltato o compreso, per aumentare le possibilità di sopravvivenza del rapporto, ti conviene invertire la rotta. In che modo?

  • Datevi dei tempi per esprimervi. Un partner parla e l’altro ascolta. A turno.
  • Praticate un ascolto sincero!

Se nella coppia litigate spesso, nell’interpretare le parole del partner, concedete il beneficio del dubbio e se non vi piace ciò che avete capito, dategli una seconda possibilità per spiegarsi meglio. Se è il contenuto il problema e questo succede di frequente, allora anticipate i tempi e… chiudete. Una relazione deve far star bene entrambi!

4. Parliamo di sesso

Affrontiamo un tema molto spinoso, quello del desiderio, della passione e dell’intimità di coppia. Perché parlare di una cosa tanto bella e profonda può diventare spinoso? Perché il sesso, quando, dona spensieratezza e unisce, quando non c’è, genera dubbi, malumori e indispettisce. La sua assenza fa covare rabbia a chi, nella coppia, quell’assenza la subisce. Innanzitutto, è bene chiarire che non esiste un numero magico solo perché ogni individuo è diverso dall’altro e concede alla sfera sessuale un’attenzione e uno spazio diverso nella propria vita.

Nella coppia, spesso c’è un disequilibrio. C’è chi lo ricerca e chi, invece, lo evita. È importante sottolineare che, chi lo evita, talvolta lo fa solo perché non è davvero soddisfatto della relazione. Il pensiero di sottofondo è più o meno così: «con tutto quello che non va nella relazione tu pensi al sesso?!». In effetti, se una persona non si sente ascoltata e amata nel modo profondo, potrebbe non avere alcun desiderio.

Se proprio vogliamo parlare di frequenza, in una coppia felice dovrebbero esserci uno-due incontri caldi settimanali. Come è messa la tua relazione? Se il bilancio è negativo, sappi che molto probabilmente il problema non è propriamente di attrazione fisica. Non è raro che la parte che rifiuta l’intimità possa covare rancore verso l’altro che ritiene poco attento e magari intimamente pensa:

  • se solo ascoltasse di più i miei problemi
  • se solo mi supportasse con la mia famiglia
  • se non dovessi accollarmi tutte le responsabilità io

Come premesso, l’appagamento sessuale è solo il riflesso di ciò che avviene fuori dalla camera da letto, riflette la presenza di empatia (o scarsa empatia), riflette la presenza dell’ascolto, della vicinanza e soprattutto della consapevolezza di poter (o non poter) contare sul proprio partner per affrontare le difficoltà della vita.

5. Affermazione di sé

Tanto più forte sarà l’appagamento di coppia quanto maggiore sarà l’affermazione del sé dei due partner che compongono la relazione. Quanto ti senti affermato e soddisfatto di te stesso? È una domanda importante da porsi. Il segreto per costruire bene insieme, infatti è costruire bene da solo! Quindi non fondersi nella relazione, non fondersi nell’altro ma affiancarlo, continuando, giorno dopo giorno, a non perdere se stesso. La cosa più importante e costruttiva che tu possa fare per far decollare la tua storia d’amore è… investire in te stesso.

L’autopropagazione del sé (cioè tutto ciò che facciamo per noi stessi, per sentirci affermati), infatti, è correlata a un elevato appagamento sessuale, alla stabilità degli affetti e alla costruzione di legami profondi e duraturi.

Purtroppo trovare il vero amore non è facile!

Ciascuno di noi porta nelle storie d’amore il proprio modo di essere, la propria capacità di vedere il mondo, le proprie fragilità, la propria storia. ciò che non dobbiamo smettere di fare è augurare il meglio a noi stessi, ecco perché non dovremmo mai accontentarci! Partiamo dal presupposto che l’amore fa stare bene, in caso contrario si tratta di un sentimento ben diverso, un qualcosa di differente che ci tiene intrappolati in una sorta di prigione e non ci permette di vedere la porta spalancata davanti a noi. Essere rifiutati non piace a nessuno ma restare aggrappati a un amore a senso unico ci impedisce di andare avanti. È la nostra ostinazione a tenerlo in vita.

Quindi, per superare un amore non ricambiato e smettere di soffrire è essenziale abbandonare la partita, lasciare andare le illusioni, arrendersi (non si può obbligare qualcuno a provare qualcosa che non sente), accogliere il dolore del rifiuto e tornare a investire su se stessi.vPerché non è che la tua vita si risolve così per magia. La magia ce la devi mettere tu. Sei tu la tua bacchetta magica. Solo tu hai il potere di brillare. E io cara lettrice o lettore, mi auguro che tu possa dire a te stesso: io non “VOGLIO” accontentarmi di un amore sbagliato!

Allora cosa fare? Impara a osservare le relazioni che stringi e soprattutto, impara a sintonizzarti con il tuo mondo interiore, su quelli che sono i tuoi bisogni inconsci che cerchi di appagare mediante gli altri ma che potresti benissimo soddisfare da te! Semplicemente, nessuno ti ha mostrato ancora come si fa. Quando veniamo al mondo, ci insegnano a leggere e a scrivere, ci insegnano la matematica, la storia, tutti apprendimenti importanti, per carità… ma si dimenticano di fornirci una buona educazione psicoaffettiva, che è il presupposto necessario per crearsi una vita felice. Se ti va di fare un “corso di recupero accelerato”, ti consiglio la lettura del libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce» (disponibile in tutte le librerie e su amazon, a questo indirizzo), troverai un bel po’ di risposte su come funziona il tuo mondo interiore e finalmente riuscirai a perseguire i due scopi fondamentali della vita: coltivare intimità e vicinanza e, al contempo, affermare la tua identità e autonomia.

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del libro bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» e dell’attesissimo «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce».
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