Ahi la gelosia. Sentimento che porta con sé un forte carico emotivo. La gelosia spesso fa paura tanto a chi la subisce, quanto a chi la prova. La gelosia può assumere tante forme: può sperimentarla un bambino nei confronti dei genitori, o più frequentemente in età adulta, verso il partner.
La gelosia nasce da una paura
Ma, cos’è esattamente la gelosia? Si può identificare come un sentimento che nasce da una paura, ovvero quella di perdere la persona amata. Che sia a causa di un tradimento o di un abbandono determinato dai più svariati motivi, ciò che alimenta la gelosia è la paura della perdita.
La gelosia è un’emozione universale, appartiene ad ogni cultura ed è presente da sempre. Fondamentalmente nasce come “strategia di difesa” verso se stessi, nei confronti di ciò che fa stare bene. Nasce per perseguire la protezione del proprio benessere. È frutto di una paura, quella dell’abbandono e per questo merita di essere accolta e non giudicata.
Molto spesso viene condannata, infatti, chi la subisce il più delle volte, ne è infastidito, eppure, se non esagerata o patologica, la gelosia è indice di amore e investimento nei confronti di una storia d’amore. La gelosia è un’emozione complessa, una commistione di amore e paura. È probabilmente l’emozione più complicata da gestire.
Nelle relazioni sentimentali spesso la gelosia nasce dalla percezione di “minacce esterne”, ovvero tutte quelle persone che rappresentano “rivali in amore”, che ipoteticamente potrebbero minare il proprio rapporto allontanando il/la partner. Così anche come ha specificato Robert L. Leahy nel suo libro “la cura della gelosia”, la gelosia “È rabbia verso qualcuno che consideriamo un intruso o avversario. È risentimento verso chi temiamo possa abusare della nostra fiducia”.
Il bisogno di controllare il partner
Con l’avvento della nuova tecnologia, ad oggi si assiste in molti casi ad un controllo esagerato nei confronti del proprio lui/lei. Controlli paragonabili a quelli di un detective. I più abili con la tecnologia non si limitano più a verificare gli sms o le e-mail, ma addirittura riescono a “geo- localizzare” il/la partner per riuscire a sorvegliare tutti i suoi spostamenti, verificando poi se coincidono con quanto affermato dallo/dalla stesso/a.
Condannando tale comportamento come esagerato, senza approfondirne i motivi, si corre il rischio di peccare di superficialità. Premesso che ogni persona ha un proprio sistema di valori attraverso il quale mette in atto azioni, prende decisioni, e vive la propria vita, non dimentichiamoci che ci sono tante variabili che hanno un ruolo importante nel determinare la gelosia. I processi attraverso il quale l’influenza di tali fattori avviene, è completamente irrazionale, come del resto, nella loro magia, lo sono tutte le emozioni.
Un fattore che interviene nel mediare la gelosia, è sicuramente il valore che si attribuisce alla propria relazione. Talvolta, la percezione di un minor grado di investimento da parte del partner all’interno della relazione, può essere un valido motivo per innescare sentimenti di gelosia. Si sperimenta così vulnerabilità, a causa della sensazione di essere l’elemento che, all’interno della coppia ha meno “valore”.
Emerge la delusione perché non ci si sente contraccambiati nei propri sentimenti e nell’impegno riposto nel rapporto. In tutto questo, anche la sicurezza in sé stessi può vacillare, così come la fiducia nei confronti dell’altro/a. Si è così più attenti nei confronti dei/delle possibili rivali, e quindi maggiormente gelosi/e. Frequenti sono i comportamenti di confronto tra sé e chi si ritiene più affascinante, attraente. Confronto che tendenzialmente, conduce a trovare ogni mezzo per evitare che il/la rivale possa avvicinarsi al/alla proprio/a partner.
La mancanza di autostima
La mancanza di autostima è forse la variabile che più di ogni altra determina la gelosia. L’autostima altro non è che l’amore per sé stessi, e se non ci si ama, ci si convincerà che nessuno possa farlo. L’autostima si costruisce durante tutto l’arco della vita, e l’infanzia, è il periodo cruciale per far si che si possa costruire un solido “amor proprio”. Per far si che questo accada occorrono i rimandi degli adulti significativi (genitori, nonni eccetera); le loro parole piene di stima, devono riempire quel contenitore interno chiamato “amore per sé stessi”.
È fondamentale che le figure di riferimento ci facciano sentire degli d’amore. Poi interverrà la vita a mediare l’autostima, attraverso le amicizie, la scuola, il lavoro, le esperienze positive o negative. Quando ciò avverrà è importante che sia già stata costituita una solida base di autostima, altrimenti il rischio è quello di veder sfumare la percezione del proprio valore.
Ecco allora che, potenziando o costruendo la propria autostima sarà possibile essere meno schiavi della gelosia. Solo la consapevolezza del proprio valore, ma sopratutto, la consapevolezza di essere persona degna d’amore, possono mitigare la paura di perdere il/la partner.
Per far si che la gelosia non diventi un capestro, per far si che paradossalmente diventi la causa della rottura del rapporto, occorre saperla controllare e non farsi controllare da essa.
Veronica Rossi, Psicologa e Mental Coach
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