Perché colorare fa tanto bene agli adulti oltre che ai bambini

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Psicologa, Tutor scolastico e Tutor specializzato in Disturbi Specifici di Apprendimento.

Colorare è un’arte e i suoi effetti sulla psiche sono molteplici: chi lo ha detto che è un’attività solo per bambini? Vi ricordate quando da bambini non vedevate l’ora di colorare i vostri disegni o le varie figure che c’erano negli album che compravate in edicola? Ci si concentrava solo sui colori da scegliere e da abbinare, si faceva attenzione a non andare fuori dal bordo della figura e in quei momenti ci si rilassava e ci si divertiva. Crescendo, poi, si dedica il proprio tempo libero ad altre attività e ad altri hobby più consoni e idonei agli adulti. Ma chi ha detto ciò?

Chi ha deciso quali sono le attività da svolgere da bambini o da adulti? Nessuno. E allora perché non continuare a fare cose che ci rilassano come, ad esempio, colorare? Ognuno di noi ha un hobby: giardinaggio, lavorare all’uncinetto, costruire modellini di automobili, lego, lavorare la creta. E perché, invece, se ci si rilassa colorare ci sentiamo, in qualche modo, “infantili” o a disagio? Forse perché gli altri ci fanno sentire in questo modo. Invece colorare è un attività consona anche a chi non è più bambino ed è scientificamente provato che rilassa e porta molti benefici.

I coloring books e i mandala

Ormai, in molti paesi, inclusa l’Italia, vengono pubblicati i cosiddetti Coloring Books, come li chiamano gli inglesi, ovvero libri specifici per gli adulti, che contengono immagini più o meno complesse (di animali, fiori o paesaggi) stampate in bianco e nero che le persone possono colorare a loro piacimento; o anche gli album dei mandala che si possono trovare nelle edicole, anche se varie figure di mandala si possono scaricare anche da internet e stamparli.

I mandala sono forme concentriche con vari motivi geometrici e il loro significato più profondo ci viene dall’Induismo e dal Buddismo dove rappresentano simboli spirituali che rappresentano l’Universo e la ciclicità della vita; qualunque forma abbiano, i mandala si sviluppano sempre a partire da un punto centrale, che viene considerato come il punto di partenza. Un mandala può essere colorato iniziando o dal centro, quindi dall’interno verso l’esterno, favorendo l’apertura verso gli altri, oppure iniziando dall’esterno verso l’interno, incentivando l’introspezione e la comprensione di se stessi; ma, ovviamente, ognuno può colorarlo seguendo la propria creatività e secondo l’ordine che ritiene più opportuno.

Lo psicologo Jung e i mandala

Uno dei primi psicologi che aveva capito i benefici del colorare fu Carl Gustav Jung, il quale la applicò come una tecnica di rilassamento. Secondo Jung disegnare o colorare un mandala può favorire l’ascolto della propria voce interiore, la focalizzazione sul proprio sé e la realizzazione di un ordine interno. Jung sosteneva che l’inconscio guida spontaneamente l’individuo nella scelta dei colori e attraverso ciò si può giungere alla realizzazione della propria totalità. Il mandala, sempre secondo Jung, produce effetti benefici sulla psiche perché riduce l’ansia e rafforza la concentrazione consentendo di esprimere pensieri, sentimenti ed emozioni.

I benefici del colorare

È scientificamente provato che colorare porta diversi benefici per il nostro benessere (non solo mentale), tra i quali:

  • Riduce lo stress e l’ansia, inducendo ad uno stato simile alla meditazione con ricadute positive sul nostro sistema cardiovascolare e immunitario. Meno stress significa meno cortisolo, meno colesterolo, pressione arteriosa ben bilanciata (…).
  • Stimola la creatività e la fantasia con ricadute positive sulla produttività.
  • Migliora la concentrazione, in quanto si dedica attenzione a non colorare fuori dai bordi della figura
  • Rilassa la mente
  • Migliora le abilità motorie, sviluppando la coordinazione mano-occhio
  • Aumenta la consapevolezza di sé
  • Allontana i pensieri negativi, in quanto mentre coloriamo siamo concentrati solo su quello che stiamo facendo in quel momento e ciò fa sì che pensiamo di meno alle preoccupazioni
  • Connette gli emisferi cerebrali, in quanto l’attività del colorare coinvolge sia l’emisfero sinistro, legato alla logica con la quale coloriamo le varie forme geometriche, sia l’emisfero destro, coinvolto nella creatività, quando combiniamo i vari colori

Colorare, inoltre, può essere una valida alternativa alla tecnologia e all’uso, talvolta eccessivo, che si fa dei social network, e ciò fa sì che dedichiamo più tempo a noi stessi.

Il significato dei vari colori

Quando coloriamo esprimiamo le nostre emozioni più profonde e dai colori che usiamo possiamo capire il nostro umore e il nostro vissuto interiore; per accorgersi di questo, basta provare a colorare lo stesso disegno in due momenti diversi: uno quando ci si sente sereni e un altro quando ci si sente arrabbiato o tristi e poi confrontarli tra loro. Lo stesso Jung affermò che mentre una persona colora, proietta le proprie emozioni ed il proprio vissuto riproducendo una rappresentazione del proprio stato emotivo. Ogni colore che usiamo ha, generalmente, un proprio significato:

-il rosso rappresenta l’energia ma anche la rabbia
-il giallo è il colore della gioia e del calore e rappresenta la convivialità
-il nero rappresenta emozioni forti (sia positive che negative) o un segno di protesta
-il blu indica calma e introspezione
-il bianco indica pace e libertà
-il verde rappresenta la natura e la calma
-l’arancione indica un cambiamento
-il rosa rappresenta il romanticismo
-il viola è il colore del mistero

Nella tradizione tibetana, invece, un mandala è rappresentato da cinque colori che rappresentano altrettanti simboli dell’Universo: il giallo rappresenta la terra, il bianco indica l’acqua, il rosso è il fuoco, il verde rappresenta l’aria e il blu lo spazio. Affinché colorare produca dei benefici, però, è necessario stare in un luogo tranquillo, senza confusione e, chi lo desidera, può farlo anche ascoltando la propria musica preferita. Leggendo questo articolo, magari, a qualcuno sarà venuta voglia di riprendere i pastelli in mano! Vi invito a provare, magari iniziando a colorare insieme a vostro figlio o nipote e poi continuare da soli: potreste trovare una nuova tecnica antistress!

Autore: Lorenza Fiorilli, psicologa
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