I condizionamenti negativi: fermare le credenze limitanti. Vorrei introdurre subito un racconto popolare. Una storia, che può essere d’aiuto per poter poi approfondire meglio il tema dei condizionamenti negativi, ovvero tutte quelle credenze che possono essere limitanti nel raggiungimento dei propri obiettivi.
È vero, non siamo più bambini, ma proprio per questo, sappiamo bene, che nel cuore delle fiabe si racchiude sempre un significato profondo. La classica “morale della favola” che attraverso l’allegoria, offre una riflessione ed una prospettiva differente per vedere il mondo. Ed anche in questo caso, è così.
La gara dei ranocchi
Un giorno alcuni ranocchi si riunirono, ai bordi dello stagno. Poco lontano da li vi era una vecchia torre ormai diroccata, proprio nel punto più alto del monte.
Decisero così di organizzare una gara il cui obiettivo era quello di raggiungere la torre. Il percorso che si prospettava, era molto impegnativo a causa della ripidità del monte.
Ben presto, la notizia della gara dei ranocchi si diffuse nel vicino paese, tanto da portare molte persone a radunarsi per assistere alla competizione.
I ranocchi erano al punto di partenza, e la folla disseminata lungo il percorso.
Passò poco tempo dall’inizio della gara quando le persone, notando la difficoltà del tragitto, iniziarono a commentare l’impresa pronunciando frasi come: “Non ce la faranno mai”, “è un percorso troppo difficile”.
I ranocchi che dapprima saltavano verso la torre con grande energia e determinazione, udendo queste parole, iniziarono a nutrire loro stessi dei dubbi. I commenti negativi della folla che continuavano a giungere agli orecchi dei ranocchi, spinsero alcuni di loro a ritirarsi dalla gara.
“La montagna è troppo ripida”, “è impossibile arrivare in cima”. Il rumoreggiare incessante della folla portò altri ranocchi ad abbandonare la competizione. Ormai convinti che il punto d’arrivo era davvero troppo lontano e la torre troppo in alto.
Poco a poco tutti smisero di saltellare in direzione della vetta. Tutti, tranne uno. Sebbene con grandi difficoltà, e con un enorme sforzo, un ranocchio raggiunse la vetta.
Arrivato alla torre, si girò, e non solo si accorse di essere arrivato primo, ma di essere stato l’unico ad aver concluso la gara.
Guardandosi sgomenti ed increduli, gli altri ranocchi e la folla presente, si domandavano come fosse riuscito in tale impresa. Quale strategia avesse utilizzato per arrivare in cima.
Il ranocchio vincitore, tornò poi alla valle. Gli spettatori e gli altri ranocchi, non esitarono ad avvicinarsi a lui per domandarglielo, e così scoprirono ben presto… che era sordo.
L’importanza dei condizionamenti
La morale di questa storia è molto semplice. I condizionamenti negativi che provengono dall’esterno così come le nostre stesse credenze negative (che possono nascere anche dagli stessi condizionamenti), possono essere paralizzanti. Hanno il potere di convincerci di una realtà che però molto spesso non è corretta. Possono compromettere il raggiungimento di un obiettivo. Possono farci desistere da un cambiamento.
Nel racconto infatti, fu solo il ranocchio sordo a raggiungere la vetta, colui che non udì le parole della folla e quindi non si fece condizionare. E questo ci spiega l’importanza di liberarsi dalle catene dei condizionamenti e dalle credenze limitanti, proseguendo nel proprio percorso facendo del proprio meglio, provando e riprovando anche nelle imprese che sembrano impossibili.
In ogni attività che si decide d’intraprendere, non vi potrà mai essere la certezza dell’esito, la sicurezza che vada bene. L’importante è impegnarsi, sfruttando le proprie potenzialità, per aver la consapevolezza, al di là del risultato, di aver fatto il massimo per ottenerlo. Vale sempre la pena tentare, anche quando la statistica è avversa, anche quando, secondo tutti, non “è impossibile”.
Gli alti possono avere un grande potere nel condizionare gli esiti delle tue imprese, ma questo stesso potere potranno averlo solamente se sarai tu a concederglielo. E quando dico altri, intendo tutte le persone con le quali ti rapporti, superficialmente ed anche con le persone a te più vicine.
Per vivere serenamente e sfruttare al massimo le proprie potenzialità nei vari ambiti della vita, occorre liberarsi da tutte quelle influenze e quelle credenze capaci di condizionare negativamente; convincendo di non valere abbastanza, di essere inadeguati.
Ricorda, il pensiero ha una forte influenza sulla modalità in cui ci si approccia alle sfide, ai propri obiettivi, alle imprese della vita e può quindi deciderne le sorti. Non permettere ad un pensiero sbagliato di impedirti di realizzare i tuoi sogni.
Veronica Rossi, Psicologa e Mental Coach
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