Correggere quei pensieri automatici che ti infelicitano la vita

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Psicopedagogista e Counselor ad Approccio integrato, formatrice. Esperta in percorsi di crescita personale e sviluppo del potenziale umano.

Come fare per correggere i nostri pensieri, quelli che arrivano inaspettati ogni volta che un evento esterno negativo, come una discussione, un malinteso, o una azione che giudichiamo sbagliata  rompe l’armonia delle nostre relazione più importanti?

Osservare ed ascoltare i propri pensieri ogni qualvolta qualche avvenimento esterno ci ostacola nel rapporto con le persone che amiamo, significa provare a spezzare l”effetto cascata” che accende le reazioni emozionali, come rabbia frustrazione, delusione, rancore.

Quando un pensiero ti domina lo ritrovi espresso dappertutto, lo annusi perfino nel vento.
Thomas Mann 

La psicologia cognitiva ci aiuta a comprendere come il nostro cervello, è sommerso dal fluire di pensieri automatici, a cui appartiene un criterio “bianco/nero” a volte decisamente esagerato, e non attinente alla verità oggettiva degli eventi che stiamo vivendo.

Noi esseri umani abbiamo una caratteristica psicologica comune, ovvero quella di ingannarci tramite modalità di pensiero che tendono a confermare l’idea che abbiamo di noi, del mondo e degli altri. Gli autoinganni talvolta risultano funzionali per il nostro benessere, aiutandoci a superare piccoli momenti di crisi. In alcuni casi, però, essi risultano i fattori di scompenso e di mantenimento di problemi psicologici e forme di disagio. Queste modalità di pensiero disfunzionali sono chiamate distorsioni cognitive, intendendo con questo termine quei processi psicologici viziati che ci portano a interpretare in maniera disadattiva gli eventi che ci accadono.

Questi “falsi” pensieri o appunto distorsioni cognitive, alquanto paradossalmente, perché ritenute frutto della logica, sono irrazionali, e insensate.

Il meccanismo base della cosidetta distorsione cognitiva, agisce all’interno di una sequenza definita a b c (ovvero antecedente, atteggiamento, conseguenza), non è così semplice imparare a riconoscerle, possiamo provare a elencarle per dare uno spunto di riflessione, che possa accompagnarci ogni volta, che ci accade.

L’importante è imparare a guardare al proprio monologo interiore, in modo appropriato, riconoscendo alcune delle più classiche e delle più tossiche:

VISIONE TUNNEL: i pensieri si caratterizzano per una percezione selettiva, ovvero vengono ricordate solo le parti negative della situazione ci si concentra sui problemi e non sulle risorse.

INTENZIONI PREANNUNCIATE: in questa distorsione ci sembra di saper leggere la mente altrui! Interpretiamo le azioni altrui e i sentimenti, senza averne un riscontro reale.

MAGNIFICAZIONE: Pensiamo l’avvenimento che stiamo vivendo, come l’unico tratto distintivo della relazione, amplificando gli aspetti problematici con frasi tipo:” Tu non sei mai…… oppure sei sempre il solito….etc”

ETICHETTATURA: etichettare il nostro partner con parole di ordine negativo, “stupido, pazzo, etc

RAGIONARE IN MODO ANTITETICO: anche definito ragionamento dicotomico, ovvero dividere tutto in giusto/sbagliato, buono/cattivo, etc

LOGICA FRATTURATA: riguarda il detto di fare di un “sassolino una montagna”, si va da un piccolo evento, a conclusioni generalizzate.

CONTROLLO DELL’ERRORE: pensare di essere responsabile della crisi relazionale, e che sia necessario fare qualcosa per cambiare le cose, ovvero evitare al minimo le possibilità di errore.

SCARICARE LA RESPONSABILITA’: pensare che in quella situazione è tutta colpa del partner, e per questo deve essere punito.

RAGIONAMENTO EMOTIVO: Credere che i nostri stati emotivi riflettano la verità, con pensieri del tipo “se sono in ansia allora sicuramente c’è qualche pericolo” (ragionamento emotivo tipico del disturbo di panico), oppure “mi sento un idiota, quindi evidentemente lo sono”, oppure se sento questa particolare emozione vuol dire che la colpa è tua!

Il primo passo per un atteggiamento più equilibrato nei riguardi di se stessi e degli altri, è proprio quello di riconoscere questi “falsi pensieri” per evitare che essi prendano il sopravvento sulla realtà della situazione che stiamo vivendo, le distorsioni cognitive sono forme comuni di “autosabotaggio” che possono rendere la vita difficile e complessa, uno sforzo per arginarli ed imparare a gestirle, insegna a vivere in modo più rilassato e vivificante la propria vita, e quella delle relazioni importanti.

“Tu sei al centro di tutte le tue relazioni, quindi sei responsabile della stima di te stesso, crescita, felicità e realizzazione. Non aspettarti che l’altro ti regali queste cose. Devi vivere come se fossi solo, e gli altri fossero doni che ti vengono offerti per aiutarti ad arricchire la tua vita.”

Leo Buscaglia

Monica Fiocco, Psicopedagogista e Counselor ad Approccio integrato


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2 commenti su “Correggere quei pensieri automatici che ti infelicitano la vita”

  1. Tutto vero …. ma quando poi si riconoscono i segnali come si fa ad uscirne e non farsi trascinare? …. manca sempre l’ultimo pezzettino cioè la soluzione …. ed è la soluzione che serve

I commenti sono chiusi.