Troppo spesso ci troviamo travolti dal vortice di pensieri negativi che rafforzano gli stati d’animo negativi che a loro volta rafforzano i pensieri negativi e ci impediscono di essere sereni. Ma che significa essere sereni? La serenità forse si può tradurre con il “non doversi preoccupare di nulla”. Se chiedo a qualcuno che cosa pensa sia la serenità, è possibile che mi risponda in questo modo. Eppure questa risposta parte da una connotazione in negativo. Ma la verità è che non possiamo trascorrere una vita libera di preoccupazioni e responsabilità. Occorre invece saperle gestire, diminuendo i pensieri negativi, cercando di liberarsi dello stress. Cioè di tutto quel carico inutile e superiore di preoccupazioni che minano il nostro processo decisionale. E che – appunto – ci fanno sentire meno sereni.
La sera è il momento perfetto per entrare in contatto con il proprio io più profondo
Le difese e le barriere che innalziamo durante il giorno, con l’arrivo della notte, crollano… la sera può essere considerata il momento della verità, perfetto per fare introspezione e comunicare con il nostro inconscio. Il termine inconscio assume diverse accezioni nei differenti approccio psicologici. Dall’inconscio topico freudiano, all’inconscio costituito dalla memoria implicita e dalle strutture sottocorticali così come ci indurrebbero a pensare le moderne neuroscienze. Quale che sia il l’accezione specifica del termine, in ogni caso l’inconscio indica tutte le attività mentali che NON sono presenti a livello consapevole ma che comunque, condizionano fortemente scelte e comportamenti.
In senso più specifico, l’inconscio rappresenta quella dimensione psichica contenente pensieri, emozioni, istinti, rappresentazioni, modelli comportamentali alla base dell’agire umano, di cui il soggetto non è consapevole. La sera rappresenta il momento perfetto per entrare in contatto con il nostro inconscio proprio perché il livello della coscienza si abbassa, complici il buio e la stanchezza della giornata.
Entrare in sintonia con ciò che governa la nostra mente a livello inconsapevole significa essere in pace con le proprie emozioni, riuscire ad allineare le proprie azioni con i propri reali desideri. Significa diventare più decisi e sicuri di sé. Per raggiungere questi scopi, molti psicoterapeuti praticano e insegnano la «meditazione mindfulness» ai propri pazienti. Mindfulness sta per «piena consapevolezza».
Conoscerci nel profondo: l’auto-esplorazione
Nel nostro piccolo e all’interno delle mura domestiche, possiamo iniziare a concentrarci sul nostro respiro e porci alcune domande atte a comprenderci in modo profondo.
Nota Bene. Ah! Se dovessi soffrire d’ansia… meglio se non ti concentri sul respiro! Focalizza la tua attenzione su qualcosa di diverso come un profumo, il calore della tazza di tè che stai sorseggiando, la luna che intravedi dalla finestra, il movimento delle foglie di un albero… Insomma, se già di tuo soffri d’ansia meglio se distogli l’attenzione dal respiro!
Mentre respiri, concentrati sul tuo corpo e su quelle che sono le sensazioni del momento. Consenti alla tua mente di divagare senza alcun controllo e, 10 – 15 minuti prima di dormire, rifletti sulla tua giornata e dai vita a quella che gli psicoterapeuti chiamano auto-esplorazione.
Le 10 domande da porre a se stessi ogni sera
Questo esercizio di introspezione ci dà modo di rimanere sempre in contatto con la realtà, di riuscire, finalmente, a vivere davvero momento per momento. Ci dà modo di conoscerci, di agire per il nostro bene e di diventare complici di noi stessi.
Attenzione! Questo esercizio va svolto in modo propositivo e rigorosamente alla sera. Non ha molto senso farlo al mattino o in pomeriggio quando poi siamo distratti da altre attività.
Le domande da porsi sono semplici. Se adesso sei con lo smartphone, cerca di memorizzarle e riproponitele quando sarai a letto. Facendolo ogni sera, allenerai la tua mente alla consapevolezza, all’ascolto empatico di sé. Parliamo spesso di empatia, non ci rendiamo conto, però, che tante volte è con noi stessi che non siamo empatici! Ci trascuriamo, tralasciamo di capirci e talvolta neanche ci impegniamo. Eppure passiamo molto tempo con noi stessi, vale la pena approfondire questo rapporto. Concediti diversi minuti per rispondere a ognuna di queste dieci domande e, nel rispondere, segui le istruzioni riportate in basso.
- Come mi sento?
- Cosa ho imparato oggi su di me e sugli altri?
- Cosa è cambiato oggi dentro o fuori di me?
- Come sono riuscita/o a gestire i miei conflitti?
- Quale è stata l’emozione predominante che ho provato oggi?
- Sono stato gentile con me stesso oggi?
- Posso offrirmi un po’ di comprensione adesso?
- Ho provato qualcosa di nuovo?
- Cosa potrebbe andare meglio nella giornata di domani?
- Che impegno posso prendere con me stessa/o affinché la giornata di domani possa essere migliore?
Le domande da porsi dovrebbero cambiare in base agli obiettivi da raggiungere e in base alla propria storia personale. Per ognuno di noi, è importante esprimere sentimenti e opinioni sulle situazioni vissute durante la giornata, siano essere spiacevoli, siano esse piacevoli.
L’importanza delle risposte
Quando si danno le risposte è importante descrivere fatti ed emozioni senza giudicare e senza assegnare colpe ne’ a se stessi ne’ al prossimo. Nel rispondere alle domande bisogna chiarire perfettamente i propri desideri. È bene mettere in chiaro ciò che vuoi e perché lo desideri. Nel rispondere alle domande bisogna essere propositivi, assumere un tono sicuro e, se non riesci a essere abbastanza forte e sicura/o, niente paura: dovrai assumere un tono accudente, quasi come se ti volessi coccolare, consolare.
Tu dovresti essere la tua migliore amica (o il tuo migliore amico), dovresti riuscire ad ascoltarti senza giudicarti e soprattutto dovresti riuscire a consolarti e a spronarti affinché le cose, il giorno successivo, possano andare meglio! Il domani, per il tuo inconscio, inizia la sera precedente… preparati al meglio imparando a dialogare con te stessa/o.
Il potere della parole
Ogni parola che pronunci è potente. Sì… le nostre parole hanno potere e lo esercitano in primis sulla nostra psiche. E’ fondamentale rivolgersi a se stessi in modo positivo o neutro. Purtroppo siamo abituati a farci a pezzi, ad accusarci per tutto e condannarci ogni minimo sbaglio.
Certe abitudini sono dure a morire… ecco perché nella pratica della meditazione spesso si fa uso dei cosiddetti mantra. Il mantra è una breve dichiarazione che ripetiamo a noi stessi per tutta la giornata o per quei 10 – 15 mentre conciliamo il sonno. Molti esperti in mindfullness consigliano auto-dichiarazioni tipo:
- “Io sono degno di Amore”
- “Io ho le risorse per affrontare…”
Oppure, nei momenti di bassissima autostima, ci sono formule più soft tipo “Anche questo passerà e rinascerò più forte”.
Comprendere e assecondare le proprie esigenze
Il problema di molte persone sta nell’incapacità di cogliere le proprie reali esigenze. Se sei abituata/o a dissimulare le tue esigenze, a ignorare i tuoi bisogni e a perseguire modelli irraggiungibili e/o sbagliati… E’ arrivato il momento di mettere le cose a posto e puoi farlo attraverso la piena auto-consapevolezza.
Ho visto molti martiri che hanno scelto in autonomia la strada del sacrificio, ho visto molte donne in prigione che hanno gettato via la chiave in preda alla cecità emotiva. La mindfullness, la piena consapevolezza di sé, può davvero liberarti da catene che non sai neanche di portare. La mindfullness può dare luce a zone della tua vita che sono sempre state avvolte dall’oscurità.
La chiave sta nell’imparare ad ascoltare te stessa/o e non nel pretendere che siano gli altri ad ascoltarti e capirti.
Prima di intraprendere un qualsiasi cammino di cambiamento è necessario capire che tu hai il pieno potere su te stesa. Forse non ci credi perché aspetti che sia qualcuno a mostrartelo ma quel qualcuno sei tu. Inizia fin da ora a comprendere te stessa/o e le tue reali esigenze, inizia a conoscerti e a costruire ciò di cui hai davvero bisogno.
Una lettura preziosa
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A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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