IL LEGAME CHE SI INSTAURA DA PICCOLI CON LA PROPRIA MADRE CONDIZIONA LA SCELTA DEL PARTNER IN ETA’ ADULTA?
A questa domanda possiamo rispondere di sì, vediamo il perché. Il bambino nella seconda metà del primo anno di vita inizia a formare un particolare legame con una figura di riferimento. Solitamente questa persona è la madre, ma qualora essa non fosse presente, comunque il bambino formerebbe quel tipo di legame con la persona che lo accudisce, che lo rassicura e che passa con lui la maggior parte del tempo. Questo legame si chiama legame di attaccamento ed è stato studiato in particolare da John Bowlby.
Ecco perché soprattutto verso l’ottavo mese di vita il bambino, che fino a pochi mesi prima si faceva prendere in braccio più o meno da tutti, inizia a piangere e disperarsi se si trova davanti ad un estraneo.
Ora riconosce e identifica bene la sua figura d’attaccamento e difensivamente avrà paura di chi non conosce perché potenzialmente “pericoloso”.
Il legame di attaccamento non è uguale per tutti, possiamo distinguere tre tipologie principali:
-stile sicuro: il bambino ha una madre che risponde ai suoi bisogni e alle sue richieste quindi sarà in grado di esplorare il mondo senza troppe paure.
-stile ansioso-ambivalente: la madre non sempre risponde alle richieste del bambino, è incostante, quindi il bambino fatica ad esplorare il mondo esterno, di allontanarsi, ha paura di non ritrovare la madre.
-stile insicuro-evitante: la madre è inaffidabile e spesso rifiutante, il bambino sembra non essere preoccupato per la sua assenza.
QUINDI IN CHE MODO LA MAMMA INFLUENZA LE RELAZIONI ADULTE?
E’ stato dimostrato che gli adulti tendono a riprodurre le stesse relazioni affettive che hanno vissuto da piccoli e tendono a ricercare quel tipo di partner che rispecchia il comportamento materno.
Le persone, infatti, anche se inconsapevolmente, tendono a selezionare situazioni e relazioni che corrispondono alle loro aspettative.
Di conseguenza bambini che hanno sviluppato un attaccamento sicuro tenderanno da adulti a scegliere partner “autonomi”: partner in grado di dimostrare ed esprimere i propri sentimenti e di riconoscere quelli degli altri. Il legame che instaurerà sarà basato sulla fiducia, la gelosia sarà poco presente. Sarà in grado di poter dipendere dall’altro senza troppe paure. La relazioni verosimilmente saranno stabili e durature.
Bambini che hanno sviluppato un attaccamento ansioso-ambivalente tenderanno ad essere “preoccupati” nella relazione adulta. Instaureranno delle relazioni cariche di gelosia e possessività. Avranno poca fiducia nel partner, è come se rimanessero bloccati nella fase dell’innamoramento senza giungere alla fase più stabile dell’amore vero e proprio.
Bambini che hanno sviluppato un attaccamento insicuro-evitante, invece, vengono da adulti classificati come “distanzianti”. Saranno cioè persone che non vorranno farsi coinvolgere emotivamente nelle relazioni interpersonali e quindi faticheranno a creare delle relazioni amorose. Il loro impegno sarà quasi totalmente concentrato sulla carriera, sull’autonomia. Hanno sperimentato una madre rifiutante e per questo tenderanno a non lasciarsi coinvolgere emotivamente per evitare ulteriori delusioni e rifiuti.
Fortunatamente questi schemi possono essere interrotti soprattutto quando le persone ne divengono consapevoli grazie ad un buon lavoro su di sé. Per approfondire il tema degli stili di attaccamento acquisiti durante l’infanzia, vi invitiamo a leggere l’articolo “Attaccamento e coppia: amiamo come siamo stati amati“.
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