Ti sei mai trovato in quel punto della strada in cui ti sembra di aver perso la mappa?
Non importa quanto hai lottato, studiato, amato o resistito: ci sono giorni in cui ogni sforzo sembra inutile, e il peso delle cose ti cade addosso senza preavviso. Può essere una delusione che non ti aspettavi, una perdita che non avevi previsto, una stanchezza che non riesci a spiegarti. Sono quei momenti in cui la mente ti sussurra che è tutto inutile e il corpo sembra seguirla, rallentando ogni gesto.
La verità è che non esiste una persona che non sia passata per quel punto
L’incrocio tra il desiderio di mollare e la paura di farlo. La differenza tra chi si ferma e chi riesce ad andare avanti non sta nella forza innata, ma in ciò che si racconta in quei momenti. Le parole che usiamo con noi stessi sono il nostro primo strumento di sopravvivenza emotiva: possono diventare una zavorra che ci affonda o un’ancora che ci tiene a galla finché il mare torna calmo.
Ripetere frasi potenti non è un trucco superficiale. È un atto neuropsicologico preciso: ogni volta che pronunciamo parole cariche di significato e le accompagniamo con una reale intenzione, modifichiamo i circuiti neuronali associati alla percezione di pericolo e impotenza. Il sistema nervoso comincia a ricevere un messaggio diverso, e il corpo risponde regolando la frequenza cardiaca, il respiro e la tensione muscolare.
Queste 6 frasi non sono slogan motivazionali da poster, ma piccole ancore da usare nei momenti di collasso interiore. Non serve crederci al 100% subito: serve pronunciarle, sentirne il suono, farle entrare lentamente nella pelle. Col tempo, diventeranno un riflesso automatico nei momenti in cui ne avrai più bisogno.
1. “Posso fare un passo alla volta”
Quando tutto sembra troppo grande, il cervello entra in stato di allarme e tende a percepire il futuro come un blocco unico, pesante e ingestibile. Questa frase funziona perché riduce il carico cognitivo: sposta l’attenzione dall’intera montagna alla prossima pietra. Dal punto di vista neurobiologico, il cervello ama le sfide frammentate: percepire un compito come “piccolo e immediato” attiva la corteccia prefrontale, che ci aiuta a pianificare e mantenere il controllo, e disattiva parzialmente l’amigdala, che amplifica la paura.
Come interiorizzarla: quando ti senti paralizzato, individua un’azione minuscola che puoi fare subito. Non pensare alla vetta, pensa al primo passo. Ripeti “Posso fare un passo alla volta” finché il respiro si calma.
2. “Non devo fare tutto oggi”
Il perfezionismo e l’ansia si alimentano con la sensazione di dover risolvere ogni cosa subito. Questa frase agisce come un “permesso interno” a rallentare. Ti ricorda che la vita non è una corsa a ostacoli con un traguardo immediato, ma un cammino fatto di tappe. Sul piano psicologico, abbassa l’auto-pressione e riduce l’attivazione del sistema simpatico, favorendo il passaggio a uno stato più regolato.
Come interiorizzarla: scrivila su un foglio e tienila dove puoi vederla. Nei momenti di panico, pronunciarla ad alta voce ti aiuterà a ridimensionare il senso di urgenza.
3. “Ho già superato momenti peggiori”
Questa frase è un richiamo alla memoria autobiografica. Il cervello, nei momenti di crisi, tende a focalizzarsi su ciò che manca, dimenticando le volte in cui ce l’hai fatta. Rievocare esperienze passate di resilienza attiva reti neurali legate alla fiducia e alla speranza, fornendo una prova concreta contro il pensiero catastrofico.
Come interiorizzarla: pensa a un momento preciso in cui credevi di non farcela, ma sei andato avanti. Visualizza i dettagli: dove eri, cosa provavi, come hai fatto. Poi ripeti la frase. Ogni volta che lo farai, sarà come aggiungere un mattone alla tua autostima.
4. “Non sono solo in questo”
La solitudine percepita amplifica lo stress. Anche se fisicamente sei solo, ricordare a te stesso che esistono persone disposte a sostenerti — amici, familiari, professionisti — può fare una differenza enorme. Sul piano biologico, questa frase stimola il rilascio di ossitocina, l’ormone della connessione, che calma il sistema nervoso e riduce la percezione del dolore emotivo.
Come interiorizzarla: tieni a mente almeno due nomi di persone a cui potresti rivolgerti. Ripeti la frase mentre visualizzi il loro volto e la sensazione di essere accolto.
5. “Questo momento non definisce tutta la mia vita”
Nei momenti di sconforto, il cervello tende a “eternizzare” il dolore, come se fosse una condizione permanente. Questa frase rompe l’illusione della staticità, ricordandoti che le emozioni sono temporanee, anche quelle più forti. Dal punto di vista psicologico, riattiva la prospettiva e riduce la fusione cognitiva con il problema.
Come interiorizzarla: pronunciala lentamente, respirando profondamente tra una parola e l’altra. Ogni respiro sarà un segnale al tuo corpo che le cose possono cambiare.
6. “Posso scegliere come affrontarlo”
Non sempre puoi scegliere cosa ti accade, ma puoi sempre scegliere la tua risposta. Questa frase restituisce senso di agency, cioè la percezione di avere un potere d’azione. Attivare la consapevolezza di scelta riduce l’impotenza appresa e stimola il sistema dopaminergico, aumentando la motivazione ad agire.
Come interiorizzarla: quando senti che tutto ti sfugge di mano, fermati e chiediti: “Qual è una cosa, anche piccola, che posso scegliere ora?”. Poi pronuncia la frase. Ti aiuterà a rientrare nella posizione di guida della tua vita.
Ripetere queste frasi non è solo un esercizio mentale: è un atto di cura verso te stesso
È il modo in cui ti prendi per mano nei momenti in cui tutto sembra franare, ricordandoti che, anche se oggi ti senti stanco o perso, dentro di te c’è una parte che sa ancora trovare la strada.
Forse non te lo dicono spesso, ma non devi dimostrare nulla a nessuno. Non devi vincere ogni giorno. Non devi essere “sempre forte”. Hai il diritto di crollare, respirare, e poi ricominciare. E queste frasi sono lì per questo: non per farti credere che la vita sia sempre leggera, ma per ricordarti che tu puoi attraversare anche le tempeste più buie.
Quando ho scritto il libro “Il mondo con i tuoi occhi“, ho pensato a persone proprio come te. A chi si è sentito fuori posto, a chi si è convinto di essere “sbagliato” solo perché non si incastrava nei modelli che gli altri imponevano. In quelle pagine non troverai ricette facili, ma strumenti veri per capire cosa ti fa bene, cosa ti ferisce, e come costruire una felicità che non sia una copia sbiadita di quella altrui.
È un libro che ti accompagna passo passo, senza giudizio, dentro la tua storia e le tue ferite. Ti aiuta a riconoscere quelle voci interiori che ti hanno fatto credere di non essere abbastanza e ti insegna a sostituirle con parole che nutrono, che danno respiro, che ti restituiscono spazio. Leggendolo, non sentirai di essere “istruito”, ma di essere ascoltato, accolto, visto. Perché ciò che conta davvero non è diventare qualcun altro, ma imparare a stare dalla tua parte, anche quando sembra più difficile.
Se oggi ti sembra di non farcela, ricorda: ogni passo che fai verso di te è già una vittoria. E ogni parola gentile che ti rivolgi è un seme che, col tempo, darà frutto.
Il mondo con i tuoi occhi è lì per quando vuoi, come un amico che non ti lascia mai la mano. Non devi leggerlo tutto in una volta: puoi aprirlo quando hai bisogno di ritrovarti, o di ricordarti che, anche nei giorni più duri, dentro di te c’è ancora luce. Non aspettare il momento perfetto. Inizia ora, con una sola frase, con una sola pagina. Perché il vero cambiamento non nasce quando tutto va bene: nasce quando scegli di amarti anche quando ti sembra impossibile. Il mio libro è disponibile in libreria e qui su Amazon
E se ti va, seguimi sul mio profilo Instagram: @anamaria.sepe.
Ti aspetto lì per continuare il viaggio