I meccanismi di controllo sono strategie impiegate per manipolare il comportamento altrui. Il loro obiettivo è esercitare potere e dominio. Un vero e proprio attentato all’autonomia individuale. A volte i meccanismi di controllo sono evidenti e manifesti. Ad esempio quando una persona si impone sull’altra in maniera diretta. Ma quando invece rimangono nascosti, spesso la vittima non li nota.
Meccanismi di controllo nelle relazioni
In questo ultimo caso, la vittima si trova avvolta in una ragnatela. Non è cosciente di ciò che sta succedendo. Per questo è molto importante imparare a riconoscerli ed evitarli. Possiamo distinguere cinque diversi meccanismi di controllo che spesso intervengono nelle relazioni.
1. Esercitare il controllo attraverso il senso di colpa
Costituisce uno dei meccanismi di controllo più comuni e dannosi. Genera linee di pensiero o idee che portano la vittima a sentirsi colpevole senza un motivo reale. Avviene in tutte le relazioni, ma soprattutto in quelle di coppia e tra genitori e figli.
Un tipico esempio è dato dalla persona che dice: “guarda tutto quello che ho fatto per te”. È probabile che questo individuo registri tutte le azioni svolte a beneficio dell’altro. E poi, per ognuna, ne chiede il pagamento. Si trasforma in vittima per far sentire l’altro colpevole. Molte volte ci riesce e ottiene il controllo della relazione.
2. Codipendenza emotiva
Spesso viene confusa con un affetto profondo, ma in realtà si tratta di un meccanismo nascosto e dannoso. La parola chiave della codipendenza emotiva è “necessità”. Consiste in una serie di comportamenti che fanno sentire l’altro indispensabile, quasi vitale. Non a caso, una delle frasi tipiche in questi casi è: “non posso vivere senza di te”.
Contemporaneamente, tale meccanismo comprende il messaggio contrario: “hai bisogno di me”. Così, si pongono in atto diversi atteggiamenti per evitare che il partner faccia ciò che è in grado di fare. Il manipolatore offre il suo aiuto e sostegno continuo, anche quando non viene richiesto. Diventa indispensabile in ogni situazione.
3. Offrire e negare affetto
In questo caso si può parlare di manipolazione emotiva. L’amore viene dato quando l’altro si comporta come desidera il manipolatore. Viceversa, quando questi non è soddisfatto o le decisioni del partner si scontrano con le sue esigenze, l’affetto viene negato.
Considerato un vero e proprio ricatto affettivo, non sempre è facile da individuare. Chi lo pratica esige obbedienza, affermando che è per il bene dell’altro. Oppure è convinto che dare e negare amore crei limiti positivi per la relazione.
4. Il raggiungimento di un obiettivo comune
Frequente nelle relazioni di coppia e tra genitori e figli. In questo caso, una delle parti “vende” all’altra la propria meta nella vita. Così, un obiettivo individuale diventa una meta condivisa. Anche quando l’altro non ne è pienamente convinto.
Si trasforma in una vera e propria spada di Damocle. Il promotore della scelta manifesta apertamente la sua delusione nei confronti dell’altro quando questi non agisce per raggiungere la meta comune. Questa può essere di tipo economico, avere dei figli, realizzare un sogno…
5. L’incesto emotivo
È uno dei meccanismi di controllo più frequente in famiglia. Avviene soprattutto tra la madre o il padre e il figlio. Il genitore, o figura di controllo, fa sentire al figlio di essere tutto per lui. Insieme formano un “fronte unito contro il mondo esterno”.
Di conseguenza, si capovolgono i ruoli: i figli diventano quasi dei genitori. Sono loro che aiutano, orientano e supportano il padre o la madre. A volte devono prendere decisioni o assumersi responsabilità che non gli appartengono. Imparano a dare molto, ma non si aspettano niente in cambio. Inoltre, fanno fatica a sviluppare il senso di individualità.
Tutti questi meccanismi di controllo nascosti sono presenti nelle relazioni umane. Nascono dall’insicurezza o dalla frustrazione e creano un circolo vizioso. È importante combatterli in quanto dannosi per entrambi i componenti della relazione e impediscono lo sviluppo individuale.