In ogni relazione a due, soprattutto nei periodi più intensi, quelli della costruzione del rapporto, quando si gettano le basi per la condivisione, esiste uno spazio di incertezza, tipico della normale crescita di ogni storia d’amore.
Lo spazio dell’incertezza è uno spazio, per quanto faticoso, funzionale, all’evoluzione del rapporto stesso.
L’importante è non farsi travolgere dai dubbi, e rispettare le caratteristiche del sentimento che si sta vivendo, che ha un procedere diremo a “singhiozzo”, poiché a volte ci fa avanzare in modo cauto, accordando la fiducia all’altro con parsimonia, altre in modo travolgente ed impulsivo.
Ed è dall’alternanza di questi stati d’animo ambivalenti, che scaturiscono le domande più comuni:
Questa persona è davvero la persona giusta per me? Le sue qualità ed i suoi difetti reggeranno il confronto con i miei?
Il carico emotivo che amplifica
Vi sono in ogni storia d’amore momenti magici, in cui sembra che sia tutto perfetto, e vi sono momenti in cui, una frase all’apparenza banale, getta l’ombra lunga del sospetto sul nascente rapporto.
Spesso si tratta solo di banali aspettative disattese, o di piccole contrarietà di poco conto, la cui importanza viene amplificata dal carico emozionale, che si aggiunge all’interpretazione personale degli accadimenti.
E’ importante tener presente che in ogni inizio di relazione, il campo emotivo di ognuno è battuto delle “emozioni libere” (attesa, trepidazione, gioia, paure,etc), ovvero emozioni allo stato nascente, non ancora codificate in schemi mentali, in idee, o opinioni sulla persona che ci interessa. E’ il momento dei sogni ad occhi aperti, e della mente che tenta di arginare, le incursioni emozionali provenienti dallo stato nascente dell’ innamoramento.
Nello stato nascente di un amore, si produce una sorta di infatuazione fisiologica, l’idealizzazione del partner è una costante, ed è anche normale che avvenga, ci piace individuare del nostro amato, unicità, particolari che noi soli, siamo in grado di cogliere, ed infatti è proprio così, non ne saremmo innamorati per l’appunto se fosse diverso, ci piace guardare l’altro come se fosse una perenne fonte di sorpresa e di entusiasmo!
E poiché ogni medaglia ha il suo rovescio, è anche il momento in cui insicurezze e ansie s’insinuano nei pensieri, procurando piccole sofferenze.
Ogni inizio di un legame affettivo è tempestato da queste esperienze forti e strutturanti, che servono a gettare le basi per il futuro di quella coppia, ed in un epoca in cui le relazioni umani, restano il campo di battaglia delle disarmonie personali, è indispensabile seguire un breve decalogo di semplice ed efficace buon senso.
Rispetto dell’alterità
Il nostro partner è innanzitutto una persona come noi, ha un suo mondo interiore e un proprio personale modo di vedere la realtà, differenze di punti di vista possono rendere la relazione più arricchente e stimolante, le differenze se gestite come opportunità, e non come limitazioni, aiutano ad avere un contatto con la realtà più flessibile e creativo.
Confrontarsi senza criticare
Le critiche non servono, anche se è giusto sottolineare ciò che ci piace e ciò che non incontra il nostro piacere, sarebbe meglio evitare di sottolineare con rigidità il nostro punto di vista, non si tratta di vincere una battaglia, e neppure bisogna fare una lotta ogni volta che si intendono far conoscere all’altro le proprie ragioni, si tratta di confrontarsi nell’apprezzamento e nel rispetto reciproco.
Compiacere per non dispiacere
Al contrario del punto precedente, aderire in modo acritico ad ogni richiesta del partner, solo per fargli piacere è un altro errore grossolano, perché non consente all’altro di conoscerci veramente, e da vita ad una serie di illusioni pericolose.
Per anni in una coppia, la donna non aveva mai saputo che al compagno non piacesse la pizza, una innocente bugia compiacente, imbastita al primo appuntamento, era stata per lui una condanna, infatti da quel momento l’uomo aveva dovuto mangiare pizza ogni sabato sera, e per timore di dispiacere la partner, non aveva mai espresso la sua preferenza.
Si era venuta a creare con il tempo una tal situazione di malcontento, che alla fine la verità venne a galla in modo drammatico, dando un forte scossone alla relazione, infatti la donna estese a “tutta” la relazione il significato di compiacenza utilizzato dall’uomo, e mise in discussione anche altri aspetti del loro rapporto.
La piccola bugia iniziale detta per accondiscendenza divenne per lui una spada di Damocle, e motivo di conflitto.
Restare se stessi
Ricordarsi chi si era prima di incontrarsi, e soprattutto non dimenticare che l’innamoramento è avvenuto tra due persone che avevano quelle preferenze, gusti, peculiarità, e che la familiarità che si va instaurando con il tempo, non deve essere un motivo per abbandonare le proprie passioni, annientando la propria identità, pena lo svuotarsi della relazione in una ripetitività che alla lunga toglie incanto e bellezza alla storia d’amore.
Infine un pizzico di leggerezza, che non significa superficialità, è sempre un toccasana, saper ridere di sé stessi insieme al proprio partner, smussando gli angoli, territori di estenuanti discussioni, resta il modo più semplice per volersi bene.
A cura di: Monica Fiocco, psicopedagista
master counselor ad approccio Integrato
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