Di sicuro avete sentito o letto più volte che l’amor proprio è uno dei pilastri fondamentali quando si tratta di intraprendere un nuovo progetto. Ed è così. Questo concetto è una sorta di chiave magica che apre tutte le porte. Ci aiuta ad evitare la depressione, le dipendenze, i problemi di coppia, i conflitti famigliari, lavorativi e molte altre situazioni scomode.
L’amor proprio è il re nel giardino infinito delle emozioni umane. Su questo non c’è alcun dubbio. Se, però, fate parte del gruppo di persone che hanno vissuto brutte esperienze, come la mancanza di affetto durante l’infanzia, maltrattamenti, abusi e vicende simili, allora farete fatica a capire come fare affinché l’amor proprio smetta di essere solo una bella sequenza di parole.
In senso stretto, avete un forte senso di amor proprio se siete venuti al mondo come risultato del desiderio di esistere. Dovreste anche aver avuto una madre emotivamente sana, legata ad un padre altrettanto emotivamente sano. Ovviamente questa situazione avrebbe dovuto mantenersi stabile durante i primi anni della vostra infanzia. È il vostro caso?
Di sicuro molti di voi avranno risposto di no. Forse non sapete bene il motivo per cui siete stati concepiti. Forse ai vostri genitori si possono affibbiare mille etichette, ma non quella di persone emotivamente sane. Forse la vostra infanzia ha conosciuto momenti felici, ma anche tante mancanze, maltrattamenti e a volte enormi traumi. Per questo l’amor proprio vi sembra poco più di un’utopia: bella, sì, ma irraggiungibile.
L’amor proprio non è la “colpa” né il “regalo” di nessuno
È una frase antipatica perché sembra restituirci la responsabilità che un giorno abbiamo lasciato altrove, ad un’altra persona. È una grande tentazione dare agli altri la colpa di quello che ci accade. E la lista dei possibili colpevoli comincia con i nostri genitori, “Ah, se avessero fatto questo…, se avessero smesso di fare quello”. Saremmo così diversi se fossero stati genitori meravigliosi! Il punto è: qual è la loro storia? Vale la pena rinnegare tutte le generazioni che ci hanno preceduto?
Di solito i genitori con scarso amor proprio lo trasmettono ai figli. Avrebbero voluto che le cose andassero diversamente, ma non potevano dare ciò che non avevano. Di sicuro per i loro genitori valeva la stessa cosa. La catena prosegue in eterno, finché qualcuno, in una delle tante generazioni, non decide di fermare la serie, chiudendo la ferita aperta. L’ideale è farlo attraverso la terapia, ma ci sono anche altre vie che possono essere di aiuto.
Qualsiasi strada si decida di prendere è valida se aiuta a riparare un amor proprio distrutto. Il modo migliore per cominciare questa impresa è smettere di dare la colpa agli altri. C’è bisogno di grande coraggio e forza per farlo perché genera una sorta di disagio. Tuttavia, è anche un modo per rompere l’anello più forte della catena, quello che non consente di andare avanti.
Imparare a dare valore alle piccole cose, ai dettagli
Forse avete fantasticato sul fatto che se riceveste un premio importante, come un Premio Nobel, il vostro amor proprio troverebbe il nutriente di cui ha bisogno per rafforzarsi. Lo stesso vale nel caso in cui qualcuno scoprisse che siete geni incompresi oppure se gli altri vi amassero al di là di qualsiasi dimostrazione. Se tutti vi mostrassero apprezzamento e se il mondo si fermasse quando vi trovate in difficoltà.
Le fantasie che si basano su grandi esaltazioni dell’Io sono comuni nelle persone che hanno poco amor proprio. In qualche modo, non voglio altro che questo e a volte pensano che i successi più discreti non valgano nulla. Ciò che omettono è che ogni conquista è il frutto di sforzi immensi, fatti di piccoli traguardi. Sono questi piccoli progressi a dare la forza sufficiente per andare avanti.
Le grandi opere degli esseri umani sono fatte principalmente di perseveranza. La costanza, inoltre, è un tratto che abita solo nei cuori in cui c’è anche l’amor proprio. Gli sforzi di grandi proporzioni richiedono una solida volontà. E quando c’è poca autostima, la prima vittima è proprio la volontà. Vedete? Diventa tutto un circolo vizioso..
Ecco perché è importante imparare a dare il giusto valore anche ai piccoli successi. Per favore, non sottovalutate o trascurate ciò che fate bene ogni giorno. Non sminuite i vostri sforzi, piccoli o grandi che siano. A volte, il solo fatto di vivere la giornata richiede un grande impegno. Se ce la fate, allora riconoscetelo. Lottate contro quella vocina che si impegna a rimproverarvi qualsiasi cosa, a criticare tutto. Siete voi i primi ad avere l’obbligo di valorizzare ciò che siete e ciò che fate. Pensateci.