La crescita psicoemotiva di una persona è ben precisa e segue tappe specifiche, ognuna di queste con propri obiettivi da perseguire. Durante l’infanzia e l’adolescenza il bambino deve essere attratto dal mondo esterno, vivere con leggerezza e iniziare a creare la propria identità sociale. Il gioco, senso-motorio o di imitazione, diventerà un aspetto fondamentale per lui, da eseguire con i genitori o con altri bambini.
I genitori in queste fasi hanno un compito fondamentale, ovvero essere presenti per il proprio figlio e rispondere correttamente dal punto di vista emotivo alle sue richieste. Basta un solo sguardo della madre per soddisfare l’emotività del bambino.
Se, però, ciò non è presente, si corre il rischio di incorrere nel fenomeno ‘dell’adultizzazione infantile’, ovvero il bambino che non ha vissuto il suo tempo, che è già nato grande.
Ciò capita quando vengono date eccessive pressioni emotive, il bambino rimane spesso da solo in casa, senza nessuno con cui giocare, o nel caso della presenza dei genitori solo fisica e non emotiva, ognuno nel suo mondo e senza manifestazioni d’affetto.
Il bambino si trova così catapultato in mondo dove è al pari dei suoi genitori, deve prendere autonomamente decisioni, non deve sottostare alle regole impartite dal caregiver e altro ancora.
Gli effetti dell’adultizzazione infantile
Può sembrare un aspetto di poco rilievo, ma un bambino adultizzato può avere tanti problemi in futuro, soprattutto dal punto di vista emotivo e dell’umore. Il rischio è quello di diventare adulti anaffettivi, che non riescono a provare affetto e ad attaccarsi a una persona, tendono ad isolarsi, sono troppo autonomi, eccessivamente concentrati solo su sé stessi e pertanto non riescono a provare fiducia verso l’altro.
Quelle poche relazioni che si riusciranno a creare saranno sol per mero raggiungimento di scopi, senza nessun coinvolgimento emotivo.
Questo accade perché l’adulto non ha avuto il sufficiente contatto fisico e mentale da bambino, quindi non saprà a sua volta dimostrare i propri sentimenti, rimanendo con un carattere molto rigido, e difficilmente si metterà in discussione e ammetterà un proprio sbaglio o errore.
Purtroppo, ciò influenzerà anche le relazioni amorose. Per fortuna capita a tutti, almeno una volta nella vita, di innamorarsi, ma queste persone si trovano in estrema difficoltà tanto da rendere complicato il rapporto con il partner.
Non abbassano mai le difese, discutere con loro è sempre avere un muro davanti, convinti delle proprie idee di pensiero e non aperti al confronto.
La soluzione all’adultizzazione infantile non è affatto semplice, soprattutto va cercata col tempo e con calma. È importante riuscire pian piano ad aprirsi verso il mondo esterno, imparando a fidarsi e provare affetto verso una persona, lasciando andare il passato, contrassegnato da ripetute delusioni emotive.
Concordo pienamente con i commenti, bellissimo articolo che esprime con chiarezza la sofferenza ed il superamento! Pure io ho scelto la prima strada, se tornassi indietro lo rifarei prima!!
Argomento interessante.
Credo sia diffuso..come problema…più di quanto si pensi.
Bellissimo articolo…. Letto e riletto…capita ogni tanto ritrovarsi in qualche articolo ma questo mi ha risvegliato tanti ricordi e mi sono data molte risposte…. Tanto tempo fa ho scelto la prima strada… Auguro a tutte le Marie la forza di poter e saper scegliere quella strada
Bellissimo articolo e molto veritiero! Per me é stato davvero la chiave di volta perdonare i miei genitori e continuare a volergli bene per quello che sono senza sperare più che quel ruolo lo rivestano. Ora siamo in pace ed io ho ritrovato tanta forza. Coraggio a tutte le Marie del mondo <3