Il padre assente emotivamente devasta lo sviluppo emotivo e cognitivo dei figli

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
“Chi non ha un padre dovrebbe procurarsene uno” Friedrich Nietzsche

Nella psicoanalisi classica e nell’immaginario collettivo di qualche anno fa, ciascun genitore aveva un ruolo ben definito all’interno della famiglia: madre affettiva e papà che dà le regole. Oggi, il ruolo della figura maschile è cambiato, il papà è anche una fonte di accudimento e attaccamento. E’ stato ampiamente dimostrato quanto i padri siano importanti per lo sviluppo dei bambini tanto quanto le madri. Infatti, sia l’amore che il rifiuto da parte di entrambi i genitori, possono influenzare profondamente l’equilibrio emotivo, l’autostima e la salute mentale dei loro figli.

Negli ultimi anni,  gli psicologi hanno cominciato a studiare più a fondo il ruolo dei genitori nello sviluppo del bambino. Così sono sorti vari studi che mettono in risalto l’importanza della figura paterna. Queste ricerche hanno rivelato come l’assenza del padre causi problemi di adattamento nei bambini, così come l’insorgere di comportamenti distruttivi man mano che crescono. Ovviamente, la sua presenza e la comprensione hanno l’effetto opposto: facilitano l’adattamento del bambino e promuovono un sano sviluppo psicologico.

Conseguenze psicologiche di un padre assente

La clinica e le ricerche mettono in luce che gli effetti dell’assenza del padre sui figli, ove per assenza si intende mancanza di coinvolgimento, sono molteplici, e riguardano le sfere principali dello sviluppo. Si parla di un  vuoto psicologico determinato da una figura che non è riuscita ad esercitare il proprio ruolo e che può lasciare nel figlio numerose ferite. Scopriamo quali sono le conseguenze di un’assenza affettiva cosi profonda e come fare per far guarire le ferite emotive legate a questa mancanza.

Problemi comportamentali

Un padre assente può generare nel bambino problemi comportamentali. Il bambino ha bisogno di un confronto continuo con il mondo esterno. La sola presenza fisica del genitore non basta a forgiare il carattere, ad aiutare il bambino ad affrontare il mondo. Anzi! Talvolta può essere addirittura peggiore la presenza fisica di un genitore se questa non è accompagnata dalle opportune attenzioni nei confronti del bambino.

Insicurezza e ansia

Un padre assente, oppure un padre che mette in discussione ogni attività del bambino genera nel piccolo ansia, insicurezza. È importante fargli capire dove sbaglia, ma in maniera costruttiva, facendo comprendere che si è “dalla sua parte” sempre e comunque. Lo stimolo non va confuso con il disfattismo, con la negatività fine a se stessa.

Autostima

Il fatto di non riconoscere pienamente l’affetto del padre, o quantomeno il fatto di non avvertire senso di approvazione, porta il subconscio del bambino a ridurre la stima in se stesso. La personalità del bambino non è ancora pienamente sviluppata , si sta creando adesso, e sentirsi poco accettato da una figura cosi vicina e importante come quella del padre condizionerà l’evoluzione del suo carattere.

Assenza paterna: il ruolo della madre

In alcune famiglie l’assenza del padre non è mai posta in discussione o, se succede, l’argomento è affrontato in una maniera poco sana o che non è di alcun conforto ai figli. La madre spesso, pur di salvaguardare “l’unione familiare” tenta invano di giustificare l’assenza paterna con frasi tipo: “dai sai benissimo com’è fatto tuo padre”; “tuo padre non si rende conto”; “cerca di capire tuo padre” “tuo padre lo fa per te”. La madre fondamentalmente ha imparato ad accettare il carattere distaccato del compagno, e cerca di farlo comprendere anche al figlio, o viceversa, la madre può parlare del padre con rabbia, usando parole sprezzanti che il figlio finisce col far proprie.

Alcuni bambini pensano che forse c’è qualcosa di sbagliato in loro se il papà è descritto in modo tanto brutto. Oppure può accadere che i figli incolpino se stessi perché il padre se n’è andato.

Padre assente: cosa succede da adulti?

Cosi come per qualsiasi figura che cresce accanto al bambino, ma che risulta emotivamente assente, anche la poca presenza di un padre genera conseguenze che si prolungano fino all’età adulta. L’adulto che ha avuto un padre poco presente infatti rimane, sotto alcuni aspetti, lo stesso bambino insicuro e ansioso che era un tempo. Questo può provocare problemi, anche in età avanzata, nell’approcciarsi con gli altri. Il soggetto quindi sarà affetto molto probabilmente da forme di distacco sociale, di superficialità nei rapporti, di problemi di fiducia nei confronti degli altri.

Perché un padre è assente?

Diverse sono le motivazioni che spingono un padre a non svolgere quello che è il suo ruolo. Non dimentichiamo che ogni padre è stato figlio a sua volta. È possibile che lui stesso sia stato vittima di ferite legate all’assenza di un genitore, ma non è questo il punto.
Può anche essere che, per un motivo o per un altro, nostro padre non abbia acquisito le capacità necessarie per creare un legame con noi figli. È colpa sua? È colpa nostra? Non è nemmeno qui che voglio arrivare. È importante ciò che vogliamo noi, nel presente, adesso! Non nel passato. “Se vuoi qualcosa nella vita allunga la mano e prendila” la frase del celebre film (“into the wild”) risulta emblematica

Padre assente: come guarire dalle ferite

Partiamo dal presupposto che un padre assente lo ricorderemo e ci segnerà comunque per tutta la vita. E nulla potrà riconcederci quegli anni perduti! Ma non perdiamoci d’animo; anche se abbiamo patito l’assenza,  sicuramente ci saranno state (e vi sono) figure che in un modo o nell’altro hanno saputo aiutarci nel nostro percorso di vita (nonni, zii, amici, partner).

Come possiamo andare oltre le mancanze e tentare di trovare del positivo in quello che ci è capitato? Ognuno di noi possiede le risorse per poter fronteggiare da soli o con l’aiuto degli altri le situazioni più’ svantaggiose e ritrovare in esse quegli  elementi positivi essenziali ad un’ ulteriore crescita emotiva, sviluppando così una piena consapevolezza di sé.  Il punto di svolta per lenire la tua ferita parte proprio da qua, da una nuova consapevolezza. Ora sei grande, anche se mantieni il ruolo di figlia/o, probabilmente sei genitore a tua volta e hai compreso quant’è difficile essere madre/padre.

Migliorare il legame emotivo con il padre

Probabilmente anche tuo padre avrebbe voluto un rapporto diverso con te ma non ci è riuscito. Ora sei adulta/o, anche se mantieni il ruolo di figlia/o, probabilmente sei genitori a tua volta e hai compreso quant’è difficile essere madre/padre. Non devi accusare o rinfacciare, semplicemente, se lo riterrai opportuno, cerca di salvare il salvabile rendendo più “umano” il tuo rapporto. Come? Un abbraccio, un sorriso, un “ti voglio bene” sembrano sciocchezze ma non lo sono per niente, sono i piccoli gesti, fatti col cuore, a migliorarci la vita.

Qual è il compito del padre? Quali sono le sue funzioni?

Non aver avuto un padre rende particolarmente complicato poi essere un buon padre quando arriva il momento, perché non si ha proprio l’esperienza. Di solito si tende a replicare modelli e schemi di comportamento appresi in casa, ma che succede se siamo stati affidati ai nonni? O siamo stati tirati su da una madre sola che si è spaccata in quattro per farci crescere e darci una istruzione?

La paternità non è un ruolo facile, soprattutto per i padri novelli. È normale che i padri, come le madri, abbiano le loro paure, insicurezze e preoccupazioni. Le linee guida dell’educazione si basano sulla partecipazione e cooperazione emotiva di entrambi i genitori, per cui richiedono impegno e una fiducia reciproca per far fronte in maniera completa alla formazione e alla maturazione dei figli. Se sei un neo papà prendi nota….

Riconosci i segni dello stress

Il primo problema che hanno molti padri è che, presi dalla loro routine quotidiana e sentendosi obbligati a sostenere la famiglia, non riconoscono neppure i segni dello stress. Pertanto, il primo passo è quello di riconoscere che ti senti ansioso o stressato. È anche importante imparare a identificare i fattori scatenanti dello stress nella vita quotidiana, per eliminarli o almeno ridurne al minimo l’impatto.

Riserva uno spazio per te

È importante che i padri abbiano una propria vita, oltre alla cura e l’attenzione che possono dare ai figli. Quindi, assicurati di trascorrere del tempo di qualità con la tua compagna e non abbandonare completamente i tuoi hobby. Questo tempo ti permetterà di rilassarti e ricaricarti d’energia. Ricorda che per prenderti cura di tuo figlio devi prima prenderti cura di te stesso.

Ogni genitore deve avere ben presente che per potersi prendere cura dei figli deve prima prendersi cura di se stesso; parlare delle proprie paure, preoccupazioni e ansie aiuterà a demonizzarle ed a sentirsi meglio.

Libri consigliati per i neo-papà

Quello che ogni uomo dovrebbe sapere sulla paternità

Il manuale del papà

Il papà debuttante

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo
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