Dimmi che padre hai e ti dirò che uomo cerchi

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L \\\'Autore di questo articolo è uno psicologo o psicoterapeuta.


Se, per esempio, nostro padre è sempre stato rispettoso nei nostri confronti, tendenzialmente non cercheremo a tutti i costi l’approvazione maschile. Mentre un papà che ha impostato un rapporto conflittuale con noi ci spingerà a gettarci tra le braccia di partner scostanti, quando non distaccati. Le variabili, in realtà, sono diverse: ci sono donne che cercano un uomo che ricordi per filo e per segno il papà, laddove altre vogliono un partner che sia esattamente agli antipodi rispetto al genitore.

In questo articolo abbiamo raccolto a titolo esemplificativo 5 tipologie di padre: cercheremo di spiegarvi come il loro carattere e il loro atteggiamento possano influenzare la scelta del nostro partner.

1. Il papà autoritario

Un papà autoritario è un genitore molto concentrato sui nostri doveri, sull’insegnamento di ciò che sarebbe giusto e ciò che invece sarebbe sbagliato, un padre che analizza il nostro comportamento nei minimi dettagli e non manca di sottolineare, in modo più o meno pacato, quelli che secondo lui sono errori, grandi o piccoli che siano.

Chi ha vissuto un rapporto di questo genere col papà sa che, razionalmente, vorrebbe un uomo che si comporti all’opposto, salvo poi finire per accoppiarsi, nella stragrande maggioranza delle volte, con uomini in grado di dominarci. Questo perché nonostante la nostra consapevolezza, la presenza di un “padre-padrone” impedisce il pieno sviluppo delle nostre capacità di libera espressione. Per questo, anche con l’aiuto di uno psicologo, se servisse, dovremmo orientarci su partner molto aperti al dialogo, capaci di ascoltare ma al contempo di non giudicare, con i quali sia possibile creare una relazione paritaria e basata sul confronto e sulla comunicazione.

2. Il papà amicone

Nell’infanzia e nell’adolescenza un padre-amicone sembra una vera e propria manna dal cielo. Ma non di rado un rapporto di questo genere ci rivela i suoi limiti quando cresciamo. Probabilmente, se abbiamo avuto un papà di questo tipo, siamo state abituate a un genitore che non si è mai imposto, che non ha mai preso decisioni per noi – nemmeno quando sarebbe stato necessario farlo – e che ci ha sempre detto sì, una sorta di salvezza contro gli eventuali “No” – magari più che giustificati – della mamma.

Un papà-amicone potrebbe inconsciamente gettarci tra le braccia di uomini spensierati, leggeri, talvolta superficiali e infantili, ma tuttavia poco sicuri di sé e dei propri obiettivi, tanto da lasciare tutte le responsabilità della coppia sulle nostre spalle. Se siamo incappate in relazioni di questo tipo, dovremmo fermarci per un momento a pensare che forse sarebbe meglio per il nostro benessere e la nostra stabilità avere accanto un uomo sicuro di sé, molto concreto, che sappia prendersi le responsabilità del caso senza tuttavia soffocarci. Nulla vieta che la scelta cada su un partner più ironico e spensierato, ma facciamo attenzione a non trasformarci da partner in seconde mamme.

3. Il papà disinteressato

Se abbiamo avuto un papà disinteressato, ci siamo abituate a crescere con un genitore che non ci ha mai davvero supportate, che non si è mai realmente interessato alle nostre ambizioni, ai nostri progetti e alla nostra vita, pur magari non facendoci mancare nulla in termini materiali.

Un papà di questo tipo può generare in noi qualche problema di comunicazione emotiva, portandoci così a maturare una sorta di avversità nei confronti degli uomini, convinte come siamo ormai che nessun uomo possa davvero capirci, amarci o sostenerci, con il relativo carico di rabbia, insoddisfazione e insicurezza. Potremmo ritrovarci a inseguire partner egocentrici e narcisisti, oltre che poco affidabili, ma in questo caso dovremmo fare molta attenzione: per risolvere i nostri squilibri interiori potrebbe aiutare un uomo empatico, caloroso e realmente interessato a ciò che ci accade ogni giorno.

4. Il papà perfetto

Un papà come quello che stiamo per andare a descrivere è niente meno che perfetto: affidabile e sempre al nostro fianco per un consiglio, interessato alla nostra vita e ai nostri progetti, capace di autorevolezza quando serve e sempre affettuoso e rispettoso con la mamma. Quasi una chimera.

Chi ha avuto la fortuna di convivere con un papà di questo tipo sa che tuttavia possono esserci contraccolpi nella scelta del partner: alcune donne, infatti, tendono ad avere relazioni con uomini scialbi e inconcludenti giusto per dimostrare a se stesse che il padre tanto amato rimane sempre e comunque il migliore.

D’altro canto è pur vero che il nostro papà è stato in grado di regalarci una vita da donne sicure di sé , con autostima e convinte delle proprie potenzialità e possibilità, capaci di avvicinarsi in modo sereno agli uomini, di cui non abbiamo mai avuto ragione di aver timore.

Dovremmo quindi cercare un partner che, come nostro padre, sappia dimostrare di essere realmente interessato a noi, e che in più ci faccia sentire estremamente sensuali e desiderabili, magari anche attraverso un pizzico di gelosia al momento giusto.

5. Il papà romantico

L’aggettivo “romantico” dev’essere naturalmente inteso in senso lato: ci riferiamo a un papà che è un po’ un eterno bambino, poco concreto e molto concentrato su ideali spirituali e varie forme di creatività, contraddistinto da scarsa pazienza ma capace di atteggiamenti molto affascinanti, che tuttavia trasmettono alle figli insicurezza, ansia e fragilità.

Eppure capita, nemmeno di rado, che le donne che hanno avuto un padre simile restino innamorate a vita di quella figura maschile, tanto da desiderare un compagno “ideale” al quale attribuire valori inesistenti, frutto del proprio immaginario e della propria ricerca.

Questo si trasforma, sul piano della coppia, in un rapporto fatto di dipendenza e frustrazione, ricco di delusioni. Non dobbiamo rinunciare a priori a un uomo creativo e con una sfera spirituale spiccata, ma cerchiamone uno che abbia anche un lato pragmatico pronunciato, che sia paziente e maturo.

In generale, amiche, potremmo dire che un figlia ferita dal rapporto col padre potrà cercare nel partner un surrogato paterno; è pur vero che siamo anche in grado di rimuovere il dolore eventualmente causato dal papà attraverso una rabbia costruttiva e sana, che ci consente di liberarci dai “fantasmi” per costruire una relazione non già con un uomo che ci ricordi il papà, ma con il partner più giusto per noi.

15 commenti su “Dimmi che padre hai e ti dirò che uomo cerchi”

  1. Concordo pienamente con l’autore di questo articolo!!!!!.
    Purtroppo i padri autoritari e anaffettivi creano nelle figlie carenza di autostima e danni psicologici permanenti.
    Ma vi è di più, nella maggior parte dei casi, continuano nel tempo, a reiterare i medesimi errori, essendo convinti di essere nel giusto.

  2. La mia ex ha avuto un padre di tipo 4 (“inimitabile”), infatti io e lui siamo sempre stati molto in sintonia ed io mi rivedevo molto in lui, nonostante la differenza d’età. La madre invece, bravissima donna, l’ha educata in maniera un po’ troppo rigida ed il solo nominargliela le faceva salire il nervoso.

    Ho capito l’importanza del rapporto con i genitori solo quando lei mi ha lasciato improvvisamente e senza motivo dopo una bellissima storia di tre anni per iniziare una relazione “aperta” con un uomo molto più grande, vedovo, con bambini e decisamente inappetibile (fisicamente e a livello di personalità) per una bellissima ragazza di trent’anni come lei. Il così detto fenomeno del “ghosting affettivo”.

    E’ stata una botta terribile, mi sono rivolto ad una psicologa. Lei mi ha fatto porre l’attenzione sul rapporto materno, spiegando come la mia ex stia cercando (in maniera illusoria) una relazione in cui possa sentirsi la parte dominante (mentre con me era una relazione assolutamente paritaria e reciproca).

  3. Io ho avuto un papà distante e anaffettivo ma carezze mai coccole solo rimproveri e altro. Ora sono sposata da 4 anni con un ragazzo che all’ inizio era dolce buono sensibile il meglio che potevo avere da dopo sposati tutto è cambiayo. È freddo non dice mai ti amo non mi dà sicurezze e non siamo quindi più felici ma non ho coraggio di lasciarlo perché ho paura senza di lui e lui mi vorrebbe lasciare ma ho supplicato di non farlo.sono in crisi a volte penso cosa fare.

  4. Io nn ho mai avuto una mamma e neppure il papà,il padre che ho avuto era il nono che è venuto a mancare quando avevo 8anni ..e nonna 10 …ma vi posso assicurare che il fatto di aver avuto un padre nn mi ha mai ostacolato nel amare e dare amore …anzi sono una donna passionale e super afetuosa

  5. Sarebbe corretto riportare anche il nome dell’autrice dell’articolo, non solo “tratto da Repubblica”.

  6. La prossima volta che mi interessa una Donna le dico che voglio conoscere suo padre.:)

  7. io avevo 11 anni quando ,improvvisamente, un infarto lo ha stroncato in casa…io ero presente e ll ho visto star male

  8. Io mai conosciuto . Infatti non sono riuscita a legarmi a nessuno. Ne ho conosciuti tanti. Alla fine io non stimo ne gli uomini ne le donne. Sono centrata a farmi da padre e madre.

  9. Nell’articolo si fa riferimento a 5 tipologie di padri, ma poi se ne elencano solo 4. Refuso?
    Comunque sia, articolo interessantissimo e soprattutto verissimo. Avevo sentore che la mia storia fosse andata a rotoli non solo per colpa mia; ora ne ho conferma. Il padre della mia, ormai prossima ex-moglie, è un uomo pessimo, a detta della stessa moglie, quindi non per mio giudizio, e purtroppo la mia ex mi avrebbe voluto pessimo come lui. Io avrei voluto pure cambiare, ma se era per diventare migliore e non peggiore di quello che sono.

  10. Anche io a 8 anni.
    Io li faccio scappare 🙂
    Così si ripete sempre l’abbandono a cui sono abituata

  11. E per chi come me è rimasta orfana a soli 11 anni? Ho pochi ricordi alcuni molto definiti altri meno. Mio padre era un uomo dedito alla famiglia e al lavoro socievole e attento poco espansivo nelle.manifestazioni di affetto ma attento ad accontentarci con per esempio una gita al lago un gelato dei giochi che sapeva ci piacevano. È morto in un incidente l’ultimo suo ricordo è il bacio di saluto prima di andare al lavoro.

  12. Bellissimo articolo e assolutamente reale. Io ho sbagliato tutto e sto ancora lottando con gli aquiloni. Purtroppo

  13. Penso che il problema di fondo sia durante il periodo di conoscenza dell’altro/a essere se stessi.. sinceramente, senza nascondere niente del proprio vissuto bello o brutto che sia..
    Non ci si ama solo a letto.. anzi..questo può creare affinità che sicuramente non bastano a costruire rapporti duraturi e validi ..
    Poi arrivano i figli ..che cedono in noi ciecamente..molti li fanno come collante a relazioni in via di estinzione ..ma è un grande egoismo e di questo i bimbi ne soffrono ..soffre tutta la famiglia inutilmente.. buona vita

  14. Il n 3 è mio padre! Azzeccatissimo purtroppo, dopo vari rapporti malati con uomini egoisti ed una figlia fatta da single ho trovato l’amore a 35 anni : deciso, empatico e innamorato.

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