La tua direzione di vita: come raggiungere i tuoi veri obiettivi

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Psicologa e mental coach, specializzata in psicologia alimentare, gestione dello stress, psicologia dell’ansia e della coppia. Riceve online e nei suoi studi di Terni e Bellaria-Igea Marina.

Si parla spesso di obiettivi, mete, e della loro significatività nella vita di ognuno. Ma qual’è il motivo per il quale, è così importante porsi obiettivi?

Sicuramente, svegliarsi ogni mattina avendo un progetto, qualcosa per cui attivarsi, qualcosa a cui tendere fa sentire senz’altro vivi e motivati.

Lo scopo profondo degli obiettivi però dovrebbe essere: il miglioramento di se stessi.
Esiste infatti un percorso che conduce alla meta, per raggiungere i propri obiettivi infatti occorre tempo e pazienza; e durante lo stesso è possibile crescere, mettersi in discussione e migliorarsi.

L’equazione “ho perché sono”

Per “avere” devi prima “essere”. Difficilmente infatti il risultato che otterrai potrà essere migliore della persona che sei diventata.

Mi spiego meglio con una domanda-esempio, si può pretendere un buon rapporto di coppia se non ci si comporta da “buon partner”? La risposta è no. Per AVERE un buon rapporto di coppia devi prima ESSERE un buon partner. Ecco allora che torna l’equazione, “ho perché sono”.

Il fine ultimo degli obiettivi quindi, è proprio quello di diventare una persona migliore, e con tale termine s’intende arricchita. Una persona con nuove consapevolezze e competenze spendibili in vari ambiti della propria vita.

Inoltre, potrebbe succedere che nel futuro il tuo obiettivo raggiunto ti sia “sottratto”, ciò che non potranno toglierti invece, è ciò che sei diventato/a.

Pensiamo per esempio ad un centometrista di atletica leggera, potrebbe avere lo scopo di vincere la gara olimpica dei 100 metri piani, facendo anche un tempo record… e riuscire nella sua impresa. Negli anni, potrebbe verificarsi che però un altro atleta vinca i soliti 100 metri piani, ma questa volta, con un tempo inferiore. Ecco allora che il record diventerà suo. Ciò che invece rimarrà sempre nel “bagaglio” del nostro primo atleta, è ciò che è diventato durante il tempo nel quale si è allenato e si è dedicato al raggiungimento del suo obiettivo… il record nei 100 metri piani.

Sicuramente avrà sperimentato la soddisfazione della vittoria, ma anche la delusione per gli insuccessi. Avrà appreso come gestire lo stress, come approcciarsi psicologicamente ad una gara olimpionica. Sarà diventato esperto nell’allenarsi duramente ed in un certo modo. Ecco, tutto questo, che è tanto… non gli potrà mai essere sottratto, e farà sempre parte di lui, più di qualsiasi altro record.

Gli obiettivi sono la conseguenza

Come dice il titolo, gli obiettivi sono la conseguenza… ma di cosa esattamente? Dei propri valori. Intendendo con questo termine, le credenze e le convinzioni di ciò che è importante nella propria vita e per se stessi.

Gli obiettivi infatti nascono e sono conseguenza dalla propria direzione di vita, cioè la persona che si desidera diventare, e questo dipende dai propri valori.

È un discorso un po’ complesso, lo so, forse un esempio può essere d’aiuto.

Prendiamo il caso di Thomas Edison. Sicuramente agli esordi dei suoi studi, non aveva come obiettivo quello di creare la lampadina, questo è stato una conseguenza della sua direzione di vita… ovvero, riuscire a migliorare la vita delle persone portando la luce dentro le case di tutti.

Nonostante siano radicati dentro ognuno di noi, individuare i propri valori è molto complesso, ancor più che trovare obiettivi.

Domande emblematiche per conoscerti meglio

Ci sono però alcune domande (un po’ “brutali “) la cui risposta può aiutare a mettere a fuoco i propri valori:

  1. Come vorresti che le persone ti descrivessero in tua assenza?
  2. Quali sono le cosa che faresti se sapessi di avere a disposizione pochi mesi da vivere?
  3. Se avessi la possibilità di un ultimo colloquio con una persona della tua vita prima di andartene, chi vorresti vedere e cosa gli/le diresti?

Te lo avevo anticipato, le domande hanno un tono “graffiante” ma le risposte che ne derivano sono emblematiche.

Per esempio, rispondendo alla prima domanda, fornisci una descrizione della persona che desideri essere e alla quale aspiri a diventare.

La risposta della seconda domanda invece indica cosa è importante per te. Infatti ciò che decideresti di fare, qualora potesse esser l’ultima cosa, è quello che per te ha un valore.
Per finire l’ultima domanda, come avrai intuito, ha il merito di renderti consapevole della persona più importante per te nella vita.

La decisione

Decidere significa compiere uno sforzo. Decidere è un sacrificio emotivo, però indispensabile. Decidere costringe al cambiamento, all’abbandono della certezza per la novità. Ma solo il coraggio di prendere una decisione potrà condurti a migliorarti.

Continuando a fare ciò che hai sempre fatto, non potrai ottenere risultati diversi, e la tua vita non potrà evolversi.

Per cui ora che hai gli elementi… e le domande “scomode” da porti, puoi individuare la tua direzione di vita, i tuoi valori e da qui procedere per formulare i tuoi obiettivi.

Ricorda che perseguire i propri scopi, comporta il dover prendere decisioni, e dovrai quindi essere disposto a compiere il tuo “sforzo emotivo”.

Tale coraggio sarà ripagato in futuro con la soddisfazione per la conquista della tua meta… e se poi così non fosse, ricorda, avrai sempre e comunque ottenuto una “forma migliore di te stesso/a”.

Perfino quando non è completamente raggiungibile , miglioriamo nell’intento di arrivare ad una meta più alta” – Viktor E. Frankl

Veronica Rossi, Psicologa e Mental Coach 
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