Trascorriamo tanti anni della nostra vita a scuola, mediamente 12 anni. Sui banchi di scuola abbiamo la possibilità di imparare geografia, storia, matematica e nella maggior dei casi si diventa cintura nera di tabelline o ottimi scrittori di testi, potendo così dire che l’obiettivo didattico è stato raggiunto.
Molto di ciò che si studia sui libri sarà utile nella vita professionale, ed in ogni caso anche importante per il proprio background culturale. Ma per quanto riguarda la vita reale, come prepara la scuola? Anzi, forse la domanda più adatta è: la scuola, prepara alla vita reale?
La scuola ci prepara ad affrontare la vita?
È idea di molti che una grande lacuna del sistema scolastico, sia il mancato insegnamento “della pratica”, ed è qualcosa che molto spesso emerge quando ci si approccia al mondo del lavoro. Ma situazione ancor più evidente è che quando arriva il momento di “iniziare a cavarsela da soli” senza l’aiuto ed il supporto dei genitori, ci si accorge spesso che mancano gli strumenti e le conoscenze per farlo.
Non sto parlando di sapere come sistemare la lavatrice quando si rompe o di come tenere da soli la contabilità della propria azienda, ma banalmente di come funziona il sistema tributario, di quali siano gli stili di vita salutari per evitare problemi di salute, del senso civico… di questioni pratiche che ci riguardano tutti da vicino.
Le nozioni pratiche che dovrebbe fornire l’istituzione scolastica sono molteplici, ecco due capisaldi.
Informazioni di natura finanziaria e di gestione del denaro
Il tema denaro, così come quello della sessualità risultano ancora un tabù tra i banchi di scuola. Forse perché associati al “peccato” o forse no, sta di fatto che purtroppo, ancora oggi sono temi poco affrontati in ambito scolastico.
Sarebbe invece opportuno che i giovani venissero fin da subito informati circa quelle che sono le leggi finanziarie, l’economia, ma più banalmente, dovrebbero essere istruiti a quella che è una sensata gestione del denaro in base alle proprie esigenze ed obiettivi. Capire le differenti opzioni di risparmio o investimento, la differenza tra debiti e crediti, conoscere il regime di tassazione del proprio Paese.
Sono queste tutte questioni che renderebbero la vita molto più semplice nel futuro. Bada bene, non intendo che la scuola debba insegnare come diventare ricchi, ma quanto più offrire basi solide per evitare errori banali che però potrebbero costare caro.
Inoltre, insegnare in modo adeguato nozioni sulla gestione economica e finanziaria sfaterebbe anche il tabù legato alle differenze di “classe sociali” e all’emarginazione legata al basso reddito.
Benessere fisico… e sopratutto, psicologico
Vi è benessere quando vi è equilibrio tra mente e corpo. Purtroppo però, un dato ormai certo è che vi è grande incidenza di malessere psicologico, sopratutto tra i giovani. Ansia e depressione sono le patologie che più frequentemente affliggono la popolazione. Oggi, più che in passato, anche i giovani sono soggetti a forte pressione sociale, che molto spesso arriva dai social media e altre volte invece, è dovuta alle richieste di “performances” a scuola, nello sport, nel gruppo dei pari.
Ci si aspetta dai bambini e dagli adolescenti l’eccellenza in ogni attività in cui si cimentano, dimenticando il loro diritto di essere se stessi, che prevede anche il non essere perfetti. L’eccellenza spesso è un capestro che rischia di investire di responsabilità e di ansia da prestazione. Situazioni queste, che non consentono di vivere la vita con leggerezza, cosa che invece dovrebbe fare chiunque, i giovani in particolare, ma anche gli adulti. Leggerezza che però non va confusa con la superficialità.
Occorrerebbe sensibilizzare i giovani, che saranno gli adulti di domani, ad aver cura del proprio benessere psicologico. Occorrerebbe insegnare a non aver timore di chiedere aiuto ad un professionista quando ci si trova in un momento di difficoltà. Ancora oggi aleggia un forte stigma verso l’aiuto psicologico, altre volte invece si sottovaluta eccessivamente l’impatto che ansia, stress, depressione possono avere sulla qualità di vita. Non affrontando il problema ai suoi esordi, il rischio è che questo possa affondare le sue radici e determinare una cascata di conseguenze.
Ovviamente oltre a questo, sarebbe buona regola insegnare ai giovani ad aver cura del proprio corpo, instradando verso stili di vita salutari e sottolineando l’importanza dell’esercizio fisico. Non dimentichiamoci inoltre che oggi patologie come obesità e diabete infantile, sono sempre più in aumento. Questo è indice della necessità di un’educazione alimentare fin dalla tenera età.
La scuola dovrebbe fornire le basi di quelle che sono le corrette abitudini alimentari. Mettendo in luce i rischi di una dieta squilibrata, che sia eccessivamente restrittiva o al contrario ricca di zuccheri e grassi. Potrebbe sembrare banale, ma insegnare come operare la lettura delle etichette nutrizionali sulle confezioni dei prodotti, potrebbe essere un ottimo modo per iniziare prendere decisioni amiche della propria salute.
E per finire… dovrebbe insegnare a non smettere mai di imparare. Occorre vivere la vita con curiosità e con la sensazione, di non sapere mai abbastanza.
Veronica Rossi, Psicologa e Mental Coach
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