Come gestire le pressioni emotive e ritrovare se stessi

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L \\\'Autore di questo articolo è uno psicologo o psicoterapeuta.

Mantenere un grado di consapevolezza, un senso di calma e al contempo un senso di agency ma contenitivo in questa fase di emergenza è molto difficile poiché la nostra psiche è sottoposta ad uno stress emotivo a cui non è abituata ed è necessario comprendere che ognuno di noi reagisce in maniera differente.

Lo stress si trasforma in rabbia

Lo stress emotivo rischia di trasformarsi in rabbia verso chi non ha colpe. Bisogna ricordarsi che in situazioni di stress spesso esce il peggio di noi e siamo richiamati ad autogestirci; ma è necessario essere consapevoli che si ha paura, che si è preoccupati e che si può essere responsabili per potersi gestire al meglio.

Possiamo respirare profondamente e chiederci “cosa possiamo fare in questo momento?”.

In primo luogo è importante rimanere connessi con noi stessi, le nostre paure, preoccupazioni ma anche con le nostre speranze, qualità, i nostri interessi, i progetti cominciati o pianificati, le relazioni importanti ci aiutano ad essere coerenti con il nostro modo di essere; ci forniscono il senso di stabilità e continuità.

Ciò che ci fa disconnettere da noi stessi e dagli altri spesso è la mancata comprensione emotiva verso i nostri stati (paura, disagio, negazione) e la comprensione verso gli stati emotivi e le reazioni degli altri.

La priorità è riuscire ad abbassare i livelli di stress emotivi a cui la novità del covid- 19 ci sta sottoponendo, la nostra psiche e il nostro cervello hanno necessità di abbassare i livelli tensione e di rimandare questioni di riflessione aperte e conflittuali a tempi più tranquilli.

Anziché farci sopraffare dallo stress emotivo è importante divenire “consapevoli” di ciò che sta accadendo e di come si può gestire il momento presente.

L’autodisciplina e la comprensione sono le risorse più grandi che ognuno di noi può riscoprire per se stesso e gli altri. E’ importante, a questo punto disciplinarsi selezionando la priorità del momento.

  1. Essere responsabili: sentirsi più o meno al sicuro è necessario per dominare ansie e paure.
  2. Abbassare i livelli di stress emotivo anziché aumentarli.

La responsabilità verso noi stessi e verso la comunità sta nell’attenerci e seguire le regole dettate dal decreto legislativo dell’11 Marzo – 2020 su www.governo.it e dalle nuove regole che saranno eventualmente emanate; sia nel seguire le regole di contenimento Ministero della Salute su www.salute.gov.it/nuovocoronavirus

Responsabilità verso la propria salute psichica

Responsabilità verso la propria salute psichica: rivolgersi agli esperti psicologi laddove si ha consapevolezza e necessità di essere ascoltati e sostenuti. La rabbia, o l’indifferenza, o l’ansia eccessiva sono manifestazioni che non portano a nulla e che probabilmente nascondono sempre la paura e la difficoltà a gestire situazioni stressanti.

Abbassare i livelli di stress emotivo

Qualsiasi tensione profonda attiva la secrezione di tre ormoni, i cosiddetti ormoni dello stress: adrenalina, noradrenalina, corticosteroide. Sebbene questi ormoni funzionano come parte difensiva del corpo possono produrre un’alterazione fisiologica ogni qualvolta che la loro secrezione è troppo intensa e prolungata.

Ciò ha dato origine al concetto di malattia da stress (Selye,1976).

La tensione che incanaliamo in noi attribuita a paure, preoccupazione, confusione, tensioni familiari o lavorative si inceppa in stress e ansia emotiva.

Cercare di mantenere e ripristinare un senso somatico, viscerale e di controllo di questo presente aiuta a non abbassare le difese immunitarie e a mantenere più o meno l’equilibrio emotivo di cui abbiamo bisogno.

Dobbiamo ricordarci che l’ansia segnala la necessità di mobilitare risorse interne e motivare all’azione costruttiva vediamo come abbassare i livelli di stress e quali risorse rintracciare:

1. Contenere le informazioni esterne; la risorsa in questo caso è la vostra capacità di selezionare le informazioni attenendovi alle fonti certe sopracitate;

2. La precarietà e le malattie spaventano tutti noi, siamo nell’universalità di ciò che attraversa l’umano;

3. Riconoscere e condividere la paura del momento ci aiuta a ristabilire in senso umano e di realtà; divenire consapevolmente agenti di noi e della situazioni in cui viviamo ma più un po’ più bravi del solito per evitare il disequilibrio psicofisiologico;

4. Mantenere uno stato di consapevolezza di ciò che sta accadendo ci aiuta al contempo ad affrontarlo nel presente senza che poi restino residui traumatici e di paura nel tempo.

5. Ignorare la realtà interiore, le paure, le preoccupazioni deteriora in senso reale della propria persona.

6. Stare troppo in silenzio (ma rispettate chi lo fa) illudendosi di controllare la paura stressa ulteriormente la psiche, il nominare ciò che sta avvenendo offre la possibilità di esercitare un senso di agency e controllo.

7. Motivarsi verso azioni costruttive circoscritte al vostro spazio di azione;

8. Parlarne con chi può ascoltare e capire la vostra ansia quindi con persone rassicuranti, il telefono in questo caso è il mezzo più protettivo, non vergognarsi di rivolgersi ad esperti;

9. Cercare di rispettare gli spazi interni e rimandare le discussioni in momenti più favorevoli della nostra vita è utile per non creare ulteriori tensioni;

10. Sì alle tecniche di meditazione, di rilassamento, alla mindfulness e allo sport consentito in casa o negli spazi aperti consentiti;

11. Riconoscere, percepire e comunicare il vissuto del momento a qualcun altro aiuta a contenersi. Vi consiglio di non vergognarvi delle vostre preoccupazioni ma al contempo di non creare allarmismi nelle persone che vi sono vicine.

In questo caso siamo in tanti che si sono organizzati per contenere l’ansia del momento;

12. L’ansia va regolata con una reale valutazione cognitiva contestualizzarla alla situazione del momento. Valutate le condizioni di reale contagio ed evitarle, stare a casa vi salva da tutto ciò, ma se vi sentite oppressi prendere una boccata d’aria in sicurezza vi aiuterà;

13. La permanenza a casa può essere un occasione per riscoprire qualcosa che vi piace, come cucinare, leggere, dipingere, suonare, ricamare, riposare, disegnare, fare attività fisica, basta un tappetino e un po’ di musica, giocare con i vostri figli se ne avete etc.

14. Stare al sole, in giardino, sul balcone, fare una breve passeggiata (in spazi condominiali, dove è consentito e magari quando non c’è nessuno in giro) aiuta ad attivare endorfine e a rendervi più forti;

Siate creativi! selezionate anche qui le informazioni sopracitate (magari scrivetelo su un foglio) ciò aiuta non solo a prendere quello che vi serve in questo momento ma a sentirvi giustamente agenti della vostra scelta di gestione.

Continuate ad essere agenti della vostra vita anche se circoscritta nel vostro piccolo ambiente, mantenete le vostre coordinate interne che saranno le vostre sicurezze.

La creatività qualunque essa sia poi, come ci insegnano gli artisti, aiuta a metterci in contatto con la parte più giocosa e profonda e a creare qualcosa che ha che fare con noi e la nostra persona anche nei momenti di difficoltà;

se manteniamo la nostra identità coerente e non dimentichiamo chi siamo, i nostri interessi e i nostri progetti, i veri affetti, riusciamo a stare più tranquilli poiché nonostante tutto rappresentano le nostre coordinate di vita.

Marialba Albisinnipsicologa, psicoterapeuta or. psicoanalitico relazionale
Riceve nel suo studio di San Cesareo (RM). 
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