Disturbo ossessivo compulsivo: cause e sintomi

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor
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Disturbo ossessivo compulsivo: cause, sintomi e cura

Esiste una vasta letteratura sul disturbo ossessivo compulsivo (DOC) e la gran parte di teorie possono essere ricondotte a uno spiccato senso di colpa e a una forte paura della critica rilevata nei pazienti DOC.

Chi soffre di un disturbo ossessivo compulsivo, in genere, ha un insight critico, cioè si rende conto che le compulsioni messe in atto sono esagerate rispetto alla minaccia percepita, tuttavia non riesce a comportarsi diversamente.

Indice:

Criteri diagnostici del DSM-V

La diagnosi di disturbo ossessivo compulsivo è basata sulla presenza di ossessioni e compulsioni. Il DSM-5 chiarisce la definizione di ossessioni compulsioni. In particolare, le ossessioni:

  • Sono definite da pensieri, impulsi o immagini ricorrenti. I pensieri sono intrusivi, persistenti e non voluti.
  • La persona cerca di ignorare, sopprimere o neutralizzare quei pensieri, impulsi o immagini.

La compulsioni sono definite da:

  • Comportamenti o pensieri ripetitivi che la persona si sente spinta a mettere in atto per prevenire il proprio malessere o un evento temuto.
  • La persona si sente spinta a mettere in atto i comportamenti o i pensieri ripetitivi in risposta a ossessioni o in base a rigide regole.
  • Le azioni sono eccessive o hanno poche probabilità di prevenire la situazione temuta.

Le ossessioni e le compulsioni causano notevole dispendio di tempo o causano un livello di malessere o di malfunzionamento clinicamente significativo.

Il DOC presenta una comorbilità con disturbo da accumulo (accumulatore seriale) e il disturbo di dismorfismo corporeo; queste tre condizioni sono parzialmente sovrapponibili per quanto riguarda la loro eziologia.

I sottotipi di DOC, classificazione per sintomi

A livello descrittivo, la psicologia clinica ha individuato quattro particolari tipologie di DOC, suddivise in base ai sintomi, queste sono: checker, washer, ordine e simmetria e la categoria dei “pensieri sconvenienti” dove i sintomi tipici sono correlati a ossessioni endogene. Tutti i pazienti con DOC si sentono obbligati nella procedura ritualizzata che serve a neutralizzare il pensiero ossessivo o alleviare l’ansia e il disagio a esso correlato.

Checker

I checkers sono ossessionati dall’idea che qualcosa possa essere sfuggito al loro controllo e che, di conseguenza, possa manifestarsi una catastrofe di cui loro sarebbero i resposabili. Le compulsioni sono di controllo. Per esempio: controllare più e più volte di aver chiuso l’auto, fissare attentamente e più volte la chiave del gas per assicurarsi che sia chiusa e ripetere più volte l’atto della chiusura.

Washer

I washers sono ossessionati dall’idea di essere contaminati con materiale “disgustoso” o dannoso per la salute. La compulsione, in questo caso, è il lavaggio. Il lavaggio non deve essere approssimativo ma accurato. L’insight critico è presente nella gran parte dei pazienti con DOC, tuttavia la logica può essere di tipo doxastico, cioè il senso critico viene a mancare in situazioni che il paziente percepisce come minaccia. Per fare un esempio, nel caso del sottotipo Washer, il paziente sa bene che ci siano basse probabilità di contrarre l’HIV

Ordine e simmetria

In questo caso, il disturbo ossessivo compulsivo si manifesta con la spiacevole e persistente sensazione che qualcosa è fuori posto: le cose non sono come dovrebbero essere e le compulsioni sono finalizzate a mettere in ordine e neutralizzare eventuali rischi. Il risultato perseguito nelle compulsioni mira alla perfezione perché la sensazione che le cose non siano a loro posto è insostenibile.

Ossessioni endogene

In questo caso le ossessioni si manifestano con pensieri proibiti, blasfemi, tabù, idee perverse o immagini aggressive e violente. Le compulsioni variano molto a seconda dei casi. Alcuni pazienti neutralizzano le ossessioni endogene contando, altre impiegano formule di preghiera. Immagini intrusive e pensieri aberranti si concretizzano nella mente del paziente DOC, a colpire è la natura di queste ossessioni che si pongono in antitesi alle leggi naturali della vita (pensieri blasfemi in una chiesa, pensieri incestuosi, immagini violente…).

Disturbo ossessivo-compulsivo: cause

Le cause sono molteplici e in questo paragrafo metteremo in evidenza determinati meccanismi psicologici che possono spiegare, in buona parte, l’insorgenza dei sintomi correlati al DOC. In particolare parleremo di cause genetiche, neurobiologiche e psicologiche.

Cause genetiche e neurobiologiche

Il DSM V, nel trattare le cause del disturbo ossessivo compulsivo si sofferma molto sui fattori genetici e neurobiologici. Sul fronte “cause genetiche” è segnalata una disfunzione dei geni che codificano per il trasportatore della serotonina 5-HTT e i recettori 5HT2A per lo stesso neurotrasmettitore. Gli studi di neuroimaging rivelano che nei pazienti con disturbo ossessivo compulsivo è presente un’attività anomala nella corteccia orbitofrontale. E’ importante sottolineare che, seppur trattandosi di osservazioni importanti, questi fattori non possono essere considerati cause del DOC ma potrebbe trattarsi anche di una matrice fisiologica conseguente al disturbo. In uno studio condotto sempre con metodiche di neuroimaging (Baxter et al.) è stato riscontrato che l’attività della corteccia orbitofrontale dei pazienti DOC si normalizzava nei pazienti che avevano ricevuto un trattamento psicoterapeutico efficace.

Un altro studio (Mataix-Cols et al.) ha trovato che le stesse aree cerebrali coinvolte nei DOC si attivano in soggetti non clinici durante l’attivazione protratta di stati d’ansia, in termini semplicistici, il cervello di un paziente affetto da disturbo ossessivo-compulsivo si comporta un po’ come quello di una persona sana che sta vivendo uno stato d’ansia. Per giunta, l’ansia connessa ai diversi sottotipi di sintomi ossessivi sembra corrispondere a diversi patterns di attivazione neurale.

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Immagine tratta dalla ricerca Deontological and Altruistic Guilt (vedi fonti in basso)

Gli studi di neuroimaging sono molto utili nell’indagare le cause del disturbo ossessivo compulsivo. Le ricerche con metodiche di neuroimaging mostrano che, in soggetti non clinici (sani), l’induzione di sensi di colpa porta all’attivazione degli stessi network celebrali che si attivano quando un paziente con DOC sperimenta i sintomi ossessivi. Il ruolo del senso di colpa nella genesi del disturbo ossessivo compulsivo è cruciale: analizzando la cosa da un punto di vista neurobiologico, durante l’attivazione dei sintomi ossessivi i pazienti sperimentano senso di colpa o timore di essere colpevoli per aver infranto una norma morale.

Cause psicologiche

Aver chiarito la correlazione tra senso di colpa e disturbo ossessivo compulsivo facilita la comprensione delle cause psicologiche. Le persone con disturbo ossessivo compulsivo sono più sensibili alle espressioni di disprezzo e mostrano disagio emotivo drammaticamente intenso (Mancini et al.) quando qualcuno palesa forte disappunto. I pazienti con DOC, durante l’attivazione dei sintomi, sperimentano senso di colpa deontologica e paura di essere giudicati negativamente per una determinata mancanza.

In una ricerca (D’Olimpio e Mancini) si è visto che l’induzione di senso di colpa in soggetti non clinici (quindi sani) induce dei sintomi simili a quelli osservati nel Disturbo ossessivo compulsivo (maggior controllo, azioni ripetute, maggiore insicurezza, esecuzioni più accurate, controlli con tempi più lunghi…).

La radice del Disturbo ossessivo Compulsivo, dunque, sarebbe da ricercare nel timore di sperimentare una colpa. In pratica i pazienti DOC mettono involontariamente in atto i loro sintomi ossessivi per evitare una colpa.

Fattori di vulnerabilità nell’infanzia

Le cause del DOC sono multifattoriali e coinvolgono fattori genetici e ambientali. Tra le esperienze che possono contribuire alla genesi del d o c vi sono:

  • Un’educazione rigida con standard elevatissimi, quindi ogni minimo errore meritava un richiamo.
  • Un’educazione non rigida ma con il ricorso a punizioni dure, difficilmente prevedibili che spaventavano il bambino.
  • Essere caricati di responsabilità fin da bambini, per esempio un bambino di 6 anni che deve badare al fratellino più piccolo accollandosi il fardello delle cure.
  • Il trattamento del silenzio da parte della figura di riferimento, quindi l’interruzione del legame come punizione (es. il genitore che non rivolge la parola o ignora il figlio per giorni)
  • Genitori che non perdonano esplicitamente dopo un torto o una punizione.
  • In casi più rari, incidenti in cui il bambino si colpevolizza fortemente e si reputa responsabile di una catastrofe.

Studi retrospettivi hanno messo in evidenza vissuti e ricordi (come quelli appena elencati) nei pazienti con D O C (Salkovskis et al).

Disturbo ossessivo compulsivo: cura

Dopo aver visto i sintomi, i criteri diagnostici, le cause e i vari sottotipi, soffermiamoci sul trattamento. La terapia farmacologica sembrerebbe essere efficace in circa il 50% dei casi. La terapia farmacologica verte sull’impiego di farmaci antidepressivi come gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). Qualsiasi terapia farmacologica, per essere davvero efficace anche a lungo termine dovrebbe essere affiancata a un trattamento psicoterapeutico.

La psicoterapia risulta uno strumento efficace nell’arrestare il circolo vizioso del disturbo. Alla base di una cura di successo è necessaria una buona alleanza tra psicoterapeuta e paziente.

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Oltre le fonti già citate nell’articolo, segnalo: Psicologia Clinica di Ann M. Kring Sheri L. Johnson Gerald C. Davison J.M. Neale. L’interessante ricerca “Deontological and Altruistic Guilt: Evidence for distinct Neurobiological Substrate” di B. Basile, F. Mancini. R.S.J. Frackowiak.