I 4 rami dell’autostima: valere perché si ha, si è, si esiste o perché lo dicono gli altri?

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

L’autostima è un pensiero che circola nella mente come il sangue circola nel corpo. Il sangue cede alle cellule le sostanze nutritive. L’autostima fa la stessa cosa: cede nutrimento alla nostra forza interiore, è l’ossigeno del coraggio. La vita non è semplice da affrontare, sorgono speso difficoltà, problemi da risolvere, contrarietà da superare … inconvenienti, imprevisti, disguidi, equivoci. Per superare tutti questi ostacoli è indispensabile di una buona forza interiore…..e questa forza ce la può fornire proprio l’Autostima. Per affrontare la meravigliosa avventura della vita, abbiamo sentire che valiamo. Che siamo in grado di fare, affrontare………

Alle origini dell’autostima

Ma come nasce l’autostima? L’infanzia, naturalmente, rappresenta il momento fondamentale durante il quale viene a formarsi il senso di sé e l’individualità. I lavori degli psicologi si sono concentrati sull’influenza esercitata dal rapporto tra genitori e figli per capire quali comportamenti ricorrenti determinassero la formazione di un buon grado di fiducia in sé stessi. Non c’entrano nulla l’agiatezza, l’istruzione o il lavoro del padre o della madre.

Il punto fondamentale è la qualità del rapporto tra il bambino e le proprie figure di riferimento. È il confronto con l’ambiente esterno, in primo luogo la famiglia, a modellare l’immagine che si ha di sé stessi.Ciò significa che, in primo luogo, è il comportamento dei genitori nei confronti del bambino a influenzare il modo in cui egli costruisce sé stesso.

L’autostima è come la forza nelle gambe per poter camminare, nelle mani per poter prendere, sollevare, lanciare …

E’ un senso di potenza che occorre necessariamente avere nella mente per fare qualsiasi cosa. Senza di essa le difficoltà della vita sarebbero insormontabili: una collinetta diventerebbe una montagna. L’albero dell’autostima ha quattro rami: l’autostima esistenziale, l’autostima psicologica, l’autostima materiale e l’autostima sociale.

Autostima Esistenziale, ovvero il concetto di valere perché si esiste

Ognuno di noi nasce con un valore intrinseco: la vita e nessuno ce lo può togliere: né gli insuccessi, né le critiche altrui, né le nostre autocritiche, nessuno tranne la morte. Chi si stima esistenzialmente pensa: “Io valgo in quanto sono: Io valgo perché esisto, perché vivo, perché respiro, perché sento, perché penso …..” Ricordiamolo sempre: NOI VALIAMO ! Anche se non abbiamo realizzato nulla di importante, anche se siamo una frana , anche se siamo l’ultima persona sulla terra.

Autostima Psicologica, ovvero il concetto di valere perché si E’

L’autostima psicologica è un sentimento che nasce dal nostro ben fare. Non importa se quello che otteniamo è poco o di poca importanza, purchè l’abbiamo ottenuto mediante l’uso delle nostre migliori capacità psicologiche: impegno, perseveranza, gioia, amore, onestà , creatività.

Chi si stima psicologicamente pensa così: “Io valgo perché in tutto quello che faccio metto impegno e amore. Io valgo perché sono abbastanza forte … non mi arrendo subito alle prime difficoltà, sono in grado di accogliere il dolore e riesco spesso ad accettare gli altri e le difficoltà della vita. Io valgo perché ho un discreto possesso di me: dei miei pensieri, della mia emotività…”

Cerchiamo di costruirci una buona autostima psicologica. Tanto più questa sarà salda, tanto meno ci importerà di aver sbagliato, perché non abbineremo più l’errore con il nostro senso di valore e tanto meno ci turberemo per le critiche altrui, perché non confonderemo più la la stima degli altri con il nostro senso di valore.

Autostima Materiale, ovvero il concetto di valere perché si ha

L’autostima materiale nasce dall’essere riusciti ad avere: denaro, beni, prestigio, potere, sicurezze.
A chi si stima materialmente non importa un fico secco se durante il fare-per-avere abbia impiegato la costanza, la creatività, il cuore, l’anima, purchè sia riuscito ad avere.

Chi si stima materialmente pensa così: “Io valgo perché ho un ottimo reddito annuo, un grasso conto in banca, una casa di proprietà riccamente arredata e tante altre cose di valore. Io valgo perché indosso costosi vestiti, mangio cibi sofisticati. Io valgo perché ho potere economico e sociale”. Il valore dell’autostima materiale è l’avere dunque, l’avere molto: molto denaro, molti beni, molto prestigio, molto potere. Avere, insomma … avere … avere.

A questo punto potremmo pensare”allora più si ha più ci si stima “ ….. Sbagliato! Perché l’autostima è un fenomeno interiore, non dipende da quello che si ha, ma da quello che si è. Il mondo dell’autostima è il mondo dell’essere non quello dell’avere …

Autostima sociale, ovvero il concetto di valere perché lo dicono gli altri

L’autostima sociale non è basata sul reale valore di sé, ma su quello apparente. Alla persona che si nutre di questo tipo di autostima poco importa se vale veramente, purchè gli altri lo credano. E così pur di ricevere approvazione ed evitare critiche è come gli altri desiderano che sia, agisce come gli altri si aspettano che agisca, si sforza di essere irreprensibile.

Chi si stima socialmente pensa: “gli altri mi dicono che valgo, quindi valgo”, “io sono in gamba perché gli altri pensano che lo sia”.
L’autostima sociale è poco consistente, dà poca forza. E’ come la benzina sul fuoco: appena versata fa una vampata, poi, ben presto, il fuoco si spegne. Un segno di approvazione o un elogio fanno subito avvertire una intensa sensazione di valore, ma dura poco. Non appena si è di nuovo soli con se stessi, fa capolino la solita scarsa autostima di tutti i giorni ….

Da tutto ciò si evince che…

l’Autostima è composta da tutte le autostime descritte sopra e leggendo avrai capito che, per essere forte e stabile,  è necessario che l’autostima sia composta soprattutto da “autostima psicologica” e “autostima esistenziale” in modo da diventare inattaccabile. In questo modo potremo subire un crollo economico, fallire in un’importane impresa, essere abbandonati dal nostro partner, ma la nostra Autostima non crollerà. Potrà vacillare, potrà barcollare, potrà sussultare ma giammai crollare!

Se, invece, la nostra Autostima è composta soprattutto da autostima “materiale” e “sociale”, pian piano, con i colpi che la sorte e gli altri vibreranno, si ridurrà e nascerà in noi la disistima, grande nemico della nostra felicità.

Riscrivi la tua storia

Chi ha una bassa autostima tende ad attribuire i propri insuccessi a delle gravi carenze personali, cosi la rottura di una relazione diventa la prova della propria mancanza di fascino, un errore sul lavoro la dimostrazione della propria stupidità e incompetenza, un amicizia che finisce la prova che si ha un brutto carattere. Per ritrovare l’autostima occorre imparare a darsi una spiegazione alternativa (e più realistica): per esempio, una relazione che finisce, spesso termina perché le due persone non sono compatibili oppure chi lascia non è pronto a legarsi in quel particolare momento della vita.

Molte volte, quando si ha una senso di inferiorità, si tende ad attribuire erroneamente la causa di un insuccesso ad un problema generico e irrisolvibile (per esempio la stupidità) invece che ad un problema specifico e risolvibile.
Ad esempio, un percorso scolastico accidentato può essere dovuto ad un dislessia non diagnosticata e non curata o ad una difficoltà di concentrazione dovuta alla tensione emotiva di vivere in un ambiente familiare conflittuale.

Ti va dunque di riscrivere le pagine della tua vita?

Se vuoi riflettere sul tuo mondo interiore, imparare tanto sulla psiche, sappi che ho scritto un piccolo manuale di psicologia. S’intitola «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» ed è un libro che ti farà risparmiare molti anni di incomprensioni e sofferenze! In ogni pagina ti spiego come analizzare il tuo passato per scrivere al meglio il tuo presente, svincolandoti dai copioni che gli altri hanno scritto per te! Se hai voglia di rivendicare il tuo valore, è il libro giusto per te! Perché come ho scritto nell’introduzione sì, si nasce due volte, la prima quando veniamo al mondo, quando siamo impotenti e inermi dinanzi a tutto, la seconda, invece, quando prendiamo consapevolezza del nostro potere e iniziamo a a darci il valore che meritiamo. Puoi trovarlo in libreria e a questa pagina Amazon.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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