“Chi accontenta è contento, ma non sarà mai felice”. Un po’ come quel vecchio detto che cita “Chi si accontenta gode”. Forse, ma di certo non raggiungerà la felicità.
Può sembrare difficile, ma in realtà, l’accontentarsi ha dei segnali molto evidenti nella vita di tutti i giorni. “Una persona che si è accontentata di una relazione, benché mediocre o comunque non soddisfacente, prova rancore, rabbia, delusione, frustrazione, insoddisfazione”, sostiene l’esperta. “Chi si è accontentato vede enormi i difetti del partner.
Queste persone hanno un velo negli occhi, quando parlano della loro metà, i loro occhi non brillano, la loro voce non s’infiamma. Rimangono passivi e insoddisfatti. Come se non fossero stati nutriti, appunto, d’amore. Rimangono sempre affamati”. In effetti, quando siamo sazi non cerchiamo altro.
In alcuni casi, accontentarsi va comunque bene? Guardare ai difetti del partner con uno sguardo realista non vuol dire accontentarsi. In uno dei libri di psicologia di Gottlieb, l’autore scrive che tendiamo a essere troppo perfezionisti quando guardiamo agli altri.
Vediamo facilmente i loro difetti, ma vanno accettati, in parte. E questo non significa accontentarsi, bensì essere realisti. La mediazione, avere un po’ di flessibilità va bene nelle relazioni, è quello che ci permette di amare persone diverse.
Quando ci si accontenta, invece, si vede che non c’è quel senso di “sazietà”, e lì è una nostra scelta. Questo neutrale e pacifico non-amore, oppure vogliamo di più? Vogliamo essere felici?
Inoltre, secondo il magazine di relazioni Bolde, ci sono alcuni piccoli segnali che ci permettono di capire se stiamo andando nella direzione dell’accontentarci del nostro partner, oppure no.
Vivere due vite completamente separate
Lasciarsi reciprocamente i propri spazi è cosa buona e giusta, nonché il segreto per una relazione sana e duratura. Non c’è motivo di rinunciare alle amicizie, al corso di yoga o la palestra, le cene con gli amici d’infanzia o al piacere di cucinare.
Ma una cosa è essere una coppia fatta di due persone indipendenti che sanno stare bene anche separate, e un’altra è non condividere niente.
Non avere niente in comune
Essere completamente diversi va bene all’inizio di una relazione, ci rende eccitati, estasiati, propensi a scoprirci l’un l’altro. Ma dopo che il rapporto si è stabilizzato ed è subentrata una certa intimità, condividere i valori importanti, la visione del mondo e alcuni interessi è fondamentale.
È impossibile avere tutto in comune, e fa bene avere anche interessi diversi, così da scambiarsi idee e punti di vista, ma se non c’è niente, proprio nulla, che si condivide, allora che senso ha stare insieme? Scegliere di rimanere con un partner completamente distante da noi equivale ad accontentarsi.
La visione binoculare dell’amore
Passare il Natale con la persona che ami è un desiderio che abbiamo tutti. Il compleanno, San Valentino, le festività di primavera, l’anniversario.
Le occasioni speciali fanno la coppia innamorata. Se tutto questo non vi appartiene, se siete arrivati al punto che un giorno vale l’altro e non esistono giorni speciali, forse quello è un segno che vi siete accontentati. Seduti sugli allori, mentre guardavate il vostro amore appassire come una rosa d’inverno.
Tratto dal web