10 indicatori di ADHD nell’adulto: parliamo di adulti irrequieti

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor
ADHD adulti
ADHD negli adulti

Ti capita di essere impaziente che il tuo interlocutore finisca di parlare? Oppure di finire le sue frasi nella conversazione? Magari rimandi i tuoi impegni proprio all’ultimo minuto e hai difficoltà a distenderti e rilassarti anche quando hai un po’ di tempo da dedicare a te stesso? Se hai risposto sì a queste domande, potresti essere un adulto iperattivo. In questo articolo parlerò di adulti iperattivi e di ADHD (deficit di attenzione e iperattività) negli adulti.

Anche se è associato solo ai bambini, l’ADHD può interessare la popolazione adulta. In età adulta, viene spesso sottovalutato perché, in qualche modo, la persona “riesce a forzarsi” a rispettare delle norme sociali ma non senza fatica e soprattutto, senza mai passare inosservato. Questo disturbo, infatti, può creare molte compromissioni, anche a partire dalla vita di coppia che, per quanto piena, viene percepita sempre come poco stimolante. La persona sente sempre il bisogno di sperimentare cose nuove e di non essere mai ferma.

Doverosa premessa

Attenzione! La diagnosi di ADHD (in adulti o bambini) può essere fatta solo da un clinico che valuterà attentamente tre domini, quali:

  • impulsività
  • iperattività
  • attenzione sostenuta

In questa pagina, ti spiegherò quali sono i sintomi più comuni dell’ADHD nell’adulto e come possono impattare nella tua vita. Ti fornirò, inoltre, alcuni suggerimenti utili, primo tra tutti se ritieni di essere iperattivo, è quello di consultare un centro specializzato o uno psicologo/psicoterapeuta. In molte città d’Italia sono attivi centri ad hoc, per esempio, a Milano c’è il Centro Regionale per la diagnosi e la cura dell’ADHD in cui si occupano specificamente dell’adulto, a Parma, Piacenza e Bologna, le AUSL applicano protocolli speciali per gli adulti. Se nella tua città non trovi nulla, puoi rivolgerti a un professionista, questi, in genere, per la diagnosi si affidano a strumenti validati*.

ADHD negli adulti: come si manifesta?

Difficoltà a stare fermi e bisogno di sentirsi sempre impegnati in qualcosa, costante bisogno di agire, di essere attivi! Ma anche facilità alla noia, irrequietezza e difficoltà a mantenere l’attenzione, per lungo tempo, nella medesima attività. Sono queste le esperienze predominanti negli adulti iperattivi.

L’ADHD, deficit di attenzione e iperattività, è un disturbo del neurosviluppo che interessa principalmente i bambini, tuttavia, non è un disturbo che scompare da solo, pertanto, bambini non adeguatamente trattati, possono diventare adulti con ADHD. In alcuni casi, l’ADHD potrebbe insorgere anche in altri fasi della vita.  Statisticamente è stato rilevato che nel 20% dei casi, il disturbo bipolare comorbilla con l’ADHD mentre è più significativa la sovrapposizione tra ADHD e sintomi ansiosi. In ambito scientifico, tale deficit è stato classificato in tre sottotipi:

  • sottotipo disattento
  • Sottotipo iperattivo/impulsivo
  • Sottotipo combinato (disattento, iperattivo e impulsivo)

Le persone iperattive/impulsive tendono a manifestare anche sintomi d’ansia. Per aiutarti a indagare la presenza di sintomi da disattenzione, iperattività e impulsività, ti farò una lista di indicatori che potresti riscontrare nella tua vita.

Indicatori di ADHD nell’adulto

Indicatori molto simili a questi che ti riporto, sono usati in test di screening come l’ASRS (impiegato sia in ambito scientifico che clinico), pertanto sono molto affidabili.

  • Ti distrai facilmente con rumori o altri piccoli stimoli intorno a te. In alcuni casi, persino il ticchettio di un orologio può essere disturbante.
  • Interrompi spesso l’attività che stai svolgendo, la riprendi più e più volte prima di portarla a termine.
  • Lasci progetti a metà dell’opera: inizi molte attività senza portarne nessuna a termine.
  • Talvolta senti il bisogno di muovere una parte del corpo anche se sei seduto.
  • Tendi a fare molti errori quando i compiti sono ripetitivi (se devi fare la stessa cosa)
  • Ti annoi facilmente e perde interesse facilmente nell’attività da svolgere
  • Puoi faticare a concentrarsi anche su ciò che le persone ti dicono, a un certo punto, smetti di ascoltarle!
  • Spesso ti senti irrequieto e vorresti fare chissà che cosa.
  • Hai difficoltà a distenderti e rilassarsi, anche se hai tempo da dedicare a te stesso.
  • Quando ti cimenti in una conversazione, ti capita di finire le frasi dell’altro prima che il tuo interlocutore finisca spontaneamente di parlare.
  • Hai difficoltà ad aspettare il tuo turno in situazioni in cui è necessario aspettare (in fila alla cassa, in posta, nel buffering online!)
  • Ti capita spesso di perdere oggetti, anche in casa!

Questi indicatori possono essere visti, dall’esterno, come una mancanza di pazienza. In effetti, il cervello di chi soffre di deficit di attenzione e iperattività, è “abituato” a funzionare in un modo diverso, ecco perché si manifestano questi sintomi.

La forza della neurodiversità

I «cervelli neurodivergenti» funzionano in modo leggermente diverso rispetto ai «neurotipici» ma questo non deve spaventare. Il tuo cervello, semplicemente, tende a prestare attenzione a tantissime cose in modo contemporaneo e così l’attenzione selettiva e sostenuta (quella che consente di farti concentrare a lungo sul medesimo compito) ne risente. Ma c’è un vantaggio, se da un lato queste persone possono sembrare disorganizzate e disordinate anche nel modo di pensare, questa modalità di pensiero riesce a fornire buone capacità di problem solving. I pensatori neurodivergenti, infatti, possono stabilire connessioni tra cose che, ai pensatori neurotipici, appaiono del tutto non correlate. Qualcuno potrebbe chiamarlo “intuito” ma in realtà è solo un tipo di ragionamento logico che non tutti riescono ad applicare.

L’indipendenza di pensiero, l’audacia, l’assunzione di rischi, l’elevata energia, la curiosità, la propensione alla novità, sono tutte caratteristiche che possono tornare utile se rimodellate in termini funzionali. Senza le dovute precauzioni, le persone iperattive rischiano di essere sopraffate dai loro stessi pensieri e di non tagliare alcun traguardo perché troppo presi a “gareggiare” su territori diversi… ma con le dovute attenzioni, queste persone possono trasformare la propria vita in un posto bellissimo in cui stare, ricco di stimoli da raccogliere e con tanti traguardi raggiunti. Essendo abituati a “pensare troppo veloce“, le persone iperattive tendono a non conoscersi abbastanza e a fare poca introspezione, o meglio, a fare un’introspezione rimuginante che non raggiunge mai un focus risolutivo.

Allora cosa fare?

Una volta appresi i punti di forza e gli inevitabili punti di debolezza della disattenzione e dell’iperattività, è bene provare a rimodellare il proprio assetto cognitivo. Se è vero che l’ADHD è indotta da un preciso funzionamento cerebrale, è altrettanto vero che un lavoro attento su se stesso può avere un forte impatto su quello stesso funzionamento cerebrale. In parole semplici: il nostro cervello condiziona le nostre azioni, ma al contempo, anche le nostre azioni condizionano il nostro cervello! Tutto questo, grazie alla plasticità sinaptica ma anche all’effetto che hanno nell’immediato i neurotrasmettitori che vengono prodotti in concomitanza con determinate attività.

Per esempio, una persona iperattiva, per svagarsi sarà portata a praticare sport di una certa intensità come il tennis, il calcio, il ping pong… se però facciamo un piccolo sforzo cognitivo e iniziamo a praticare sport in cui è richiesta un certo tasso di pazienza e attenzione (come il bowling, gli scacchi o il golf) allora iniziamo ad allenare il nostro cervello a rallentare, a concentrarsi su un obiettivo per volta, senza fretta. In questo modo, deviamo dalla nostra “traiettoria evolutiva”, facciamo qualcosa di imprevisto e alleniamo nuove aree cerebrali!

Se ti va di metterti alla prova in nuovi modi di esistere, sappi che ho scritto un libro che nel giro di poco è divenuto un grande bestseller amato dal pubblico e dalla critica, s’intitola «Riscrivi le Pagine della Tua Vita», puoi trovarlo in tutte le librerie o su Amazon, a questo indirizzo. L’editore è Rizzoli. È il libro più consigliato dagli psicoterapeuti! Un ottimo supporto alla propria crescita, per chi, nel pieno rispetto di chi è, vuole convalidare le proprie potenzialità, imparare a conoscersi e trasformare la propria vita in quel posto meraviglioso in cui merita di stare.

*Sei un professionista e non sai quali strumenti usare per la diagnosi di ADHD? Ti segnalo: Conner’s Adults Interview, DIVA-5, ACDS, questi strumenti sono utili al clinico per fare diagnosi di ADHD negli adulti e anche tracciarne l’esordio e la persistenza dei sintomi nel corso della vita del paziente.

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del libro bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” – Rizzoli
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