Lettera per i miei giorni bui

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L \\\'Autore di questo articolo è uno psicologo o psicoterapeuta.


Se hai deciso di leggere questa lettera è perché negli ultimi tempi nella tua vita abbondano i giorni tristi. Forse hai perso la speranza, sei sommerso dalle delusioni o sei a pezzi. Qualunque sia il motivo, ti senti così. Prima di continuare, sappi che queste righe sono state scritte per essere lette in un posto comodo e tranquillo. Un luogo che sia un rifugio e nel quale tu possa stare solo con te stesso. Dopodiché, devi chiudere gli occhi, respirare a fondo e solo quando ti sentirai pronto, potrai cominciare a leggere. Senza fretta, con calma e riflettendo su ogni parola… sei pronto?

Hai il diritto di essere triste

La vita non è sempre facile. Sei stanco di lottare, di fingere un sorriso quando la tua anima vorrebbe piangere, di far finta di stare bene con gli altri… nascondere la tua tristezza è diventata un’abitudine, ed evadere dal dolore è quello che fino ad oggi ti ha permesso di andare avanti. Ora, però, non più, senti di non poter andare oltre. La tua svogliatezza è talmente grande da non poter essere più mascherata.

Non c’è nulla di male. Hai tutto il diritto di sentirti così. Davvero. Piangi, urla di dolore e non sorridere se non te la senti. A volte la vita pesa e ci passa sopra senza pensarci due volte. Il tuo compito non è quello di essere sempre di buon umore né di indossare un travestimento per convincere gli altri che è così. Tieni a mente che anche le maschere fanno male, perché ci nascondono e mostrano un personaggio al quale crediamo di poterci affidare, col rischio, però, di essere trascinati nel suo mondo di falsità.

Nei tuoi giorni tristi piangi se ne hai bisogno o grida se non ne puoi più. Vale molto di più esprimere come ti senti che annegare in quello che ti fa ammalare.
faccia triste

Qualunque sia il motivo, permetti alla tua tristezza di manifestarsi, per sprigionare tutto quel dolore emotivo che porti dentro, ogni volta che lo senti bussare alla tua porta. Accettarlo è l’unica maniera sana, oltre che la più adeguata, per cominciare a costruire la strada verso il tuo benessere. Ma non dimenticare mai che la tristezza è legata ai ricordi e, sebbene sia utile ricordare, in eccesso può diventare un’abitudine avversa. Anche se non sei responsabile di come ti senti, lo sei di come decidi di agire.

Abbracciati forte, molto forte

A partire da questo momento dimentica le tue paure. Se sei così coraggioso da non far preoccupare gli altri, sii coraggioso anche con te stesso, e scopri a che punto sei. Guardati allo specchio e concediti quell’amore che tante volte ti sei dimenticato di darti, per recuperare la tua autentica bellezza, quella bellezza che hai messo da parte per il bene degli altri. Non avere paura. La cosa peggiore che puoi scoprire è di avere davanti a te una persona sconosciuta.

Se così è, abbracciala, abbracciati. Per ritrovare te stesso non c’è miglior medicina che il calore di sentirsi amato… ed è da tanto ormai che non te lo dai più. Trattati con affetto, libero da pregiudizi e critiche per recuperare tutti i frammenti che la tua tristezza ha sparpagliato, e sforzati di capirti. Ti chiedo, dunque, di smettere di trattarti male. Qualunque cosa sia successa, recriminarti fa solo sanguinare la ferita ancora di più.

Ti sarà di grande aiuto perdonare i tuoi errori, le volte che non sei riuscito a fare le cose bene o quelle in cui non sapevi come farle. Sbagliando si impara. I tuoi errori fanno parte della tua crescita. Sicuramente ognuno di essi cela un progresso. L’unico problema è che ancora non te ne sei reso conto. Forse scoprirai che quel modo di fare le cose non funziona, e allora meglio, a chi non piace avere un’opzione in meno a cui dover pensare? Ogni volta che ragioni in questo modo, sei un passo più vicino al tuo benessere.

Metti da parte i tuoi “amati” perché: “perché è dovuto succedere proprio a me?”, “Perché succede sempre?”, “Perché si è comportato così con me?”… Queste domande non fanno altro che comporre una spirale senza uscita che ti stringe l’anima.

Le riconoscerete perché piene di giustificazioni, spiegazioni e in fuga da qualsiasi sentimento o responsabilità. Se non le controlli, finiranno per rendere i tuoi giorni tristi una routine. Chiediti piuttosto come, cosa e quando. Sarà più costruttivo e rigenerante.

Dopo esserti abbracciato e aver riflettuto, guardati di nuovo allo specchio per riconoscere chi sei davvero. Cerca i tuoi occhi, connettiti con essi e, nel farlo, pronuncia quelle due semplici paroline di grande effetto: “mi amo!”. Forse ti accorgerai di aver aspettato per troppo tempo che qualcuno ti amasse e ti desse l’affetto che volevi, dimenticando che l’unica persona che poteva farlo eri proprio tu.

Il sole che spunta in quei giorni tristi

I tuoi giorni tristi hanno bisogno di essere ascoltati per essere compresi. Solo facendolo le tue ferite cominceranno a cicatrizzare, e il dolore a scomparire. Capire questo è la chiave per avanzare, e l’amore verso te stesso lo strumento più potente che ti permetterà di raggiungere lo scopo.

I tuoi giorni tristi ti aiutano a disconnetterti dall’esterno per connetterti con te stesso

Perché anche nei tuoi giorni tristi spunta il sole, poco luminoso per non abbagliarti, permettendoti di adattarti poco a poco alla sua forza. Sta a te decidere di ricevere la sua luce o, viceversa, coprirti con una coperta per non farti raggiungere dai suoi raggi. Il nostro suggerimento è di provarci. Sii coraggioso ancora una volta per sentire e comprendere la tua tristezza, senza smettere di essere autentico.