Il potenziale gaslighter

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L \\\'Autore di questo articolo è uno psicologo o psicoterapeuta.


Vi è mai capitato che qualcuno vi facesse credere di essere pazzi? Che sostenesse che quello che dicevate in realtà non è mai accaduto? Quando vi fanno dubitare della vostra lucidità mentale, di ciò che credete sia successo, potete sentirvi confusi e persino arrivare a cadere in depressione. È una strategia di manipolazione mentale molto efficace, che molte persone impiegano per far soffrire gli altri e approfittarsene. Stiamo parlando del “gaslighting”, una delle forme di abuso più subdole e devastanti che esistano.

Il gaslighting è una forma di abuso psicologico

Anche se non siamo abituati a sentirne parlare, la verità è che il gaslighting viene messo in atto molto più spesso di quanto sembri. È una delle armi dei manipolatori, quella con cui possono riuscire a far impazzire la vittima fino a sottometterla alla loro volontà. Volete qualche esempio per capire di cosa si stratta? Forse potrebbero risultarvi familiari.

Immaginate una coppia in cui uno dei due partner dice all’altro che, durante una determinata conversazione, le parole dell’altro l’hanno ferito. L’altra persona dice di non ricordare affatto quella discussione, che se la sta inventando e che non avrebbe mai detto niente del genere. Anche se può sempre essere smentito, il manipolatore ha appena piantato nella testa del suo partner un seme molto importante: il seme del dubbio.

A partire da quel momento sarà un susseguirsi di episodi che ricorderanno alla vittima quel momento in cui il suo partner le ha detto che aveva immaginato tutto, e che le cose non sono andate così. Dinanzi a ogni situazione simile, il manipolatore le dirà che esagera, che mente, che la sua eccessiva sensibilità le sta giocando dei brutti scherzi. Il seme del dubbio metterà radici e, poco a poco, la vittima può arrivare a credere di aver davvero perso la capacità di distinguere realtà e immaginazione.

Se iniziate a mentire in modo costante per evitare che gli altri mettano in dubbio le vostre idee o azioni, o che vi dicano che le cose sono andate diversamente, forse siete vittime di questo tipo di manipolazione.

Nei casi più estremi, la persona che porta a termine questo tipo di abuso arriva a nascondere oggetti e manipolare la realtà in modo che l’altro pensi di avere una percezione errata delle cose e dubiti di ogni suo ricordo. Il motivo per cui viene perpetrato questo tipo di abuso è semplicemente sottomettere l’altro, fargli del male o raggiungere un obiettivo preciso, come nel film Gaslighting.

Quello che è lampante è che questo comportamento è un chiaro esempio di relazione tossica, in cui uno dei due membri della coppia viene sopraffatto da un’enorme insicurezza, dubbi costanti su ciò che crede vero e una dipendenza assoluta dall’opinione degli altri.

Riconoscere la manipolazione emotiva invisibile per non esserne vittime

È difficile uscire da una situazione del genere? Certamente, come accade in tutti i casi in cui c’è una persona che vuole manipolarci. Tuttavia, non è impossibile. Per questo motivo, è così importante avere chiare in mente le strategie che ci possono aiutare ad aprire gli occhi e a uscire da una situazione come quella descritta, nel caso in cui ci capiti di essere vittima di un tentativo di gaslighting.

La prima di queste strategie è fidarci del nostro intuito

Quando sentiamo che c’è qualcosa che non va, che le cose non quadrano, non possiamo dare per scontato che l’altro abbia ragione. Il nostro istinto ci parla sempre e dobbiamo ascoltarlo. Di solito, l’istinto ha almeno tanta ragione quanto la persona che sta cercando di convincerci.

La seconda strategia è non cercare l’approvazione altrui

È una cosa che facciamo sempre per via di un’autostima troppo bassa o perché siamo dipendenti dal giudizio altrui. Se il nostro istinto, però, ci sta già dicendo che c’è qualcosa di strano, è bene non dare ragione a chi ci dice che stiamo immaginando tutto.

In terzo luogo, è bene anche far sapere all’altro come ci sentiamo e come viviamo questa situazione. Ricordate sempre che può anche darsi che l’altra persona si sia davvero dimenticata di quell’episodio e che non è un’offesa mettere in dubbio i suoi ricordi, così come non deve offenderci il fatto che lei metta in dubbio i nostri.

L’ultima strategia è delimitare chiaramente i limiti da non valicare

Se l’altra persona urla, se ci insulta o ci ferisce, se notiamo che sta cercando di usarci per farci fare ciò che vuole, dobbiamo farle sapere che non ci va bene, e non lasciar passare. Non possiamo permettere che qualcuno oltrepassi il limite e lasciargli credere che può farlo impunemente, per questo motivo dobbiamo riuscire a essere decisi. Se cediamo una volta, tornare indietro sarà molto difficile. Qualsiasi abile manipolatore psicologico, infatti, sfrutterà questa opportunità.

Il gaslighting può distruggere la nostra autostima, farci perdere completamente la fiducia nel nostro buon senso, provocarci crisi d’ansia e persino portarci a cadere nella depressione.

A volte è giusto dubitare di noi stessi, ma in questo caso è meglio cercare delle prove. Dovete pensare che il gaslighting è una strategia che vuole farci credere che la realtà che percepiamo è diversa da quella obiettiva e concreta. Se ce ne convinciamo, i nostri pensieri potrebbero diventare ossessivi, e rafforzare ulteriormente quest’idea.

Allontanarci da chi ci sta facendo del male è importante per prendere le distanze e analizzare la situazione da un altro punto di vista, sul quale non possa esserci manipolazione. Dare ragione all’altro, quando questi ci fa dubitare di noi stessi, gli conferirà il potere di distruggerci.