A volte lo amo, altre volte non mi piace neppure: l’ansia da relazione

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Chi non ha sperimentato almeno una volta nella vita un amore tormentato? Mi riferisco a quella lancinante incertezza dell’essere amati o meno dalla persona desiderata. Mi ama o non mi ama? Purtroppo non si sa mai cosa passi per la testa all’altra persona e questo, a volte, ci fa perdere il senno. Esperienza comune, ad ogni modo…..nche nelle migliori famiglie!

Ma se invece il problema fossimo noi? Se invece il problema dell’incertezza del rapporto nascesse proprio dalla nostra, di testa…come funzionerebbe?
State insieme ormai da tempo e tu non riesci ancora a capire che cosa provi veramente per il tuo partner. A volte ti sembra di amarlo, altre volte non ti piace neppure. Spesso ti chiedi se è la persona giusta e non riesci a trovare una risposta a questa domanda: il tuo partner è fantastico per certe cose ma carente sotto altri aspetti..

L’ansia da relazione….di cosa stiamo parlando

Recenti ricerche sul disturbo ossessivo-compulsivo hanno messo in luce una nuova sfumatura del disturbo, chiamata Disturbo Ossessivo Compulsivo Centrato sulla Relazione con il Partner.

E’ doveroso precisare che il Disturbo Ossessivo Compulsivo è quel disturbo che vede la presenza di pensieri intrusivi caratterizzati da contenuti di ordine, pulizia, controllo ecc che diventano vere e proprie ossessioni [spesso] accompagnati da rituali che possano neutralizzarli.

Il ‘DOC da relazione’, non se ne discosta di tanto. In parole povere, la persona si tormenta sulla sua relazione amorosa, chiedendosi di continuo se la relazione ha motivo di continuare e se il partner è la persona giusta. Le persone che ne sono affette si definiscono davvero tormentate da questa spirale di pensieri che vedono la causa del loro continuo rimuginio proprio il rapporto a cui tengono di più: quello con la persona amata.

Ciò che forse risulta difficile da cogliere è che queste persone non sono persone in crisi con il proprio partner o insoddisfatte della loro vita sentimentale. La relazione fila liscia, il compagno/a è perfetta con loro. Ma loro non si danno pace, sono convinti che questa esperienza abbia comunque una falla e il loro tormento è dato dal cercarla, per poi confutarla.

Questa condizione è talmente spiacevole che alcune persone non riuscendo a sentirsi abbastanza sicure dei sentimenti che provano verso il loro partner possono giungere alla decisione di rompere la relazione.
Ma anche la decisione di finire la relazione non sortisce l’ effetto liberatorio desiderato: con il passare dei mesi il dubbio di aver fatto la scelta giusta, rinunciando ad un rapporto tutto sommato soddisfacente, diventa sempre piu’ forte.

Se ho dei dubbi significa che c’è qualcosa che non va nella relazione?

Anche le relazioni piu’ felici possono attraversare dei momenti di incertezza: anche le coppie piu’ affiatate possono chiedersi talvolta se stare insieme sia la scelta giusta. Quello che differenzia un dubbio legittimo da un dubbio dettato dall’ansia è la frequenza e l’intensità del dubbio. Le persone con problematiche di “ansia da relazione “possono trascorrere ore ad analizzare minuziosamente i pro e i contro del loro rapporto per cercare di rispondere alla domanda: “ Sto con la persona giusta?”.

Il dubbio di poter stare con la persona sbagliata si accompagna alla necessità impellente e angosciante di ottenere una risposta immediata, assoluta e incontrovertibile a questa domanda.
Purtroppo piu’ la persona con “ansia da relazione” si arrovella per trovare una risposta a questa domanda meno ci riesce (e l’ansia sale! ). Non esistono infatti dei criteri razionali univoci e incontrovertibili per decidere se una relazione è proprio quella giusta.

La famosa lista di “pro e contro del rapporto ” che tutte le persone con “ansia da relazione ” fanno mentalmente, ha poco valore in sè, siamo noi a decidere che valore attribuire agli aspetti positivi e negativi della relazione.

Pensieri tipici di chi soffre di ansia da relazione

La persona con “ansia da relazione “mette in discussione il rapporto per ragioni come:

  • Non ha il senso dell’umorismo, non può essere la persona giusta per me
  • “ Lui non va d’accordo con i miei amici. Vuol dire che non è l’uomo giusto per me”
  • “ Sono attratto anche da altre donne, il che significa che non la amo abbastanza”

Diagnosi dell’ansia da relazione

Nei casi piu’ gravi, il cosiddetto ” doc da relazione” viene considerato come la variante di un disturbo ossessivo compulsivo (in questi casi l’ossessività sarà generalizzata anche agli altri ambiti dell’esistenza e/o si passa da un doc all’ altro).
Nei casi piu’ lievi può essere considerata una difesa di tipo ossessivo contro la paura di innamorarsi della persona sbagliata e soffrire.

Tipologie di DOC da relazione

Due sono le manifestazioni comuni di questa sintomatologia: sintomi ossessivo-compulsivi centrati sulla relazione e sintomi focalizzati sul partner.

1) Nel primo caso, le persone si sentono perseguitate da dubbi e preoccupazioni su ciò che provano nei confronti dei loro partner, sui sentimenti che i partner hanno nei loro confronti e su quanto la relazione sia ‘giusta’. Possono ripetutamente avere in testa pensieri del tipo: “È questa la relazione giusta per me?” oppure “Quello che provo non è vero amore!”, o ancora “Sto bene con lui/lei?”, “Il mio partner mi ama davvero?”.

2) Nel caso di una sintomatologia focalizzata sul partner, invece, il nucleo delle ossessioni è rappresentato da caratteristiche fisiche del partner (come ad esempio una parte del corpo), da qualità sociali (per esempio, il non possedere i requisiti per avere successo nella vita) o ancora da aspetti quali ad esempio la moralità, l’intelligenza, o la stabilità emotiva (“Non è abbastanza intelligente per me”, “Non è una persona sufficientemente stabile con la quale posso portare avanti un progetto di famiglia”).

L’esperienza clinica e le ricerche scientifiche hanno mostrato che i sintomi ossessivo-compulsivi centrati sulla relazione e quelli che si focalizzano sul partner spesso sono presenti insieme. Molte persone descrivono di essere dapprima preoccupate per un difetto percepito del loro partner (ad esempio, relativamente all’aspetto fisico) e poi essere tormentate da pensieri su quanto la relazione possa essere ‘giusta’, dato proprio quel limite fisico.

Può verificarsi anche il viceversa: si inizia ad avere dubbi sulla relazione e solo in un secondo momento si diventa preoccupati di un qualche difetto del partner. In questo caso il pensiero intrusivo riguardante il difetto del partner potrebbe essere considerato proprio il segno di qualcosa che non va nella relazione di coppia.
In ogni caso è bene evitare le autodiagnosi che peggiorerebbero solo il problema e rivolgersi ad uno specialista.

Le persone con “ansia da relazione ” spesso vivono il rapporto piu’ nella loro testa che nella realtà: anche quando sono con il partner sono presi piu’ dalle loro paure e dai loro pensieri sulla relazione che dall’interazione con il compagno/a in carne e ossa.
Solo uscendo dal dilemma ” lascio/ non lascio” e vivendo pienamente la relazione si possono acquisire gli strumenti per prendere una decisione ponderata e consapevole.

Il ” doc da relazione” e distorsioni cognitive

Le persone con il ” doc da relazione” sono capaci di rimugginare per ore su quello che non va nel loro rapporto, spinte dalla paura di stare con la persona sbagliata.
La funzione dell’ansia è quello di avvertirci di un potenziale pericolo e le persone con questa problematica tendono a esaminare ogni dettaglio della relazione per prevenire una delusione futura: vogliono essere certi di non innamorarsi di qualcuno che non è compatibile con loro e che possa farli soffrire.

Il problema è che la possibilità di trovare una persona perfetta la cui personalità sia compatibile in tutto e per tutto con la propria è impossibile. Tuttavia, questo è l’obiettivo che i “doccati da relazione” si pongono e che porta a ripetute relazioni fallite o a rotture ripetute all’interno della stessa relazione. Le relazioni sane implicano la scelta di impegnarsi, la cooperazione, il lavoro, e non sono mai perfette. Questo fatto sfugge alla logica della persona con il cosidetto ” doc da relazione.

In preda all’ansia, la persona con il “doc da relazione” pensa spesso in modo rigido e assolutistico : se la relazione non è perfetta significa che lui/ lei non è quello giusto/a ( non si riesce ad accettare che qualche volta il partner a cui si vuole bene possa deludere o annoiare) e tende a generalizzare e ad amplificare i problemi di coppia giungendo alla conclusione di non amare e di dover interrompere la relazione.
Interrompere la relazione viene vista come l’unica soluzione possibile per uscire dallo stato d’incertezza e di confusione in cui si trova.

Ansia da relazione ed errori di pensiero

Quando si prova ansia si diventa incapaci di pensare in modo lucido ed obiettivo. Le persone ansiose tendono a focalizzarsi sui possibili pericoli presenti e futuri. Tutte le esperienze vengono selezionate da un filtro mentale negativo che conferma le peggiori paure dell’ansioso.

Nel caso di “ansia da relazione”, la tendenza ad ingantire gli aspetti negativi del rapporto può portare a delle conclusioni infondate e arbitrarie. Nella fattispecie generalizzare e catastrofizzare sono errori molto comuni.

Per esempio,un ragazzo non ama il nuovo taglio di capelli della fidanzata e pensa:” Caspita, con questo taglio di capelli è proprio brutta”.
Pensiero successivo: ” Se la trovo brutta, significa che non sono attratto fisicamente da lei” ( notate la generalizzazione del pensiero? Se lei non gli piace in quel momento non significa che lui non sia attratto fisicamente da lei)

Conclusione: “Non posso stare con una donna che non mi piace fisicamente, quindi devo lasciarla”
Una persona con ”ansia da relazione” ritiene che il solo fatto di avere questi pensieri rappresenti un’incrinatura che da sola è in grado di provare che non si è innamorati del proprio partner o non si prova attrazione per lui.

Un errore cognitivo altrettanto comune è la tendenza a proiettare sul futuro le proprie angosce, cioè concentrarsi sulle cose peggiori che potrebbero capitare, arrivando a delle conclusioni eccessive e infondate.

Per esempio: lui fa un commento negativo su come lei spende i soldi. Lei pensa : ” Oh mamma, è proprio avaro. Se ci sposeremo avremo sicuramente delle liti su come gestire i soldi. Non posso sposare qualcuno con cui sono in disaccordo su una questione cosi importante: che futuro potremmo avere insieme? Ma se non posso avere un futuro con lui , meglio lasciarsi”

Ansia da relazione o disamore?

Spesso chi ha l’ansia da relazione si chiede se alla base di tutto questo dubitare non ci sia un insufficiente attaccamento verso il partner.

Di solito è vero il contrario: chi si è davvero stancato di una relazione finisce per lasciare anche se, razionalmente,ci sarebbero molti motivi per continuare.

Il fatto che ci sia il dubbio significa che la relazione ha ancora delle cose da dare, degli aspetti positivi che per il momento compensano quelli negativi.

Come superare l’ ”ansia da relazione”?

Il primo passo è quello di rendersi conto che il disagio che si prova verso il partner può essere amplificato da una problematica di tipo ansioso e che solo riducendo il livello d’ansia si ha la lucidità necessaria per valutare serenamente il rapporto.

Per raggiungere questo obiettivo può essere imparare ad accettare i pensieri negativi che talvolta si hanno verso il partner ( e che sono una componente normale anche delle relazioni piu’ sane) senza opporsi e senza controllarne la veridicità.

Infatti l’ansia è come una piantina malsana: arrovellarsi sui propri pensieri negativi significa alimentarli e far crescere a dismisura la piantina dell’ansia.
E’ importante non “agire” l’ansia che si prova in quel momento, per esempio parlando al partner dei propri dubbi, flirtando con altre persone per vedere se attirano di piu’, paragonandosi ad altre coppie per vedere se è vero che la propria non funziona, facendo una lista mentale dei difetti del proprio compagno/a, ecc.

Questi comportamenti non fanno altro che alimentare ancora di piu’ l’ansia e i dubbi.
Un altro aspetto di fondamentale importanza è identificare le convinzioni di pensiero disfunzionali sull’amore e sulle relazioni e imparare a metterle in discussione. Con il tempo si acquisiranno delle convinzioni piu’ flessibili e realistiche che porteranno a vivere la coppia con maggiore serenità.

E se anche si dovesse scoprire che il rapporto che si sta vivendo non adatto a noi, la decisione di interrompere la relazione sarà una decisione ponderata e meditata e non frutto di un impulso dovuto all’ansia.

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2 commenti su “A volte lo amo, altre volte non mi piace neppure: l’ansia da relazione”

  1. La perfetta descrizione di me.E’ proprio così!Pensavo fosse normale ragionare cosi,mi sembra logico!

    ” Se la trovo brutta, significa che non sono attratto fisicamente da lei”
    Conclusione: “Non posso stare con una donna che non mi piace fisicamente, quindi devo lasciarla”
    Una persona con ”ansia da relazione” ritiene che il solo fatto di avere questi pensieri rappresenti un’incrinatura che da sola è in grado di provare che non si è innamorati del proprio partner o non si prova attrazione per lui.

    Per questo ho interrotto ogni relazione,ma sono convinta che una persona dovrebbe piacere sempre se si ama.
    Vero è che ho un disturbo d’ansia.

I commenti sono chiusi.