Nessuno ti regala nulla: sei tu a doverti rimboccare le maniche

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Psicoterapeuta ad orientamento clinico

Spesso viviamo il momento presente con superficialità finendo col perdere di vista le cose veramente importanti, con l’avere rimpianti o col capire in ritardo alcune cose essenziali. Alla fine, se guardiamo al passato, capiamo che non ci siamo goduti abbastanza la vita. Il rammarico maggiore è quello di non essere stati in grado di fare le cose in modo diverso o di tenerci accanto delle persone che avrebbero potuto renderci davvero felici.

Godersi la vita non significa vivere intensamente il momento o provare cose pericolose, piuttosto significa sfruttare il momento presente facendo le giuste scelte in termini di lavoro, relazioni sociali e partner, in definitiva significa vivere ogni momento come se fosse l’ultimo.

Di fronte agli eventi sfavorevoli, noi umani possiamo essere classificati in base all’utilizzo prevalente dell’uno o dell’altro di due atteggiamenti fondamentali: rimboccarsi le maniche e agire per cambiare le cose; oppure lasciarsi andare all’autocommiserazione (self-pity) e al vittimismo.

A partire dagli anni Settanta, autori come Lazarus, Folkman ed Endler hanno contribuito ad elaborare il concetto di “coping”: con questo termine ci si riferisce all’insieme di strategie a cui un soggetto può ricorrere per fronteggiare gli eventi stressanti. Alcune di tali modalità sono adattive ed efficaci; altre si rivelano fortemente disfunzionali, a rischio di produrre ulteriore disagio per l’individuo. In poche parole, lo stress che viviamo non dipende solo dagli eventi oggettivi che avvengono nella realtà, ma deriva anche dalle cattive strategie di gestione che mettiamo in atto per rapportarci con gli eventi del mondo esterno.

Ognuno di noi ha obiettivi e desideri che vuole realizzare ma solo una bassa percentuale di persone li traduce in realtà

Probabilmente spesso siamo sprovvisti degli strumenti e dell’energia per trasformare un desiderio in qualcosa di concreto e di tangibile, preferiamo continuare a sognare piuttosto che metterci in gioco attivamente. La forza che consente ad una persona di raggiungere con successo i propri obiettivi è la motivazione, intesa come la spinta che supporta un individuo nel realizzare una determinata condizione.

L’effetto della “motivazione” come forza motrice

Quando siamo veramente motivati a raggiungere un obiettivo importante, avvertiamo in noi una forte sensazione che ci spinge a prendere una decisione, grazie a cui adotteremo un comportamento per conseguire l’obiettivo che ci siamo posti. Certo gli ostacoli che ci allontanano dagli obiettivi che ci siamo dati non mancano, anche se la maggior pare delle volte gli impedimenti più significativi risiedono proprio nella nostra persona.

La motivazione è un segno di maturità che richiede di scegliere in prima persona cosa è davvero importante per noi, cosa vogliamo dalla nostra vita e cosa siamo disposti a fare per raggiungere l’obiettivo. In modo non sempre consapevole miniamo la motivazione per paura di stare realmente bene, di confrontarci con altri, spesso passiamo più tempo a compiangerci e ad auto commiserarci piuttosto che chiederci come vogliamo veramente vivere e non solo esistere.

Certo, attribuire la causa dei propri fallimenti e delegare le scelte che ci riguardano ad altri, è sempre meno faticoso che metterci in gioco in prima persona, sporcandoci le mani con ostacoli e insuccessi che lastricano il percorso per arrivare all’obiettivo. Nessuno può dirci cosa è davvero importante per noi, sta a noi sceglierlo, crederci profondamente e perseguirlo con tutte le nostre energie. Decidere cosa fare della nostra vita significa non far decidere a qualcun altro come viverla.

Confrontare i sogni con la realtà

Essere adulti comporta confrontare i sogni con la realtà e agire per concretizzarli.

La motivazione porta con sé un inevitabile cambiamento che potrebbe anche spaventarci, soprattutto perché alcune persone a noi vicine potrebbero allontanarsi. Essere motivati non significa calpestare chi ci circonda ma comporta fare un bilancio dei costi e benefici delle decisioni prese e confrontarci con le nostre paure.

Spesso immaginiamo che le persone  possano abbandonarci se cambiamo, abbiamo paura di deluderle o dispiacere loro senza renderci conto che nella maggior parte dei casi questi pensieri nascondono solo la paura di prendere in mano la nostra vita. Ognuno di noi può produrre qualcosa di positivo e originale attraverso la dedizione, la costanza e l’impegno, consapevoli del fatto che tutti abbiamo il diritto di realizzare i nostri desideri ma nessuno può indicarci quali sono.

A volte possiamo anche perdere la motivazione che ci ha animato fino ad oggi.  Di solito questo accade quando dopo molti tentativi non abbiamo ancora conseguito i nostri obiettivi. In questo caso è fondamentale cercare di capire che cosa sta accadendo in noi, come ci sentiamo quando non raggiungiamo quello che ci siamo proposti di realizzare e se siamo stati in grado di fare un esame critico delle strategie che abbiamo messo in atto per raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati.

Talvolta le nostre mete possono essere troppo ambiziose o forse abbiamo commesso degli errori o fatto le cose giuste nel momento sbagliato. E’ importante sviluppare una significativa dose di auto-consapevolezza e di coraggio per fare un esame accurato della propria situazione e aggiustare successivamente il tiro.

Come trovare la motivazione perduta

Per rendere il percorso meno impervio, cerchiamo di concentrarci anche sui progressi che stiamo facendo per quanto piccoli siano, piuttosto che solo su quello che ancora dobbiamo migliorare. Chiediamo anche a chi ci conosce cosa pensa del progetto che vogliamo portare a termine, accogliamo le critiche positive senza cadere in un turbine ossessivo di autocritica e negatività. Ecco infine un insieme di accorgimenti per ritrovare la motivazione perduta:

  1. se hai paura che accada il peggio immagina come potrebbe davvero essere.
  2. Visualizza il tuo sogno e come vorresti trasformarlo in realtà.
  3. Valuta attentamente e modifica le strategie che hai adottato  ma che non ti hanno portato a raggiungere i tuoi obiettivi.
  4. Valuta possibili strade alternative o rivedi i tuoi obiettivi.
  5. Non dimenticare mai che ogni progetto per tradursi in realtà deve essere sostenuto da un forte desiderio, da una progettualità concreta, dall’azione e da una forte determinazione.

Articolo a cura di Marco Salerno, psicologo psicoterapeuta
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