Crisi di coppia, quali sono le circostanze più frequenti che la determinano?

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Psicologa e mental coach, specializzata in psicologia alimentare, gestione dello stress, psicologia dell’ansia e della coppia. Riceve online e nei suoi studi di Terni e Bellaria-Igea Marina.
Illustrazione: la copertina del romanzo “Mia suocera è un mostro

Il “vissero felici e contenti” si sa, esiste solo nelle fiabe. Nella realtà, le relazioni attraversano momenti positivi, alternati ad altri di grandi difficoltà. A volte i partner, riescono abilmente a riportare l’equilibrio all’interno della coppia, riuscendo a superare la crisi. La comunicazione in questo caso è sempre un’ ottima alleata.

Altre volte invece, purtroppo, la coppia non riesce a superare gli ostacoli e quindi ai partner non resta che separare le proprie strade. Ma, quali sono le motivazioni più frequenti all’origine delle crisi di coppia?

La famiglia di origine

In cima alla lista delle motivazioni che fanno scoppiare le coppie… udite udite… La famiglia di origine. Ebbene si, i rapporti con le famiglie di origine, con il tempo, sarebbero in grado di distruggere il rapporto di coppia. Questo generalmente riguarda più di frequente le coppie sposate.

Ma perché accade? Partiamo da un presupposto, ognuno ha un “patto di fedeltà” che lo vede a rivestire determinati ruoli (sono marito di mia moglie, padre dei miei figli, ma anche figlio di mia madre). Spesso i partner si trovano tra questi due fuochi, al centro di una sorta di disputa tra la famiglia di origine e la nuova famiglia o il nuovo rapporto (nel caso di una coppia).

Se c’è una cattiva gestione dei rapporti tra queste due famiglie o se quella di origine interferisce troppo nella coppia si può andare incontro alla rottura. Dopotutto com’è il detto?! “Tra moglie e marito non mettere il disto”.

Nella maggior parte dei casi, la coppia scoppia quando uno dei due partner non si è completamente svincolato dalla famiglia di origine, e quindi vive ancora come primario il ruolo di figlio/a della mamma e del padre, invece che marito o moglie.

I ruoli che rivestiamo cambiano in base alla fase di vita, quindi si tratta di capire che si è più compagno o compagna che figlio o figlia, e si deve essere all’altezza di questo ruolo, altrimenti se non si riesce in questo… beh, tutto va in crisi.

Eventi e cambiamenti situazionali

Altro motivo che in molti casi conduce alla rottura della coppia è: il cambiamento. Intendiamoci, i cambiamenti spesso portano la coppia ad evolversi e a rinforzarsi, ma alcuni sono invece distruttivi. Parlo per esempio di traumi o imprevisti che vanno oltre la soglia di sopportabilità, come per esempio la morte di un figlio. Se in questi casi la coppia non riesce a far squadra tende a sfaldarsi e quindi naufraga.

Più di frequente però è il cambiamento nella vita di un solo partner è in grado di mettere a repentaglio la stabilità di coppia. Proviamo ad immaginare la coppia come una bilancia in perfetto equilibrio. Se ad uno dei due piatti si cambia il peso, si andrà incontro ad uno sbilanciamento. Pensate per esempio al cambiamento di lavoro di uno dei due partner, magari che lo porta a stare lontano da casa per lunghi periodi; è facile immaginare che una circostanza di questo tipo, se non gestita adeguatamente da parte dei partner, può essere l’inizio di una crisi di coppia, che spesso termina con l’allontanamento dei partner.

Un altro esempio di cambiamento, può essere quello che riguarda l’alterazione di alcuni “presupposti” sui quali è fondata la relazione. Ogni coppia basa il proprio rapporto su determinate condizioni, alcune vengono esplicitamente dichiarate al partner (ad esempio: “se mi tradisci ti lascio”) altre invece rimangono non dette, vengono date per scontate perché in molti casi hanno a che fare regole morali e sociali che si presuppone facciano parte del sistema di valori del proprio compagno/a (ad esempio “se domani finisci in carcere per aver rapinato una banca ti lascio”). Sono quelle cose che tendenzialmente non si dicono chiaramente, ma ci si aspettano dall’altro.

Quando questi presupposti vengono disattesi, la coppia rischia di scoppiare perché la delusione, la rabbia porterebbero a vedere il partner sotto una luce diversa… e sicuramente non migliore.

Il tradimento

Un altro nemico della felicità di coppia, è (ovviamente): il tradimento! È vero, molti partner riescono ad accettare e perdonare il tradimento, ma nella maggior parte dei casi le coppie scoppiano. Altre volte invece il partner si convince di essere riuscito/a a perdonare il tradimento, ma spesso viene rinfacciato e questo è un chiaro segnale che in realtà, il fatto (il tradimento) è ancora un’ombra all’interno della coppia.

Il tradimento in realtà può essere una circostanza dalla quale è possibile acquisire coscienza di alcune problematiche della coppia, che però sono state, fino a quel momento, taciute.

Infatti, molto spesso si tradisce perché si va alla ricerca di qualcosa che è mancato nella coppia, si va alla ricerca di un apprezzamento che non si sente più di avere. Oppure una complicità che manca. Poi è vero che esistono i traditori seriali, quelli che tradiscono così, per sport… ma quella è un’altra cosa.

Il tradimento quindi non è nei confronti del partner ma della coppia, del “noi”. Non è un attacco nei confronti dell’altro, ma nei confronti di un rapporto nel quale non si è più felici, ma allo stesso tempo si ha difficoltà ad allontanarsi.

Il tradimento ha quindi sempre un significato e chi mette in atto il tradimento, spesso utilizza questo comportamento per comunicare qualcosa che a parole non riesce a dire. Credo che questo sia utile saperlo, anche per vedere il tradimento in un’altra veste.

Non dare mai per scontato il partner

Quindi ricordate di non dare mai per scontato il partner, alimentate sempre il rapporto (ed ovviamente anche l’altro/a deve fare lo stesso con voi), e sopratutto…fidatevi. Se si da fiducia, si ottiene fiducia.

Veronica Rossi, Psicologa e Mental Coach 
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