Il tema di questo intervento riguarda il ruolo della mente e delle intenzioni sulle scelte alimentari e quindi sulla nostra forma fisica. Parlando di forma fisica ci vengono in mente, tutta una serie di informazioni giustissime su valori chimici degli alimenti, sulla quantità, sulla cronologia del cibo, sulle combinazioni alimentari, su allergeni, sul movimento e l’allenamento, sugli integratori, su…. e via dicendo.
Informazioni importantissime che ci hanno permesso di progredire sulla conoscenza del nostro corpo e sulla scelta di una modalità dietetica al posto di un’altra. Sappiamo altresì come non tutti i momenti sono uguali per stare bene fisicamente e non sempre abbiamo la voglia, la motivazione di scegliere cibi sani, energetici, biologici.
Perché accade ciò? Cosa ci spinge o non ci spinge a prenderci cura di noi?
E come influiscono le nostre credenze sulla nostra forma psicofisica?
Le credenze o premesse sono tutte quelle idée su noi stessi in relazione al mondo esterno, idee che ci siamo costruiti fin da quando eravamo bambini. Queste credenze riguardano aspetti di identità (io sono AMABILE, io valgo, io sono in grado..) e aspetti contestuali (io posso stare tranquillo, io ho fatto ciò che potevo).
Queste credenze, funzionano in maniera generalizzata e cioè le sperimentiamo in molti contesti della nostra vita: ciò ci porta a pensare di noi in maniera positive e adattata nella maggior parte delle situazioni in cui ci troviamo.
Questa è una caratteristica basilare della salute mentale.
Non però in tutte le situazioni pensiamo di noi in maniera fluida e positive o meglio, alcune situazioni possono, per le loro caratteristiche, far emergere delle esperienze in cui abbiamo pensato di noi in maniera disfunzionale o negativa.
Ad esempio normalmente penso di me che io valgo, ma, quando mi trovo di fronte ad un dirigente della pubblica amministrazione, scatta in me l’idea che non valgo abbastanza perchè la situazione odierna mi riporta alla mente quella volta in cui , non per causa mia, sono stata ampiamente ripresa dal mio allora dirigente e, per via della situazione gerarchica, non ho potuto fare nulla.
Questo processo funziona abbastanza automaticamente per tutti, perchè tutti, bene o male da bambini o più in là col tempo, abbiamo sperimentato situazioni in cui, poichè eravamo impotenti, non abbiamo potuto integrare l’esperienza come volevamo e , subendola, abbiamo registrato un’idea non funzionale di noi. Questi accadimenti però risultano maggiormente invalidanti tanto più precocemente li abbiamo sperimentati: formare l’idea “io non valgo “ infatti risulta più pericoloso se in età evoluitva piuttosto che da adulto.
Credenze e dieta
In che modo queste premesse influenzano le nostre scelte e soprattutto l’immagine che abbiamo di noi stessi?
Si è visto che soprattutto alcune idée che ci formiamo su noi stessi influenzano il nostro modo di percepirci e di pensare a noi. Queste idée riguardano il valore ( io valgo-non valgo), il meritare ( io merito-non merito), l’essere responsabili ( io sono responsabile-io posso stare tranquillo), la colpa ( io ho colpa-io ho fatto ciò che potevo).
Queste idée molto profonde intaccano il nostro modo, ORA, di relazionarci con noi stessi e con l’ambiente circostante e agiscono molto profondamente perchè impediscono al nostro subconscio di pensare al Massimo benessere per noi stessi.
Sembra infatti che, lo scegliere cibi inadatti o tossici e il pensare alla nostra forma fisica “fuori forma”, sia un modo continuo per autosabotarci e per confermare a noi stessi che, in linea generale, noi non possiamo andare bene, non possiamo permetterci il meglio, dobbiamo continuare a sacrificarci.
Infatti paradossalmente, poiche il sistema psichico tende all’economia, tutte le esperienze che facciamo tendiamo a “vederle” in merito alla possibilità che confermino l’idea o le idée già presenti, anche se sono negative. Come dire che, fra il noto disarmonico e il noto armonico il sistema psichico preferisce il noto disarmonico.
In questo senso è importante ancora distinguere fra idée consapevoli e idée inconsce. Tutti sappiamo che la funzionalità conscia della nostra mente è fra il 4% e il 10% del funzionamento globale; quindi il 90% è fatto da idée, esperienze, premesse inconsce e non disponibili all’immediato e quindi ciò determina che, possiamo pensare a noi come sani, in forma e belli ma, se le idée inconsce non sono uguali a quelle consapevoli, tutto il sistema è sabotato.
Per questo motivo risulta importante andare a ridefinire queste idée profonde, integrarle con idée funzionali e ripartire ( in questo senso gli interventi sono la psicoterapia in linea generale o gli interventi brevi integrati o non nella prima, come EMDR, PNL, EFT, etc).
All’interno di questo discorso merita ampio spazio anche il concetto di intenzione.
Creare la giusta intenzione, dare ai nostri pensieri su di noi la giusta “benzina”, significa poter fare pulizia sulla quantità di stress che si crea ogni volta che pensiamo di noi in maniera disarmonica.
In altri studi è già stata dimostrata l’influenza negativa dello stress sul funzionamento psicofisico, che si manifestancon irritabiltà, riduzione o aumento della motilità gastrointestinale, ritenzione idrica, difficoltà digestive.
Secondo gli studi sull’acqua del dottor Masaru Emoto ogniqualvolta penso di me che non valgo, la mia struttura liquida si imbruttisce, perde forma, va in stress. Di conseguenza ogni volta che riesco a pensare bene di me, in maniera veritiera e amorevole, creo uno stato di benessere psicofisico che ha degli effetti molto salutari anche per il corpo.
Questo perchè non solo il cervello comunica con tutto il corpo in maniera vicariante, ma anche il cuore (sembra esista una saggezza , un cervello del cuore). Questo organo infatti gestisce risposte ormonali, neurologiche, biochimiche ed elettromagnetiche.
In particolar modo sembra che il cuore possieda un campo elettromagnetico 5000 volte più forte rispetto a quello del cervello e di conseguenza, quando siamo in situazioni emozionalmente positive e calme, tutto il nostro corpo e il nostro cervello ne risentono positivamente. Lo stato di armonia emozionale ha un effetto molto positivo sulla riduzione dello stress, sulla concentrazione e sulla fisiologia intera del corpo.
Questo tipo di stato chiamato “Coerenza”, può permetterci di creare pulizia e consapevolezza rispetto ai pensieri disfunzionali che abbiamo su noi stessi e creare quindi intenzione positiva e pulita.
La nostra mente infatti va in loop psico fisico, in stato di intossicazione, quando continuiamo ad operare pensieri e quindi azioni negativi su noi stessi. E questi pensieri , pensati dalla mente, sono per essa già realtà: il cervello infatti non distingue fra azione effettuata o pensiero sull’azione. Per questo motivo diviene nostra grande responsabilità, nella cura di noi stessi, fare pulizia sulle nostre idée disarmoniche imparando ad utilizzare il cervello e il cuore in maniera consapevole.
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